Rita Ernst, Dieter Nuhr, Margareth Dorigatti, Francisca Valador e Astrid Fuchslocher H. sono i protagonisti del diciottesimo numero dell'anno della nostra rubrica settimanale per raccontare l'attualità espositiva in Italia.
1. Rita Ernst
Rita Ernst, nata il 23 marzo 1956 a Windisch, nel cantone di Argovia (Svizzera), è una figura di spicco dell'arte concreta contemporanea. La sua pratica artistica si distingue per la capacità di coniugare rigore formale e intuizione pittorica, esplorando le intersezioni tra architettura, geometria e percezione visiva.
Dopo aver frequentato la Schule für Gestaltung di Basilea tra il 1973 e il 1976, Ernst ha proseguito la sua formazione artistica con soggiorni all'estero che ne hanno arricchito la visione, influenzando profondamente il suo approccio creativo.
La sua opera si caratterizza per l'uso di strutture lineari e cromatiche che richiamano i principi ordinatori dell'architettura modernista, in particolare quella di Ludwig Mies van der Rohe. Ernst ha reinterpretato planimetrie, facciate e alzati delle opere di Mies in un linguaggio visivo personale, creando dipinti che riflettono l'essenza dell'architettura attraverso la pittura. Questo progetto ha dato vita a una serie di opere esposte in musei prestigiosi, come il Mies van der Rohe Haus a Berlino (2010), le Meisterhäuser Schlemmer/Muche a Dessau (2011) e il Museum Ritter a Waldenbuch (2012).
La sua tecnica pittorica si distingue per un equilibrio tra controllo e spontaneità, dove la precisione geometrica si fonde con un'intuizione cromatica raffinata. Ernst utilizza la pittura per esplorare la relazione tra spazio e colore, creando opere che invitano lo spettatore a una contemplazione profonda.
Nel corso della sua carriera, Rita Ernst ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Conrad Ferdinand Meyer nel 1990 e il primo premio al Trevi Flash Art Museum nel 1996. Le sue opere sono state esposte in diverse gallerie e musei, consolidando la sua reputazione nel panorama artistico internazionale.
Attualmente, Ernst vive e lavora tra Zurigo e Trapani, in Sicilia, continuando a sviluppare una pratica artistica che interroga e reinventa le strutture visive della modernità. Il suo lavoro rappresenta un ponte tra la tradizione dell'arte concreta e le esplorazioni contemporanee della forma e dello spazio. ... leggi il resto dell'articolo»
Dal 2 maggio è proprio in Sicilia, al Museo d'arte contemporanea San Rocco di Trapani, che è possibile ammirare una significativa selezione di suoi lavori, nel contesto della mostra Frammenti siciliani/ Sizilianische Fragmente. Le oltre 70 opere selezionate per la mostra si susseguono in diverse sezioni, creando un percorso cronologico della produzione dell'artista: dalle opere ispirate all'architettura religiosa, a quella arabo-normanna, fino al gruppo che trae ispirazione dalle saline della città di Trapani e dai castelli federiciani. A seguire, la sezione dedicata al Museo Salinas di Palermo apre alle opere più recenti. Scopri di più.
2. Dieter Nuhr
Dieter Nuhr (nato il 29 ottobre 1960 a Wesel, Germania) è un artista visivo, scrittore e celebre satirico tedesco, noto per il suo approccio multidisciplinare che fonde arte concettuale, fotografia e parola. In ambito artistico, Nuhr si è affermato con opere fotografiche che esplorano il paesaggio, l'identità e il tempo, spesso accompagnate da testi poetici o riflessivi. I suoi lavori sono stati esposti in musei e spazi istituzionali, come l'Osthaus Museum di Hagen, la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia - per 59ª Biennale di Venezia (padiglione del Bangladesh, 2022), il Musée Théodore Monod d'Art Africain di Dakar, il MAXXI di Roma (nel 2023), il Ludwig Museum di Coblenza, il Bank Austria Kunstforum di Vienna e il Museo Nazionale Bavarese di Monaco.
