Donna in Scena: a Treviso splendidi ritratti raccontano la voglia di modernità a cavallo di due secoli

Un'epoca unica, quella che in Francia prese il nome di Belle Époque, che coinvolse anche l'alta borghesia e la nobiltà italiana, con vere celebrità come Eleonora Duse e Wally Toscanini, in una corsa verso la modernità e la moda. Una moda e una voglia di emancipazione femminile immortalate dai più grandi maestri del genere del ritratto.

Pietro Saporetti, Emancipazione della donna, 1880ca, olio su tela, 194x146cm, Courtesy Phidias Antiques (dettaglio)

E' stata inaugurata al Museo Santa Caterina di Treviso la mostra "Donna in Scena. Boldini, Selvatico, Martini", che resterà allestita fino al 28 luglio 2024. Fortemente voluta dall'Amministrazione comunale e dai Musei Civici di Treviso, il cui direttore Fabrizio Malachin è anche curatore della mostra, sostenuta dal Consorzio Tutela Prosecco Doc, il progetto espositivo realizza una vera e propria immersione in un'epoca in cui la donna, certo quella appartenente ad un'élite più agiata, decide di divenire protagonista assoluta del palcoscenico della mondanità

Guarda e scopri la mostra

Iscriviti al nostro canale per non perdere i nuovi contenuti!

Al centro della scena certamente i ritratti e la bellezza femminile esaltata da splendidi abiti, ma la mostra è anche una celebrazione della pittura e di quegli artisti che seppero interpretare al meglio questo genere. Giovanni Boldini è probabilmente il nome più celebre, assieme agli Italiens de Paris Giuseppe de Nittis e Federico Zandomeneghi, ma protagonisti assoluti sono anche artisti veneti come Lino Selvatico (nato a Padova nel 1872 e definito il "Boldini veneto"), Alberto Martini (nato a Oderzo nel 1876) e Giulio Ettore Erler (nato a Oderzo nel 1876). 

La mostra intende far riscoprire al grande pubblico questi grandi pittori nel 100° della morte, per Lino Selvatico, e nel 60°, per Giulio Ettore Erler, morti entrambi a Treviso, rispettivamente nel 1924 e nel 1964. L'esposizione nasce infatti da un importante arricchimento del patrimonio museale civico - la donazione e il deposito del ricco fondo Selvatico all'Istituto - sviluppando una narrazione attorno agli straordinari dipinti raccolti per l'occasione, ma anche attraverso oggetti, accessori e abiti d'epoca.

Il percorso espositivo comincia proprio con gli autoritratti dei tre grandi protagonisti veneti: Lino Selvatico (a sinistra nella foto), Alberto Martini (al centro) e Giulio Ettore Erler (a destra).

Autoritratti 

Prosegue poi con una serie di sale, tredici, disposte su tre piani per una superficie espositiva complessiva di 800 mq, che si concentrano singolarmente su diversi temi.

Si comincia subito con uno sguardo alla moda dell'epoca, con accessori come ventagli, cappelli e borsette, e con l'esposizione di alcuni abiti, per poi conquistare il visitatore con i primi sorprendenti ritratti di donne: con cavalli e cani, in bicicletta o sul calesse. Catturano subito l'attenzione il "RItratto della Contessa Calzavara", di Giulio Ettore Erler del 1911, e "Amazzone" del 1906 di Ettore Tito.... leggi il resto dell'articolo»

Contessa e Amazzone

Da sinistra: Giulio Ettore Erler, RItratto della Contessa Calzavara, Musei Civici di Treviso e Ettore Tito, Amazzone, 1906 ca, Museo delle Raccolte Frugone, Genova. Al centro una scultura di Umberto Feltrin, Musei Civici

Nella prima parte del percorso non manca lo spazio dedicato alla sensualità con la pittura di nudo, e a soggetti più singolari, a sottolineare nuovamente la ricerca di emancipazione, come le donne "fumatrici".

