Da domenica 6 febbraio lo spazio dedicato all’arte contemporanea ospita l’opera della pittrice torinese Francesca Dondoglio
La vetrina artistica sotto le mura duecentesche di Castelnuovo torna a regalare suggestioni nella quinta stagione di CRAC.
Domenica 6 febbraio alle 11.30 inaugura la mostra di Francesca Dondoglio “Via di mezzo”, prima proposta dell’anno nello spazio di via della Conciliazione dedicato all’arte contemporanea.
Nella mostra dell’artista torinese una pittura di grande impatto visivo ed emozionale, contraddistinta dall'utilizzo del colore rosso e del colore blu, “in una simbologia del colore fatta di qualità contrastanti: razionale e irrazionale, corpo e spirito, che crea nei punti di contatto nuove soglie, luoghi di confine atti a generare il sublime” si legge nel testo di accompagnamento. L’opera di Dondoglio resterà allestita fino al 27 marzo.
La rassegna continua con la mostra “Cavalletto a dondolo, l’istante vuoto” di Giuliana Storino, docente dell'Accademia di Brera che realizza una inaspettata installazione site-specific. L’artista pugliese, in esposizione dal 10 aprile, ci suggerisce attraverso la scultura le proprie riflessioni riguardo le origini dell'arte.
Entrambe le mostre sono accompagnate da una breve nota testuale di Alessandro Mescoli, che insieme a Massimiliano Piccini ne ha curato i progetti e gli allestimenti.
L'inizio dell'estate si aprirà con il progetto speciale “Mostri marini”, che propone le ceramiche dell' artista e ceramista Luce Raggi, curato da Alessandro Mescoli e inaugurato il 12 giugno. La Raggi, ora presente al padiglione italiano della prima biennale della ceramica in Cina, è impegnata sia nella ricerca artistica, che nella promozione di altri autori, attraverso lo spazio indipendente Another fucking Gallery di Faenza.
La programmazione continuerà il 7 agosto e fino alla prima settimana di ottobre con la mostra “Sedimentazioni liquide” di Paola Babini, insegnante dell'Accademia di belle Arti di Bologna e Ravenna. L'artista propone paesaggi ed immagini del ricordo ottenuti con tecniche differenti. Accompagna la mostra un testo critico di Luca Maggio che ne è anche il curatore dell'evento espositivo.
A seguire, in autunno, gli spazi ospiteranno dal 9 ottobre l’intervento site-specific “Fino a quando potrò ricordarlo” dello scultore Jacopo Naccarato, laureato all'Accademia di Belle Arti di Bologna, che vede per l'occasione il ritorno di Giorgia Bergantin come curatrice ed autrice della nota critico-testuale.
Ed in ultimo, a chiusura dell'anno, con finissage in occasione del giorno della memoria 2023, sarà la mostra “Mind the Gap” di Flavia Tritto, curata da Maria Chiara Wang che ne firma il testo. L’esposizione, allestita dall’11 dicembre e realizzata appositamente per questo spazio, prende le mosse da un'analisi filologica e percettiva del territorio castelnovese, con un focus selettivo sul torrente Tiepido.
Pubblicato il 01/02/2022
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