Il 1° maggio è stata inaugurata una sua nuova mostra in Italia, questa volta a Firenze negli spazi della Galleria delle carrozze di Palazzo Medici Riccardi. L'esposizione, dal titolo Altrove è Ovunque, martedì 13 maggio ospiterà un evento speciale alla presenza dell'Artista, del curatore Dirk Geuer, del presidente della Fondazione Brost Bodo Hombach e di Carlo Francini, direttore dei musei civici fiorentini e già responsabile del sito UNESCO di Firenze.
Al centro della mostra fiorentina c'è la bellezza del nostro mondo: tre quarti delle opere raccontano luoghi vicini e lontani, a partire dalla terra natale di Nuhr, la regione della Ruhr. Una volta dominata da miniere e industria estrattiva, quest'area della Germania occidentale è oggi simbolo di sviluppo sostenibile, rinaturalizzazione e trasformazione culturale. Le altre opere di Nuhr parlano di Sudan e Thailandia, Arabia Saudita e Senegal, Norvegia e Georgia, Laos, Bhutan, India e Grecia, di fiori esotici e bambini provenienti da terre lontane. Infine, tre opere si distaccano da questi temi e rappresentano un omaggio a Firenze: si tratta di reinterpretazioni contemporanee (per stile e tecnica) di tre famosi dipinti. Scopri di più.
3. Margareth Dorigatti
Margareth Dorigatti- Erlkoenig, 2013, tecnica mista su tela, 75x44 cm
Margareth Dorigatti (nata a Bolzano nel 1954) è una pittrice e docente italiana attiva tra Roma e Berlino, nota per una ricerca artistica profonda e stratificata che attraversa pittura, grafica e installazione. Dopo gli studi in Italia e in Germania, si è diplomata presso l'Universität der Künste di Berlino, città in cui ha iniziato il suo percorso professionale e dove ha insegnato per molti anni. La sua pratica pittorica si distingue per un uso raffinato del colore, la sovrapposizione di materiali e simboli, e una continua riflessione sulla memoria, la spiritualità e il tempo.
Dorigatti ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero, ricevendo riconoscimenti per la sua capacità di coniugare rigore formale e intensità emotiva. Le sue opere evocano spesso atmosfere sospese, in cui convivono elementi astratti e suggestioni figurative, e testimoniano una continua indagine sul linguaggio dell'arte come strumento di conoscenza e introspezione.
Il Castello di Castelbello - Ciardes, in Val Venosta, ospita una sua personale, inaugurata il 27 aprile, dal titolo Chroma, con 64 opere rappresentative della sua cinquantennale produzione, dove si confrontano diversi cicli tematici, tra cui "Salomè", "Diari romani", "Charlotte-Goethe", "Rubra", "Heroes", "Erlkönig", "Luna-Mond" e "Epistolarium".
Il ciclo "Erlkönig" trae ispirazione dalla ballata spaventosa di Goethe, e le immagini astratte che propone ci chiedono di confrontarci con l'inimmaginabile e l'indicibile. Nel ciclo di opere più recente, "Epistolarium", Dorigatti ritorna alla natura potente dei messaggi scritti, utilizzando tecniche miste per evocare l'intimità di una forma di comunicazione durata per secoli e ormai relegata al passato. Scopri di più.
4. Francisca Valador
Francisca Valador (nata nel 1993 a Lisbona) è un'artista portoghese che vive e lavora nella sua città natale. Ha conseguito la laurea in Pittura presso la Faculdade de Belas-Artes dell'Università di Lisbona (2011–2015) e ha completato un Corso di Perfezionamento in Pratiche Artistiche e Processi Pedagogici presso Maria Ulrich, sempre a Lisbona. Tra le sue esposizioni più recenti si annoverano: "HOMEWORK #3" presso Galeria Madragoa a Lisbona (2025), "AS PRIMEIRAS FLORES SÃO AMARELAS" presso ARBAG - Artist run space a Lisbona (2024), "DRAWINGSSSSSSS" curata da Maria Chiara Valacchi presso Studiolo a Milano (2024), "It was night and a deer crossed the road" presso Casa do Comum a Lisbona (2023), e "Porta entreaberta" presso Travessa do Guarda-Joias 9 a Lisbona (2023).
