Il nostro viaggio tra le mostre che inaugurano questo weekend o che sono state inaugurate da pochi giorni copre davvero tutta la Penisola, toccando Milano, Firenze, Roma e Napoli, ma anche il Veneto, la Sardegna e la Sicilia. Scopriamo nel dettaglio quali sono.
A Napoli gli Impressionisti e la Parigi fin de siècle
Apre al pubblico sabato 23 novembre, nella Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta - Lapis Museum a Napoli, la mostra Impressionisti e la Parigi fin de siècle. L'esposizione, prodotta da Navigare srl e a cura di Vittorio Sgarbi in collaborazione con Stefano Oliviero, presenta 69 opere di 40 artisti prevalentemente francesi ed è suddivisa, all'interno della Basilica, in 3 sezioni (La rivoluzione realista e l'Ecole de Barbizon. La strada verso l'Impressionismo; La conquista degli Impressionisti e Dopo la conquista: l'arte non è solo riproduzione) che tracciano la storia delle origini e le evoluzioni dell'Impressionismo, sullo sfondo della Parigi di fine '800, vivace e luminosa protagonista di epocali cambiamenti.
All'interno della mostra Impressionisti e la Parigi fin de siècle, trovano posto le opere dei grandi protagonisti quali Monet, Degas, Manet, Renoir, Cézanne, Camille Pissarro e altri, accanto ai grandi comprimari come Bracquemond, Guillaumin, Gervex, Courbet, Lepic, Rousseau e tutti gli altri artisti che con loro hanno condiviso l'avventura di un nuovo modo di fare arte.
La mostra offre anche un'esperienza multimediale. Ogni visitatore avrà a disposizione una postazione di oculus, ossia di visori 3D che, tramite tecnologie all'avanguardia permetteranno di poter accedere nel mondo degli Impressionisti. Continua a leggere.
A Palazzo Esposizioni Roma arriva Francesco Clemente
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Francesco Clemente, Anima nomade. Installation view. Foto credits Studio d'Arte Raffaelli
Il più "americano" degli artisti legati al gruppo della Transavanguardia, movimento artistico nato su progetto del critico Achille Bonito Oliva nella seconda metà degli anni Settanta, divenuto emblema del ritorno alla pittura che fiorì nei primi anni Ottanta, sarà protagonista a Palazzo Esposizioni Roma a partire da sabato 23 novembre.
La mostra "Francesco Clemente. Anima nomade" occuperà fino a fine marzo 2025 la rotonda del piano nobile e le sette sale che da essa si irradiano come una unica grande installazione. Insieme alle Tende realizzate nel 2013, straordinariamente riunite in questa occasione, saranno esposte le Bandiere del 2014 e due grandi sale saranno interamente dedicate a wall drawing realizzati dall'artista in situ per questa occasione.
L'arrivo dell'esposizione di Clemente si aggiunge alla grande mostra già visitabile da alcune settimane dedicata a Pietro Ruffo intitolata L'ultimo meraviglioso minuto. A cura di Sébastien Delot, direttore della collezione del Museo Nazionale Picasso di Parigi, si tratta della più grande mostra personale di Pietro Ruffo mai realizzata fino ad oggi da un'istituzione pubblica, e raccoglie lavori di natura diversa che formano un racconto unitario, un lungo e articolato viaggio nello spazio e nel tempo, che termina con un grande omaggio alla città di Roma.
A Palazzo Barberini un Caravaggio svelato
Caravaggio, Ritratto di monsignor Maffeo Barberini (particolare)
Restiamo nella Capitale per un altro importante evento, che sarà aperto al pubblico sabato 23 novembre. Le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano "Caravaggio. Il Ritratto Svelato" a cura di Thomas Clement Salomon e Paola Nicita, con l'esposizione di un dipinto di Caravaggio proveniente da una collezione privata e mai precedentemente mostrato al pubblico.
L'opera, presentata per la prima volta da Roberto Longhi nell'articolo Il vero "Maffeo Barberini" del Caravaggio, pubblicato nel 1963 sulla rivista Paragone, è stata indicata dallo studioso come un elemento fondamentale per comprendere la ritrattistica di Caravaggio. L'attribuzione proposta da Longhi è ancora oggi unanimamente condivisa dai principali studiosi di Caravaggio e della pittura del Seicento. Continua a leggere.
In Veneto la mostra su Ugo Valeri. Dandy e ribelle
Ugo Valeri: La fisarmonica (sarabanda), acquarello e biacca su cartoncino, 44 x 60 cm, collezione privata
Artista nato a Piove di Sacco nel 1873, visse tra genio e sregolatezza fino a che, nel 1911, la sua vita si concluse tragicamente a seguito di una caduta da una finestra di Ca' Pesaro a Venezia in circostanze mai chiarite. Aveva 37 anni, un'età che lo accomuna a molti artisti immortali, come Raffaello e Van Gogh, e quel Toulouse-Lautrec a cui Ugo Valeri è stato spesso paragonato. La sua città natale, Piove di Sacco, gli rende omaggio con la mostra Ugo Valeri. Dandy e ribelle, che sarà aperta al pubblico dal 23 novembre 2024 al 23 marzo del 2025.
