C’è tempo fino al 12 marzo per vedere una mostra di arte veramente contemporanea, nella realizzazione e nella finalizzazione , quindi interessantissima, di Chiara Dynys presso
Scrive Michele Bonuomo: oggi la sintesi colore/luce/spazio – più estrema per lei e più emozionante per chi la sa cogliere – la ritroviamo in Look Afar: ultima e perentoria serie di lavori realizzata da Dynys e inequivocabilmente dedicata a una pittura contemplativa e rigorosa, visionaria ma senza retorica, rappresentativa senza essere calligrafica. Con queste nuove opere ci trasporta all’interno di una pittura sensoriale di paesaggio, utilizzando con disinvoltura e sapienza anche registri narrativi e simbolici. Per fare tutto questo Dynys ha intrapreso un estenuante viaggio fisico e mentale ai confini del mondo, nell’estremo nord della Lapponia svedese, in cerca di quella luce che appartiene a miti primordiali e che in queste opere è parte e misura di fenomeni fisici divenuti pittura. Un’esperienza, la sua, meravigliosa e terribile che, se mai fosse stata affidata solo alla parola, avrebbe sortito un racconto riduttivo se non proprio stucchevole. Dynys, spingendosi ben oltre il finis terrae, ha scelto semplicemente di “perdersi” in uno spazio vertiginoso e senza “confini consolanti”, dove i bagliori luminosi che danzano in quella notte infinita che non anticipa il giorno si confondono nella paurosa meraviglia di un vuoto impossibile da colmare con spiegazioni affidate solo alla ragione.
Pubblicato il 20/02/2017
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