Il nostro viaggio settimanale nell'attualità delle proposte artistiche in Italia parte da Pistoia e dall'artista di fama internazionale Daniel Buren. Prosegue con l'arte astratta di Roberto Floreani a Vicenza e con la singolare ricerca di fiber art di Grazia Inserillo. Spazio quindi ad una mostra collettiva a Trento per terminare con la ricerca tra passato e presente di Renzo Francabandera.
1. Daniel Buren a Pistoia
Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, Francia, 1938) è uno degli artisti contemporanei più influenti, noto per il suo approccio concettuale e il suo uso distintivo di strisce verticali, spesso bianche e colorate, come elemento visivo e strutturale delle sue opere. La sua pratica artistica si basa sull'idea di "intervento in situ", in cui l'opera non è concepita come un oggetto indipendente, ma si integra e dialoga con lo spazio che la ospita, trasformandolo e ridefinendolo.
Fin dagli anni '60, Buren ha messo in discussione i confini tradizionali dell'arte, lavorando in contesti pubblici e istituzionali, dalle gallerie ai musei, fino agli spazi urbani. Tra le sue installazioni più celebri vi è "Les Deux Plateaux" (1986), noto anche come "Le Colonne di Buren", nel cortile del Palais Royal a Parigi, che ha suscitato dibattiti e ridefinito il rapporto tra arte e architettura.
Attraverso l'uso sistematico delle sue iconiche bande di 8,7 cm di larghezza, Buren indaga la percezione dello spazio e il ruolo dell'arte nella società. Il suo lavoro continua a evolversi, portando avanti una ricerca che stimola il pubblico a una riflessione critica sull'ambiente circostante e sulla natura stessa dell'opera d'arte.
Dall'8 marzo al 27 luglio 2025 Palazzo Buontalenti a Pistoia ospita la mostra Daniel Buren. Fare, Disfare, Rifare - Lavori in situ e situati 1968-2025, con interventi che coinvolgono anche gli spazi esterni delle sedi museali di Palazzo de' Rossi e Antico Palazzo dei Vescovi. L'esposizione indaga come l'artista francese, nato a Boulogne-Billancourt (Parigi) nel 1938, trasformi gli spazi architettonici attraverso l'uso delle forme, dei colori e dei materiali, creando un dialogo tra arte e ambiente. Il percorso, articolato in dodici sale e nella corte interna di Palazzo Buontalenti, propone una selezione di dieci opere pittoriche eseguite tra il 1965 e il 1966, due Cabane del 1985 e del 2000/2019, tre alto-rilievi recenti, oltre a una sala dedicata ai disegni progettuali di interventi realizzati in Toscana e lavori appositamente creati/ricreati per Pistoia. Continua a leggere.
2. Roberto Floreani e le sue Soglie verso l'interiorità
Roberto Floreani in mostra al Museo Diocesano di Vicenza con "Soglie"... leggi il resto dell'articolo»
E' stata inaugurata sabato 8 marzo la mostra Soglie, Tempo del prima - Tempo del poi, negli splendidi spazi del Museo Diocesano di Vicenza, con opere dell'artista Roberto Floreani, messe anche in dialogo con l'allestimento permanente del Museo al piano inferiore, oltre che allestite nella grande sala destinata alle mostre temporanee al piano superiore. In mostra anche una grande installazione costituita da 21 opere, che racconta l'intera carriera artistica di Floreani. La sua prima versione è stata presentata nel 2013 al Centro Internazionale di Palazzo Te a Mantova, per tornare in occasione della sua mostra alla Gran Guarda di Verona nel 2014 e ancora ai Musei Civici di Padova nel 2016. Ad ogni riproposizione l'installazione si arricchisce delle ultime ricerche dell'artista, e al Museo Diocesano hanno fatto il loro ingresso le opere dal ciclo delle Soglie e da quello dei Lunari.
Il titolo Soglie allude alla possibilità di un attraversamento, per raggiungere un altrove, o per intraprendere un percorso per raggiungerlo, verso qualcosa che non sia di natura prettamente materiale, un campo dove teologia e filosofia si possono intrecciare. In secondo luogo c'è il concetto del "tempo del prima e tempo del poi" strettamente collegato alla genesi dell'opera d'arte, un'essenza di materia e di concetto che prima non esiste, e poi ad un certo punto appare. L'opera quindi come crinale tra il tempo del prima e tempo del poi.
