Cesare Tallone e le donne. Oltre i ritratti... una storia da scoprire a Villa Bassi Rathgeb

Aperta al pubblico dal 14 settembre ad Abano Terme, la mostra "Donna, Musa, Artista" racconta molto più di un talento artistico a cavallo tra due secoli e di splendidi ritratti femminili in un'epoca di transizione verso la modernità. E' anche una testimonianza di emancipazione, di donne intraprendenti e di talento, e anche una storia familiare che ha inciso nel panorama culturale lombardo tra Otto e Novecento.

Cesare Tallone, Ritratto di Lina Cavalieri, 1905 circa, Olio su tela, Milano, Archivio Galleria Campari (rip. parziale)

Il 2024 è stato indiscutibilmente l'anno dell'Impressionismo, con diverse mostre già concluse e altri progetti che ancora devono vedere la luce, ma anche un anno di grande attenzione verso la realtà europea, tra arte e società, nel cruciale passaggio tra Otto e Novecento. La Belle Époque quindi, nel contesto francese raccontato come nessun altro da Henri de Toulouse-Lautrec, tutt'ora protagonista di una mostra a Parma, o incarnata negli splendidi ritratti femminili delle donne parigine alla moda di Giovanni Boldini, ma anche la donna vista nella sua emancipazione verso la modernità nel contesto del nord Italia, immortalata dal talento di artisti che attraverso il ritratto hanno saputo esaltarla e raccontarla oltre la semplice bellezza.  

In questo racconto si inserisce come ulteriore capitolo di grande interesse la nuova offerta espositiva del Museo Villa Bassi Rathgeb ad Abano Terme, famoso centro termale, che ogni anno richiama moltissimi turisti anche dall'estero. Dal 2018, anno in cui Villa Bassi è stata inaugurata come sede museale comunale, è divenuta la principale attrazione culturale della città, su cui punta l'amministrazione comunale per attrarre un turismo più ampio rispetto a quello ormai radicato, interessato all'offerta termale. Per questo autunno 2024, si è deciso di puntare su un progetto dedicato ad un artista che visse e operò in terra bergamasca, dove Alberto Rathgeb, iniziatore della collezione d'arte qui confluita, si stabilì nel 1882 trasferendosi dalla Svizzera.

Il titolo della mostra, "Donna, Musa, Artista - Ritratti di Cesare Tallone tra Otto e Novecento", potrebbe rendere naturale l'accostamento con un'altra esposizione, visitabile fino a domenica 15 settembre al Museo Santa Caterina di Treviso, dal titolo "Donna in Scena - Boldini, Selvatico, Martini", e certo i punti in comune ci sono, a partire dalla presenza in entrambe le mostre di dipinti di Tallone, Giacomo Grosso, Lino Selvatico e Giovanni Boldini, e di alcuni dei soggetti femminili ritratti, come la splendida Lina Cavalieri. Ma la storia che ci viene presentata ad Abano Terme ha una sua originalità perché, oltre a ruotare attorno alla figura centrale di Cesare Tallone, non si limita a mostrare la donna come soggetto di ritratti dell'epoca, ma ci porta a conoscenza di alcune figure femminili che hanno tenacemente percorso in prima persona una propria strada nell'arte, nella cultura, e nell'impegno civile.

Il progetto è stato sapientemente orchestrato nei suoi diversi approfondimenti da Raffaele Campion, Conservatore del Museo Villa Bassi Rathgeb, Barbara Maria Savy, membro del Comitato Scientifico di Villa Bassi dal Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Padova, Silvia Capponi e Elena Lissoni, curatrici e storiche dell'arte, entrambe grandi conoscitrici di Cesare Tallone e del periodo in cui egli è stato protagonista, tra Bergamo e Milano, dopo avere viaggiato e frequentato gli ambienti artistici anche a Venezia e Roma, ma anche a Londra e Parigi.

Come raccontato da Silvia Capponi durante la presentazione alla stampa, la mostra vuole approfondire sia il ruolo di Tallone artista e grande ritrattista, tra i più grandi del suo tempo nell'ambito del Naturalismo Lombardo, sia quello di docente, a Bergamo prima, privatamente e all'Accademia Carrara, e a Milano poi, all'Accademia di Brera dal 1899. Per questo sono esposte anche opere di suoi allievi, tra cui i fratelli Agazzi.

Guarda e scopri la mostra

Iscriviti al nostro canale per non perdere i nuovi contenuti!

Ma conosciamo meglio tutti i protagonisti della mostra, partendo da quello principale.

