Curata da Philippe Ribeyrolles, nipote del celebre fotografo, e da Barbara Guidi, direttrice dei Musei Civici di Bassano del Grappa, questa esposizione rappresenta un omaggio al grande maestro della fotografia, capace di immortalare la città francese nei suoi mille volti, dal glamour dei caffè alla misteriosa Parigi notturna.
Quasi 200 stampe originali, realizzate dallo stesso Brassaï, offrono una rara opportunità di immergersi nel lavoro di un artista che ha saputo trasformare la realtà in poesia visiva. Accompagnate da documenti, sculture, e persino un film premiato a Cannes (premio come film più originale nel 1956), le opere conducono i visitatori in una passeggiata intima e senza tempo tra i vicoli, i volti e le luci della capitale francese.
Una città, mille vite
Brassaï, pseudonimo di Gyula Halász, nacque in Ungheria ma fece di Parigi la sua casa e la sua musa, a partire dal 1924. La mostra si snoda in un percorso non cronologico ma tematico, che rispecchia l’occhio errante e curioso del fotografo, definito "un flâneur" dal curatore Ribeyrolles. Attraverso le sezioni dedicate alla Parigi diurna, alla notte e alla Parigi segreta, si esplora una città caleidoscopica: dai mestieri umili alle serate mondane, dai bassifondi alle feste popolari, passando per i volti degli amici artisti e intellettuali come Picasso, Giacometti, Miller e Colette.
Brassaï non era solo un fotografo, ma un cronista visivo del suo tempo, un poeta dell’immagine. Henry Miller lo definì "un occhio vivente". Brassaï possedeva quel raro dono di svelare la poesia anche in ciò che è frammentario e difettoso.
L’oscurità come rivelazione
Brassaï. L'occhio di Parigi - Museo Civico di Bassano - foto allestimento sezione Parigi di notte
Un punto focale della mostra è la celebre serie Parigi di notte. Qui, l’oscurità non nasconde ma rivela, trasformando la città in un teatro di luci e ombre. Monumenti avvolti dalla nebbia, nottambuli in pose spontanee, e angoli anonimi diventano straordinari grazie all’occhio di Brassaï. Era solito misurare i tempi di esposizione con il consumo di una sigaretta, dimostrando una sensibilità unica verso il ritmo della luce e dell’oscurità.... leggi il resto dell'articolo»
Un’altra sezione significativa è dedicata ai graffiti, che Brassaï fotografò con uno sguardo precursore, intuendo nella loro spontaneità una forma di poesia visiva e gettando le basi per l’arte di strada moderna.
Un’esperienza immersiva
Brassaï. L'occhio di Parigi - Museo Civico di Bassano - foto allestimento
La mostra offre più di una semplice esposizione: è un’esperienza che coinvolge i visitatori su più livelli. Oltre al percorso espositivo, una sala finale permetterà di sperimentare il processo di stampa fotografica tradizionale, grazie a workshop condotti dal professor Dario Antonini. Un’opportunità unica per entrare in contatto diretto con l’arte della fotografia analogica. L'iniziativa, organizzata in collaborazione con il Liceo Artistico "Michele Fanoli" di Cittadella, si articolerà in quattro appuntamenti, della durata di circa 2 ore, che si svolgeranno alle ore 15:30 nelle date di sabato 18 gennaio, 15 febbraio, 22 marzo e 5 aprile. Al termine dell'attività ciascun partecipante potrà portare a casa l'immagine realizzata a ricordo della mostra. Le prenotazioni saranno disponibili a partire dal mese di dicembre.
Accanto alla retrospettiva su Brassaï, il museo ospita anche la mostra "Barricades" di Laura Omacini, giovane artista veneziana. Questo dialogo tra passato e presente sottolinea il ruolo del Museo Civico di Bassano come ponte tra generazioni, celebrando al contempo la fotografia e le arti visive contemporanee.
La cultura come volano di crescita
Busto di Napoleone Bonaparte di Antonio Canova esposto al Museo Civico di Bassano del Grappa
Come sottolineato durante la conferenza stampa, questa mostra rappresenta un'ulteriore pietra miliare della promozione culturale per Bassano del Grappa. Per il sindaco, alla sua mostra dopo l'insediamento, l’iniziativa dimostrerà ancora una volta come l’investimento nella cultura possa essere un volano per il turismo e la crescita collettiva.
Brassaï. L’occhio di Parigi non è solo un’esposizione, ma un invito a scoprire il mondo con uno sguardo nuovo, trasformando il banale in straordinario, proprio come sapeva fare l’angelo dell’oscurità.
Per ulteriori informazioni sulla mostra e sulle modalità di visita, continua a leggere.
Redazione
Pubblicato il 19/11/2024
Itinerarinellarte.it