In attesa ancora che qualcuno ci spieghi perché Pistoia è stata scelta come come Capitale della Cultura Italiana per l’anno 2007, il silenzio pressoché assoluto sulle promozione della Capitale viene di fatto interrotto. L’unica cosa che sapevamo è che stavano preparando una grande mostra su Marino Marini il grande scultore che in questa città toscana ebbe i natali. Ma stiamo parlando di qualcosa che vedremo solo nella seoonda metà dell’anno. E fino ad oggi? Silenzio. Ma vediamo il testo di un comunicato che ci ha raggiunto nelle ultime ore e che interrompre questo silenzio. Le prime iniziative in qualche modo sempre legate alla figura di Marini.
“Il primo appuntamento del vasto progetto culturale 2017 è dunque per il 16 luglio quando, in Palazzo Tau, sarà aperta al pubblico la mostra Marino nell’immagine di Aurelio Amendola (1968-1975). In essa è proposto un originale ricordo del grande scultore attraverso le intense immagini che il “Fotografo degli Artisti”, Aurelio Amendola, gli ha dedicato. Si tratta in realtà una doppia mostra. Da un lato una documentazione dedicata al lavoro e alla quotidianità di Marino Marini. Dall’altro, una retrospettiva di una grande pagina di fotografia, testimonianza dell’arte di un fotografo, Amendola, che come pochi ha saputo raccontare l’arte, e la scultura in particolare.
Fondazione Marini ha deciso di dare giustamente rilievo anche al lato pittorico dell’artista pistoiese. Ed eco che nella sede del Museo Marino Marini al Palazzo del Tau, dal 16 settembre 2017 al 7 gennaio 2018, ovvero in contemporanea con l’esposizione evento in Palazzo Fabroni, “Marino Marini. Passioni visive”, apre la mostra “Mirò e Marino. I colori del Mediterraneo”. Mirò e Marino sono entrati in contatto negli anni ’50 grazie alla frequentazione dell’atelier di Fernand Mourlot a Parigi dove entrambi, insieme a Chagall, Picasso e altri grandi maestri contemporanei, andavano a stampare le loro litografie. Entrambi amavano colorare le loro sculture, non solo come omaggio agli “antichi” ma anche, sicuramente, per il loro spirito solare e ironico. Molto spesso usavano colori primari, privi di sfumature, entrambi stendevano il colore a larghe campiture con segni netti e decisi. Entrambi uomini del Mediterraneo.
Ad un anno dalla scomparsa,
La mostra riunisce una selezione di opere, diverse per tipologia e natura, tra cui alcune di quelle più significative dell’artista. Opere che, con i loro pieni e vuoti, esprimono, come era solito dire lo scultore, quello che veramente c’è di importante nella vita “cioè l’anima, l’amicizia, la vera solidarietà, il modo di convivere”.
Seppunr grande, oltre Marino Marini non si va. Senza Parole!
Pubblicato il 26/05/2017
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