Dal 29 aprile, la galleria Matèria di Roma ospita una sua personale intitolata "A partir daqui só há dragões" ("Da qui in poi ci sono solo draghi"). Il titolo fa riferimento a un'espressione utilizzata sulle mappe medievali per indicare territori inesplorati, concetto che riflette l'approccio dell'artista all'ignoto e alla scoperta. La mostra presenta una serie di dipinti di piccolo formato su supporti in acciaio inox, materiale che interagisce con la luce in modi particolari, e delicate presenze scultoree sospese tra visibilità e invisibilità. Le opere evocano forme botaniche e animali, creando un dialogo tra astrazione e realtà, e suggerendo narrazioni costruite a partire da oggetti quotidiani.
Lo stile di Valador si caratterizza per un'interazione sottile tra pittura, scultura e installazione, con un'attenzione particolare alla luce, alla materia e alla percezione. Utilizza spesso materiali come l'acciaio inox e l'alcatifa (moquette), e incorpora elementi naturali come fiori, semi e insetti, disposti con cura per creare nuove narrazioni e significati. La sua pratica artistica esplora la trasformazione di oggetti quotidiani in opere che invitano alla riflessione e alla scoperta, giocando con la visibilità e l'invisibilità, e creando ambienti che stimolano l'immaginazione dello spettatore. Scopri di più.
5. Astrid Fuchslocher H.
Astrid Fuchslocher H. - City Life, analog collage, 35 x 50 cm, 2024
Astrid Fuchslocher H. (Santiago del Cile, 1985) è un'artista visiva e curatrice italo-cilena che vive e lavora in Italia, a Ivrea. Laureata in Arte presso la Pontificia Universidad Católica de Chile, ha completato quattro diplomi e numerosi corsi internazionali. Nel 2016 ha conseguito con merito un Master of Science in Modern and Contemporary Art: History, Curating, Criticism presso l'Università di Edimburgo, grazie a una borsa di studio del governo cileno.
Oltre alla sua attività artistica, ha lavorato come manager culturale in diverse istituzioni, tra cui l'Istituto Culturale Cileno-Britannico e il progetto ARTIST ROOMS Research Partnership (University of Edinburgh, TATE e National Galleries of Scotland). Attualmente collabora come consulente per l'associazione culturale Open Art House .
La sua pratica artistica si concentra principalmente sul collage analogico, attraverso il quale esplora temi come la morte, la nostalgia, il femminismo, la libertà, la città, la storia e il passare del tempo. Utilizzando materiali cartacei provenienti da libri, riviste e altri stampati, crea composizioni dense di immagini, segni e parole che riflettono il caos e l'eccesso dell'informazione contemporanea.
Fuchslocher H. ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Cile, Francia e Italia. Nel 2023 ha ricevuto il 2º Premio della Critica e il 3º Premio del Pubblico all'Artemida ArtWeek in Italia, e le sue opere sono state selezionate per il Grand Award of Artistic Press.
E' la sede di Spritz a Ivrea a ospitare una sua mostra personale dal titolo Flashback, composta da 17 opere inedite che rivelano ancora una volta il suo senso di nostalgia e desiderio per un tempo e un luogo del passato mai vissuti. L'artista indaga temi collettivi e realtà universali con l'obiettivo di ripensare la storia, il cambiamenti sociali, il passare del tempo, l'identità, la memoria, l'esistenza umana, in un esercizio che cerca di ricordare e, allo stesso tempo, di trasportarci verso nuovi immaginari che trascendono la nostra realtà. In altre parole, un viaggio in un nuovo contesto estetico e storico in cui vengono presentate utopie ma soprattutto problemi, fenomeni sociali e questioni varie che ci riguardano come società. Scopri di più.
Redazione
Pubblicato il 05/05/2025
Itinerarinellarte.it