L'esposizione presenta circa ottanta opere per raccontare la sua vicenda artistica che dalla cittadina in provincia di Padova passa per Venezia e Bologna, città dove frequenta le Accademie, e poi Milano, dipingendo con passione, in scioltezza, in presa diretta, esattamente così come vive la bohème del tempo. Dipinge, o meglio disegna, ciò che via via lo colpisce, appunta la frenesia di un demi-monde popolato di ballerine, belle ragazze, dandy, incontri, gente, movimento. Con la crudezza caricaturale di chi quelle situazioni non solo le vede ma le vive ogni giorno. "D'altronde – annota - io stesso che sono una caricatura nell'aspetto e nello spirito, non potrei definire la caricatura come la più sincera espressione del vero?". Scopri di più sulla mostra.
A Bassano del Grappa "Brassaï. L'occhio di Parigi"
Doppio autoritratto: Brassai e la moglie Gilberte all'Hotel Carlton di Cannes, marzo 1946. - stampa vintage © Estate Brassaï Succession - Philippe Ribeyrolles (dettaglio)
Restiamo in Veneto, in provincia di Vicenza, per la nuova mostra allestita al Museo Civico di Bassano del Grappa, Brassaï. L'occhio di Parigi. Curata da Philippe Ribeyrolles, nipote del celebre fotografo, e da Barbara Guidi, direttrice dei Musei Civici di Bassano del Grappa, questa esposizione rappresenta un omaggio al grande maestro della fotografia, capace di immortalare la città francese nei suoi mille volti, dal glamour dei caffè alla misteriosa Parigi notturna.
Quasi 200 stampe originali, realizzate dallo stesso Brassaï, offrono una rara opportunità di immergersi nel lavoro di un artista che ha saputo trasformare la realtà in poesia visiva. Accompagnate da documenti, sculture, e persino un film, le opere conducono i visitatori in una passeggiata intima e senza tempo tra i vicoli, i volti e le luci della capitale francese. Leggi di più.
El Greco protagonista al MAN di Nuoro
El Greco (Domínikos Theotokópoulos): Adorazione dei magi, 1570 c. Olio su tela © Accademia Nazionale di San Luca, Roma
Per il Natale 2024, a partire da venerdì 22 novembre, il museo MAN propone un progetto inedito dedicato al dialogo fra due capolavori di El Greco, al secolo Domínikos Theotokópoulos (1541-1614), celebre maestro del Siglo de Oro, il secolo dell'oro spagnolo, noto per l'esasperazione delle sue forme allungate nello spazio, i toni luminescenti del colore, il forte ritmo delle linee e del gesto sulla tela.
Nato a Creta nella prima metà del Cinquecento, all'epoca parte della Repubblica di Venezia, si trasferì in Laguna nel 1567, dove, alla ricerca di un nuovo modo di dipingere, operò nella bottega dell'anziano Tiziano, da cui imparò l'uso espressivo del colore. A Venezia rimase folgorato dal senso del movimento e dall'utilizzo drammatico della luce di Tintoretto; da Jacopo Bassano apprese gli elementi formali della narrazione pittorica, l'uso della prospettiva e degli sfondi architettonici. Dopo un breve e burrascoso soggiorno a Roma, ospite del cardinale Alessandro Farnese, si trasferì a Toledo, dove trovò blasonate committenze che gli permisero di sviluppare il suo linguaggio pittorico unico.
Il MAN, grazie a un accordo di collaborazione con l'Accademia Nazionale di San Luca a Roma, presenta per l'occasione il ritrovamento di un capolavoro di El Greco, L'Adorazione dei Magi, rimasta per secoli ignota alle cronache e restituita solo di recente alla paternità del genio cretese, complice un accurato restauro e una campagna di studi scientifici che ne hanno riportata alla luce la storia travagliata. Un film documentario, prodotto dal MAN e realizzato dal regista Stefano Conca Bonizzoni con gli interventi di Claudio Strinati, Fabrizio Biferali e Fabio Porzio, introduce la visita alla mostra che contempla altresì un secondo capolavoro, il Salvatore benedicente dei Musei Civici di Reggio Emilia, reduce dalla importante antologica del maestro al Palazzo Reale di Milano. Scopri di più.