Cesare Tallone... leggi il resto dell'articolo»

La mostra nasce dalla circostanza di poter riunire due ritratti di Tallone, grandi sia per qualità che per la dimensione monumentale, fatti alla sorella dell'artista e al suo futuro marito. Il ritratto di Linda Maria Tallone appartiene alla collezione permanente di Villa Bassi Rathgeb, e rappresenta uno dei suoi fiori all'occhiello. Il dipinto è stato eseguito probabilmente proprio in occasione del suo fidanzamento con l'ingegnere Guglielmo Davoglio. L'altra opera, che ritrae appunto Guglielmo Davoglio nel 1887, dopo essere stata inviata all'Esposizione Nazionale di Venezia lo stesso anno, ed essere passata per una collezione privata, oggi appartiene alla collezione dei Musei Civici di Pavia da cui è stata data in prestito per l'occasione. I due quadri, esposti sulle due pareti della stessa sala, rappresentano quindi il cuore dell'intera esposizione. Questi due ritratti, come d'altro canto gli altri esposti e risalenti allo stesso periodo in cui Tallone si trovava a Bergamo, denotano la ricerca della realtà, in rappresentazioni mai edulcorate, che gli derivava dall'adesione al Naturalismo Lombardo, e che egli seppe infondere anche ai suoi allievi ed allieve.

Ritratto di Guglielmo Davoglio

Cesare Tallone, Ritratto dell'ingegnere Guglielmo Davoglio 1887 circa, Olio su tela, Pavia, Musei Civici

Anche Guglielmo Davoglio, come Tallone, aderì alle idee socialiste e fu tra i primi ad interessarsi alla condizione femminile nel lavoro, a partire dalle filande, spendendosi per promuovere il riconoscimento di diritti e garanzie per le donne che sarebbero arrivate molto più tardi.

La famiglia Tallone

Linda Maria Tallone, la sorella, è la protagonista del grande ritratto appena citato. La moglie Eleonora Tango Tallone merita un capitolo a parte. Con lei Cesare Tallone ebbe ben 11 figli, e alcuni di questi sono ritratti nei quadri esposti, in alcuni casi come modelli per dipinti di genere. Tra questi un ritratto del figlio Guido, nelle vesti di un pastorello, è certamente uno dei dipinti più belli della mostra, anche a detta della curatrice Elena Lissoni, la quale vi trova evidenti dei riferimenti al realismo dello stile pittorico di Caravaggio. 

Ritratto di Cesare Tallone, Il Pastorello

Cesare Tallone, Il Pastorello (Ritratto di Guido Tallone) 1898, Olio su tela, Collezione privata - Courtesy Quaderia dell'Ottocento, Milano

Eleonora Tango Tallone, moglie del pittore

Oltre ad essere il modello di un bel dipinto che la ritrae nelle vesti di una ciociara, è un personaggio che merita di essere conosciuto non solo per il suo ruolo di moglie. Pur madre di 11 figli, fu poetessa e anch'essa estremamente sensibile ai temi sociali legati alla condizione femminile del tempo. Insieme a sua sorella Virginia Tango Piatti, scultrice, pianista, traduttrice, prolifica giornalista e traduttrice, intrattenne stretti rapporti con Sibilla Aleramo, scrittrice e giornalista che molto si spese per la causa dei diritti alla donne. Insieme al marito educò tutti i loro figli allo stesso spirito di grande apertura culturale.

La ciociara

Cesare Tallone, La Ciociara (Ritratto di Eleonora Tango Tallone) 1888 circa, Olio su tela, Collezione privata - Courtesy Quaderia dell'Ottocento, Milano (rip. parziale)

Clara Müller, pittrice

Clara Müller, nata in Svizzera e stabilitasi a Bergamo nell'adolescenza, frequentò lo studio di Cesare Tallone, il quale nel 1897 qui fonderà una vera e propria scuola d'arte privata per sole donne. Clara fece richiesta di iscrizione ai corsi ufficiali, ma fu rifiutata perché a quel tempo l'Accademia non era accessibile alle donne. Riuscì comunque a fare della pittura un mestiere, quindi strumento di emancipazione attraverso il raggiungimento dell'indipendenza economica. Di lei sono presenti in mostra due splendide nature morte, esposte a diretto confronto con analogo soggetto dipinto da Cesare Tallone nel periodo 1885-88 circa.

Naturer morte

A sinistra dall'alto, Clara Müller, Natura morta di rose e campanule, 1888, Olio su tavola, e Natura morta di rose, 1888 ca, Olio su tavola, Abano Terme, Museo Villa Bassi  Rathgeb - a destra, Cesare Tallone, Natura morta di fiori, 1885-88 ca, Olio su tavola, Collezione privata, Courtesy Quadreria dell'Ottocento, Milano

Emma Nessi

Studiò pittura privatamente con Tallone all'Accademia di Brera intorno al 1906. In mostra un suo dipinto in cui ritrae un'altra pittrice, la sorella Valeria.

