Il giappone tradizionale di Samurai e Geisha, le opere grafiche che raccontano la visione della lontana Polinesia da parte di Gauguin, le iconiche immagini di Jack Vettriano, ma anche dei fotografi selezionati da Maurizio Cattelan e Sam Stourdzé per un'immersione nei colori saturi e brillanti, e infine il racconto dell'Art Déco nella nuova mostra di Palazzo Reale. Scopri i 5 eventi selezionati questa settimana per raccontare alcune delle novità più originali nel panorama espositivo italiano.
1. Jack Vettriano a Bologna
E' stata inaugurata il 26 febbraio, e resterà visitabile fino al 20 luglio 2025 nelle sale di Palazzo Pallavicini, la prima mostra mai dedicata in Italia al noto artista scozzese Jack Vettriano (Methil, contea di Fife, 17 novembre 1951 - Nizza, 1 marzo 2025). Il caso ha voluto che a distanza di pochi giorni dall'apertura della mostra il suo nome sia tornato in primo piano, purtroppo per una circostanza tragica, essendosi spento nel suo appartamento di Nizza sabato 1° marzo.
Vettriano inizia a dipingere da autodidatta al compimento del ventunesimo anno, quando ricevette in regalo un set di acquerelli e pennelli, e la sua prima esposizione risale al 1988 presso la Royal Scottish Academy, segnando l'inizio di una carriera di successo che lo portò, nel 2004, a ricevere l'Ordine dell'Impero Britannico (OBE) per i suoi contributi alle arti visive per mano della Regina Elisabetta II. La sua pittura più celebre, "The Singing Butler", è diventata un'immagine iconica nel Regno Unito, vendendo più di qualsiasi altra opera d'arte. Le sue opere sono state esposte in città come Edimburgo, Londra, Hong Kong, Johannesburg e New York.
La mostra di Bologna è organizzata e realizzata da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci della Pallavicini s.r.l., con la collaborazione dell'artista e curatela di Francesca Bogliolo. Il percorso espositivo vede alternarsi più di 70 opere tra oli, grafiche a tiratura limitata create appositamente per Palazzo Pallavicini e gli splendidi scatti nello studio di Jack Vettriano eseguiti da Francesco Guidicini, ritrattista ufficiale del "Sunday Times", le cui opere sono presenti alla National Portrait Gallery di Londra. Scopri di più.
2. Chromotherapia a Villa Medici
CHROMOTHERAPIA, Installation View © Daniele Molajoli... leggi il resto dell'articolo»
Aperta al pubblico dal 28 febbraio, fino al 9 giugno 2025 la mostra "Chromotherapia", curata da Maurizio Cattelan e Sam Stourdzé, ripercorre la storia della fotografia a colori lungo tutto il XX secolo attraverso lo sguardo acuto di 19 artisti. L'itinerario espositivo, articolato in 7 sezioni, presenta opere di Miles Aldridge, Erwin Blumenfeld, Guy Bourdin, Juno Calypso, Walter Chandoha, Harold Edgerton, Hassan Hajjaj, Hiro, Ouka Leele, Yevonde Middleton, Arnold Odermatt, Ruth Ossai, Martin Parr, Pierre e Gilles, Alex Prager, Adrienne Raquel, Sandy Skoglund, Toiletpaper, William Wegman.
Tra le immagini più significative si segnalano gli scatti di William Wegman, noto per i ritratti dei suoi cani trasformati in icone artistiche, e quelli di Juno Calypso, che esplorano con sottile ironia i codici visivi legati alla femminilità. Di grande impatto visivo anche le composizioni surreali di Sandy Skoglund e i mondi immaginari di Pierre e Gilles, caratterizzati da un'estetica pop e visionaria. Scopri di più.
3. Art Déco. Il trionfo della modernità
Alberto Martini, RItratto di Wally Toscanini, collezione privata
Nel 2025 si celebra il centenario di uno dei più noti eventi espositivi del Novecento: l'Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes, aperta a Parigi nel 1925. Lo "Stile 1925" o "Art Déco" si diffuse rapidamente in Europa, e con l'affermazione internazionale del nuovo gusto estetico venne decretato universalmente anche il successo delle arti decorative italiane.
