Alcune mostre appena inaugurate ci propongono affascinanti dialoghi di espressioni contemporanee con l'arte di maestri del passato, da capolavori dell'arte antica fino alla pittura senza tempo di Giorgio Morandi. Da Napoli a Bologna, passando per Roma, scopriamo i tre progetti espositivi.
Darren Almond al Museo Cappella Sansevero
Museo Cappella Sansevero, Rags di Darren Almond, Credits ph Andrea Salzillo per Rive Studio
Il Museo Cappella Sansevero di Napoli presenta dal 22 gennaio una personale dedicata all'artista Darren Almond, nato a Wigan, in Inghilterra, nel 1971, dal titolo "Rags" ("stracci"). Almond nel 2005 è stato nominato per il Turner Prize ed ha avuto numerose mostre personali in tutto il mondo. Nel gioiello barocco che custodisce il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, l'artista inglese espone per la prima volta sei opere di grandi dimensioni.
I lavori in mostra nella navata della Cappella Sansevero nascono dalle fotografie che l'artista ha avuto modo di scattare in un luogo unico e segreto: lo studio londinese del pittore Lucian Freud, scomparso nel 2011. "[...] Mi sono ritrovato nello studio di Lucian a scrutare le pieghe e le forme degli stracci accumulati con cui aveva ripulito i pennelli per l'ultima volta, dettagli che ho fotografato e ingrandito, producendo degli ampi paesaggi mentali."
L'artista trae ispirazione dai panni sporchi di colore, costante presenza materiale nell'attività quotidiana di un pittore e al tempo stesso traccia del suo gesto creativo, su cui restano impressi i tentativi, i residui di ciò che prenderà vita sulla tela dipinta. Riferendosi al capolavoro di Sanmartino l'artista afferma "Ho applicato anche io una sorta di sudario, stendendo un velo di pittura e colore sulle tele di stracci [...]". Scopri di più.
Gianfranco Baruchello a Villa Farnesina
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Villa Farnesina, sede dell'Accademia Nazionale dei Lincei nel cuore di Trastevere, dal 25 gennaio ospita una mostra dedicata all'opera di Gianfranco Baruchello (1924-2023), artista tra i più significativi e importanti nel panorama dell'arte italiana e internazionale del Secondo dopoguerra e che può vantare numerose partecipazioni alla Biennale di Venezia tra il 1976 e il 2013, e a documenta di Kassel nel 1977 e nel 2012.
Noto per un approccio indipendente, concettuale e sperimentale all'arte, la sua produzione pittorica si distingue per un'estetica frammentaria, con superfici spesso suddivise in piccoli campi narrativi e simbolici, che esplorano temi come la memoria, la conoscenza e la complessità del pensiero umano. Il suo linguaggio visivo, fatto di segni sottili e intricati, invita lo spettatore a decifrare una molteplicità di microstorie e connessioni latenti.
Egli ha spesso affermato che tutta la sua opera sia stata il tentativo di costruire "piccoli sistemi" in grado di contrastare i grandi sistemi della storia, della politica e dell'ideologia. La storia, l'inconscio, il sogno e l'ambiente, temi tutti presenti nei cicli degli affreschi della Villa Farnesina, sono stati continuamente indagati da Baruchello e tornano nella mostra "Gianfranco Baruchello. Mondi Possibili" attraverso una molteplicità di media differenti, tra cui la pittura, l'oggetto, l'installazione, l'immagine in movimento. Scopri di più.
Silvia Bächli al Museo Morandi
Silvia Bächli al Museo Morandi
Ci spostiamo nella sede principale del MAMbo, in via Don Minzoni 14, nell'edificio che ospita anche il Museo Morandi, per segnalare la mostra di una grande artista internazionale, inaugurata mercoledì 22 gennaio e che resterà visitabile fino al 30 marzo. La mostra Silvia Bächli. before propone un'interessante convergenza tra il linguaggio astratto e poetico di Bächli (Baden, Svizzera, 1956) e le opere di Giorgio Morandi.
Il lavoro di Bächli, caratterizzato dall'uso di atmosfere minimaliste e dall'attenzione per il vuoto e il pieno, trova un'affinità naturale con la pratica di Morandi, noto per le sue nature morte sospese e meditative. Durante una visita a Casa Morandi Silvia Bächli ebbe l'impressione che il mondo di pigmenti sgargianti e colorati nello studio di Morandi fosse molto lontano da quanto visto nelle opere del pittore, ma a uno sguardo più attento ai suoi dipinti le ha rivelato una tavolozza sorprendentemente ricca, con dettagli vividi.
Questa scoperta ha influenzato la selezione dei campi di colore per la sua mostra e per le opere prodotte per questa occasione, in cui le opere inedite riflettono il sottile equilibrio tra tonalità vibranti e neutre, evocando la stessa delicatezza cromatica che caratterizza le nature morte di Morandi. Scopri di più.
Redazione
Pubblicato il 28/01/2025
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