Emma Nessi ritrae la sorella Valeria

Emma Nessi, Ritratto della sorella Valria, 1906 ca, Olio su tela, Collezione privata

Lina Cavalieri

Una donna straordinaria per bellezza e talento artistico nel campo del canto (come canzonettista prima e cantante lirica in seguito), nata il giorno di Natale del 1874. Per chi non conoscesse la sua biografia il consiglio è di prendersi qualche minuto per leggerla. Si sposò 5 volte, e tra i suoi mariti vi fu anche Giovanni Campari, della celebre famiglia del marchio di bevande che è tutt'oggi conosciuto in tutto il mondo. In mostra potrete ammirare uno splendido ritratto a mezzo busto di Tallone (scelto come immagine della mostra), e un manifesto della stessa immagine che fu utilizzata proprio per una campagna pubblicitaria Campari. Tra le "donne immagine" della Campari, questa volta per un calendario, si trova anche una riproduzione a mezzo busto di un ritratto di Virginia Reiter, grande attrice teatrale dell'epoca, che si deve a Giacomo Grosso.

Installation view, ph. Ph.Simone Falso

Allestimento mostra, foto Ph.Simone Falso

La moda e la Belle Époque

Grazie al contributo dei Musei Civici di Padova e di alcuni privati, arricchiscono la mostra anche oggetti di moda e arti applicate, che forniscono così un ulteriore tassello per descrivere la società del tempo rispetto ai costumi femminili, anch'essi testimoni di una tensione alla novità e alla modernità che stava arrivando.

Nella parte finale della mostra inoltre, si dà spazio alla rappresentazione del "divismo" e delle protagoniste di allora del mondo dello spettacolo, come Lyda Borelli, con ritratti, dello stesso Tallone e di Lino Selvatico, risalenti all'inizio del secondo decennio del Novecento, e con riproduzioni fotografiche provenienti dal Fondo fotografico Emilio Sommariva. Qui si potrà notare una certa mutazione nello stile pittorico di Tallone, influenzato dal clima milanese, dove si trasferì nel 1899 per assumere la cattedra a Brera.

Al piano superiore, poi, si trova un ritratto dallo stile inconfondibile di Giovanni Boldini, databile intorno al 1909, per realizzare una sorta di confronto stilistico tra la pittura di realtà di Tallone, in particolare del periodo bergamasco, e quella del più famoso tra i ritrattisti italiani di donne alla moda dell'epoca, che crebbe la sua fortuna a Parigi, nell'indiscussa capitale della Belle Époque.

Ritrtto Giovanni Boldini

Giovanni Boldini, Mezzo busto di signora con fiori alla cintura 1909 circa, Olio su tela, Collezione privata - Courtesy Stefano Bosi

I fratelli Agazzi

Come estensione del percorso espositivo principale, il Museo Villa Bassi Rathgeb, nelle sue sale ipogee, ha voluto valorizzare la presenza nella propria collezione di numerose opere di due allievi di Cesare Tallone all'Accademia Carrara a Bergamo, Rinaldo ed Ermenegildo Agazzi. Di Rinaldo sono presenti diverse opere, per lo più ritratti, ma anche alcuni paesaggi. Di Ermenegildo è presentato un unico ritratto di donna da cui si può evincere la maggiore distanza di stile della sua pittura, più materica e colorista.

In conclusione, "Donna, Musa, Artista - Ritratti di Cesare Tallone tra Otto e Novecento" è una mostra che ha una dimensione sufficientemente contenuta nel suo corpo principale, da consentire di soffermarsi ed apprezzare al meglio le singole opere esposte, con un'attenzione che certamente ne accrescerà il godimento se si avrà l'accortezza di soffermarsi anche sui testi di presentazione. In tal senso, speriamo che le coordinate che abbiamo cercato di tracciare in questa presentazione, pur senza approfondire troppo le singole opere e sezioni, siano di ulteriore stimolo ed aiuto.

Per tutte le altre informazioni sulla visita, rimandiamo alla scheda della mostra.

Pubblicato il 13/09/2024

La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

Utilizziamo Sendinblue come nostra piattaforma di marketing. Cliccando qui sotto per inviare questo modulo, sei consapevole e accetti che le informazioni che hai fornito verranno trasferite a Sendinblue per il trattamento conformemente alle loro condizioni d'uso

Itinerarinellarte.it