Per celebrare questo anniversario e la cultura e l'arte in Europa e in particolare nell'Italia degli anni Venti, Palazzo Reale ospita, a partire dal 27 febbraio, la mostra "Art Déco. Il trionfo della modernità", in programma fino al 29 giugno 2025, a cura di Valerio Terraroli.
La mostra presenta al pubblico circa 250 opere: dai vetri alle porcellane alle maioliche ai centro tavola, dalle opere d'arte stricto sensu come dipinti, sculture, oggetti d'arredo, tessuti fino ad abiti haute couture, accessori, alta oreficeria, ma anche vetrate e mosaici che rimandano agli ambienti lussuosi di hotel, stazioni e mezzi di trasporto di lusso, come aerei e transatlantici. Scopri di più.
4. Gauguin e il diario di Noa Noa a Torino
Paul Gauguin, Manau Tupapau (elle pense au revenant) Heliogravure 23,8 x 16 cm - Collezione privata
Paul Gauguin non ha davvero bisogno di presentazioni, divenuto celebre per il suo stile unico e innovativo, che combina colori intensi, forme tratteggiate in modo essenziale e un senso profondo di spiritualità. Allontanatosi dall'iniziale vicinanza con gli impressionisti e dalla loro ricerca della realtà visiva, finisce per abbracciare un linguaggio pittorico più simbolico ed espressivo. La sua attrazione per la natura pura e selvaggia, lo convince a intraprendere un viaggio per conoscere culture esotiche, e a trascorrere lunghi periodi in Polinesia, dove ha realizzato alcune delle sue opere più iconiche. I suoi dipinti hanno influenzato profondamente le avanguardie del Novecento, dal Fauvismo all'Espressionismo. Non è però la sua pittura ed essere protagonista della mostra "Gauguin. Il diario di Noa Noa e altre avventure" allestita nelle sale del Mastio della Cittadella a Torino, ma una serie di disegni e opere grafiche che si rivelano altrettanto rappresentative dell'innovazione portata da Gauguin nel mondo dell'arte.
La mostra è incentrata sul libro scritto da Gauguin, dopo il suo primo viaggio a Tahiti, "Il diario di Noa Noa", testo arricchito da splendide xilografie ad illustrarne i contenuti e stampate dal suo amico Daniel de Monfreid.
Questo libro, scritto in occasione del suo rientro a Parigi, dopo il primo soggiorno Tahitiano, racconta la vita nelle isole polinesiane, i miti e le credenze ancestrali che scandivano la loro vita quotidiana, in parte romanzata dallo stesso Gauguin, mischiando i racconti di Tehura, la sua giovane compagna, con fonti e notizie attinte da alcuni libri. Gauguin con Il diario di Noa Noa riuscì a realizzare un'opera che, all'epoca, fece scalpore e lo pose all'attenzione del mondo parigino, assetato di novità. Scopri di più.
5. Giappone. Terra di geisha e samurai
Utagawa Hiroshige, Hiratsuka la strada Nawate, xilografia policroma, 1833 34, 36,6x23,9 cm
Sabato 1° marzo, a Piazzola sul Brenta (PD), è stata inaugurata la mostra "Giappone. Terra di geisha e samurai" a cura di Francesco Morena. L'esposizione, aperta al pubblico fino al 29 giugno 2025, approfondisce numerosi aspetti relativi ai costumi e alle attività tradizionali del popolo giapponese. Le opere, databili tra il XVII e il XX secolo, provengono dal fondo privato di Valter Guarnieri, collezionista trevigiano con una grande passione per l'Asia orientale, alle quali si uniscono, in questa speciale occasione, alcuni kimono di collezione privata e preziose ukiyo-e di Hokusai, Hiroshige e Utamaro dalla collezione di Giancarlo Mariani.
La parte centrale dell'esposizione è dedicata al binomio Geisha e Samurai. Da una parte la classe militare che ha dominato il paese del Sol Levante per lunghissimo tempo, dal XII alla metà del XIX secolo, e dall'altra la geisha, una beltà femminile che ha rappresentato per il Giappone un topos culturale altrettanto radicato, dalle coltissime dame di corte del periodo Heian (794-1185) alle cortigiane vissute tra XVII e XIX secolo, così ben immortalate da Kitagawa Utamaro (1753-1806), il pittore che meglio di ogni altro ha restituito la vivacità dei quartieri dei piaceri di Edo (attuale Tokyo). Scopri di più.
Redazione
Pubblicato il 02/03/2025
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