Le Gallerie d'Italia celebrano con una mostra il genio di Milano
Giuseppe Diotti La corte di Lodovico il Moro, 1823 olio su tela, 272 x 392 cm Lodi, Museo Civico © Mauro Ranzani
Intesa Sanpaolo apre al pubblico dal 23 novembre 2024 al 16 marzo 2025 nel suo museo delle Gallerie d'Italia a Milano, la mostra Il genio di Milano. Crocevia delle arti dalla Fabbrica del Duomo al Novecento a cura di Marco Carminati, Fernando Mazzocca, Alessandro Morandotti e Paola Zatti, che racconta come il capoluogo lombardo sia stato da sempre luogo di innovazione, sia nelle arti che nella scienza.
In mostra oltre 140 opere tra dipinti, marmi, manoscritti, disegni, sculture, provenienti dalle raccolte e dai depositi dei musei milanesi e da musei nazionali e internazionali come il Mart di Rovereto, Gallerie dell'Accademia di Venezia, Musée du Louvre, oltre che da Fondazioni, collezioni private e dalla collezione Intesa Sanpaolo.
Le nuove mostre di Triennale Milano: Elio Fiorucci e Seçkin Pirim
Elio Fiorucci, Instalation view, Foto Delfino Sisto Legnani -DSL Studio © Triennale Milano
E' stata aperta al pubblico il 6 novembre la mostra che Triennale Milano dedica al genio creativo di Elio Fiorucci, a cura di Judith Clark con progetto di allestimento di Fabio Cherstich. L'esposizione – in assoluto la più grande e ricca di opere e documenti mai dedicata a questa figura unica – vuole restituire le differenti dimensioni creative di Elio Fiorucci ( Milano, 1935-2015), imprenditore, cool hunter, fondatore dell'omonimo marchio che a partire dagli anni Sessanta ha rivoluzionato il costume, la moda e la scena dell'arte contemporanea in Italia. L'esposizione si focalizza in particolare sulla vita e sulla biografia dello stilista: vengono presentati, seguendo un ordine cronologico, sia materiali provenienti dal suo archivio personale che prodotti industriali, raccontando l'inconfondibile estetica di Fiorucci.
Dedicata alla figura dell'artista contemporaneo Seçkin Pirim, nato a Istanbul nel 1977, la mostra che inaugura venerdì 22 novembre. Le opere di Seçkin Pirim, realizzate con materiali come resina, carta, alluminio, vetro e marmo, esplorano forma, colore e reiterazione di modelli formali. Misurandosi con una varietà di media, l'artista analizza il rapporto tra opera e spazio, la dicotomia tra natura e cultura e i confini tra arte e design. Scopri di più.
A Firenze una mostra sugli Impressionisti in Normandia
Ennesimo capitolo espositivo nell'anno della celebrazione dei 150 anni dalla mostra che sancì ufficialmente la nascita del movimento pittorico, il primo nella città di Firenze, arriva al Museo degli Innocenti la mostra Impressionisti in Normandia.
Un eccezionale corpus di oltre 70 opere racconta il movimento impressionista e i suoi stretti legami con la Normandia, dove Monet, Renoir, Delacroix e Courbet – in mostra insieme a molti altri – colsero l'immediatezza e la vitalità del paesaggio imprimendo sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell'acqua e le valli verdeggianti di quella terra.
La mostra Impressionisti in Normandia è incentrata soprattutto sul patrimonio della Collezione Peindre en Normandia – tra le collezioni più rappresentative del periodo impressionista – affiancata da prestiti provenienti dal Musée d'art moderne di Le Havre e da collezioni private, con opere come Falesie a Dieppe (1834) di Delacroix, La spiaggia a Trouville (1865) di Courbet, Fécamp (1881) di Monet, Tramonto, Veduta di Guernesey (1893) di Renoir. Continua a leggere.
A Ragusa una mostra per riscoprire Salvatore Ferma, pittore segreto
Toro, acrilico su cartone, 44x70 cm, 1972
Salvatore Ferma nacque Ragusa nel 1913, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Palermo e si trasferì a Roma nel 1960, città dove morì nel 1982. Fu un artista neorealista ed espressionista, discreto per inclinazione, esasperatamente intimo e riluttante alla dimensione mercantile dell'arte. Nella sua città natale è stata inaugurata la scorsa settimana una mostra che, con una corposa selezione di opere, racconta in maniera esauriente il suo intenso viaggio, stilistico e introspettivo, politico e artistico allo stesso tempo.
La mostra Salvatore Ferma pittore segreto, a cura di Andrea Guastella e organizzata da Aurea Phoenix, sarà visitabile fino al 6 gennaio 2025 presso la Sala Borsa di via Natalelli 137, ad ingresso gratuito, dalle ore 17.15 alle 20.00. Lo spazio non è stato scelto a caso, perché proprio qui, all'inizio degli anni Sessanta, Ferma fu chiamato a realizzare un ciclo pittorico 'murale' dedicato al lavoro e alla sua terra, e che ancora oggi ne decora vividamente le pareti.
Redazione
Pubblicato il 21/11/2024
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