Floreani è noto per la sua pittura astratta e ha partecipato a numerose mostre sia in Italia che all'estero ed è stato selezionato per il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2009. Le sue opere sono state esposte in importanti gallerie e istituzioni museali, contribuendo a consolidare la sua reputazione nel panorama dell'arte contemporanea. E' di poche settimane fa il riconoscimento come vincitore del premio promosso dalla rivista Artuu di Artist of the Year dell'anno appena concluso. E' stato anche curatore di diverse mostre ed è un esperto di Futurismo, tema sul quale ha scritto diversi saggi. Continua a leggere.
3. Grazia Inserillo e il suo sguardo che penetra la Natura
Grazia Inserillo, Linum n3
Martedì 4 marzo lo Studio Masiero di Milano ha inaugurato la mostra mostra personale di Grazia Inserillo dal titolo Un seme profondo, curata da Gianna Panicola. L'artista siciliana affonda le radici nella tradizione della sua terra, la Sicilia e Isola delle Femmine, in provincia di Palermo, un luogo in cui la pesca e il ricamo rappresentano due pilastri dell'economia e della cultura locale.
Grazia Inserillo esplora il mondo naturale servendosi della fiber art. Filo e tessuto diventano strumenti di indagine, capaci di restituire forme e suggestioni legate alla natura vegetale, dalle ere geologiche passate fino ai muschi che attecchiscono sugli scogli marini. Formatasi come scultrice presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo, l'artista ha maturato la sua ricerca, scegliendo infine di riappropriarsi del sapere manuale tramandato dalle donne e dagli uomini della sua comunità, che da generazioni ricamano lenzuola e tovaglie e riparano reti da pesca. Esplorando e studiando artiste come Maria Lai, Louise Bourgeois e Magdalena Abakanowicz, Inserillo sviluppa un proprio linguaggio autonomo attraverso cicli di lavori incentrati sull'arte tessile.
La mostra Un seme profondo presenta cinque distinti cicli di opere, ognuno dedicato a una personale interpretazione dell'elemento vegetale: Linum, Organismi, Reviviscenze, Sempreverdi e Fossili. Scopri di più.
4. L'arte esplora il concetto di mostruosità a Trento
Sabato 8 marzo 2025 presso le Gallerie di Piedicastello a Trento, affascinante spazio espositivo ricavato in due tunnel stradali in disuso, è stata inaugurato il progetto espositivo MONSTRA. Una mostra prodigiosa, a cura di Camilla Nacci Zanetti, con la promozione dell'associazione Alchemica APS. Al centro della ricerca espositiva il concetto di mostruosità, in un intreccio tra arte contemporanea, storia, scienza e testimonianze etnografiche. L'allestimento, volutamente fluido e anti-disciplinare, ci invita a riflettere sulla nostra percezione della diversità. 26 artisti espongono opere che si muovono tra outsider art, surrealismo pop e un nuovo primitivismo, in cui le categorie estetiche di "bello" e "brutto" si intrecciano senza soluzione di continuità.
A completare il percorso, gli oggetti delle collezioni del MuSe testimoniano l'interesse antropologico per le pseudoscienze, mentre le maschere carnevalesche del METS e i prestiti da collezioni private evidenziano il legame profondo tra mostruosità e ritualità, sottolineando la funzione terapeutica dello spavento. Scopri di più.
5. L'Archeologia del presente di Renzo Francabandera
Inaugurata venerdì 7 marzo alle ore 18:30 presso la Cordua Gallery Art Space di Bologna, la mostra "Archeologia del presente" con le opere dell'artista Renzo Francabandera esplora le tracce della società contemporanea manipolando e restituendo significato a residui materiali, spesso abbandonati, in contesti urbani. La ricerca dell'artista si rivolge verso oggetti rinvenuti quali cartoline, fotografie, memorie museali o anche solo di collezioni di famiglia, immagini contenute in piccoli oggetti che fissano la memoria del vissuto. Sono oggetti che oggi vengono progressivamente sostituiti da "non-cose", da informazioni volatili, digitali, che non instaurano alcuna relazione profonda con la psiche e l'emotività.
Renzo Francabandera è artista, critico teatrale, e studioso dei linguaggi dell'arte e della performance. Nato nel 1973 a Bari, ha sviluppato un percorso artistico e intellettuale che spazia tra le arti visive, il teatro, la scrittura critica e i progetti performativi sperimentali, con un costante interesse per il rapporto tra memoria, materia e contemporaneità.
Le opere che compongono questo progetto sono installazioni immersive, collage di materiali riciclati che combinano immagini e testi. La sua produzione mira a creare una narrazione che unisca passato e presente, interrogando il pubblico su temi come l'effimero, il consumo e la sostenibilità. Scopri di più.
Redazione
Pubblicato il 12/03/2025
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