A proposito delle rivendicazioni della donna, va detto che all'epoca erano viste ancora quantomeno con una certa ironia. Si veda la grande tela di Saporetti, ripresa in dettaglio ad inizio articolo, che una rivista dell'epoca così descriveva:

«Emancipazione della donna, una radunanza di donne che s'occupano della grande questione! Ma un topolino che sbuca improvvisamente dal muro le terrorizza: gli ordini del giorno, gli appunti, i calamai, la questione tutto è messo sossopra. Le donne scappano, saltano sulle sedie, strillano. Un quadro immenso e ben disegnato».

Ai piani superiori la mostra entra nel vivo col quadro scelto come immagine simbolo della mostra, "RItratto di Wally Toscanini" di Alberto Martini, da collezione privata, diversi dipinti di Giovanni Boldini e con una grande sala dedicata alle "divine".

Wally Toscanini

Alberto Martini, RItratto di Wally Toscanini, collezione privata

Lo spazio dedicato ai grandi ritratti di donne e personaggi del mondo dello spettacolo si apre con uno splendido dipinto di Giacomo Grosso, "Ritratto dell'attrice Virginia Reiter", del 1896, un olio su tela di 245x177cm proveniente dalla GAM di Torino. Altre protagoniste sono "La danzatrice Rita Sacchetto", ritratta da Lino Selvatico, un olio su tela altrettanto monumentale (216x119cm) del 1911, in prestito da collezione privata, il "Ritratto di Lina Cavalieri", del 1905ca, un grande olio su tela (245x123,5cm) di Cesare Tallone, da collezione privata, per finire con "Margherita Gauthier" (la protagonista del romanzo di Dumas figlio "La signora dalle camelie" e de "La Traviata" musicata da Verdi), dipinto nel 1890 da Eugenio Scomparini, proveniente dal Museo Revoltella di Trieste.

Esposto anche il dipinto di John Lavery, "Polymnia", del 1904ca, dalla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, in rappresentanza dei pittori internazionali e del ritratto femminile protagonisti della Biennale di Venezia del 1905.

Donna in scena

A sinistra: Lino Selvatico, La danzatrice Rita Sacchetto, olio su tela, 216x119cm, 1911,  collezione privata. A destra: Cesare Tallone, Ritratto di Lina Cavalieri, 1905ca, olio su tela, 245x123,5cm, collezione privata

Impossibile non rimanere affascinati da queste immagini, per la bellezza della pittura e dei soggetti ritratti, che meritano un'osservazione attenta dei tanti dettagli degli abiti, dei colori e dei volti delle protagoniste. Ma c'è ancora tanto da vedere al terzo e ultimo piano in cui si sviluppa la mostra.

Qui troviamo delle sale dedicate a focus particolari, come il rapporto tra la donna e lo specchio, ancora il ritratto femminile accompagnato da un cane, o da animali esotici come una scimmietta (status symbol della ricchezza della famiglia). Ci sono poi ritratti inediti di Lino Selvatico restaurati per l'occasione, e infine un ultimo spazio dedicato a Joséphine Baker, con una scultura in legno di Eugenio Perocco "Ritratto di Joséphine Baker", in prestito da collezione privata. Dello stesso autore è presente in mostra anche una scultura di Eleonora Duse.

E alla fine del percorso una sorpresa. In una saletta i visitatori sono chiamati a raccontare la loro personale impressione sulla mostra. La testimonianza verrà ripresa e potrà essere usata per promuovere l'esposizione.

In conclusione possiamo dire che "Donna in Scena. Boldini, Selvatico, Martini" è una mostra in cui è protagonista la bellezza femminile e lo stile unico di un'epoca irripetibile, ma anche un progetto che riuscirà a portare alla conoscenza del grande pubblico, e in particolare del pubblico veneto e del trevigiano, degli artisti straordinari nati e vissuti in questa terra, che con le loro opere ci fanno rivivere l'atmosfera e lo spirito del tempo anche in un contesto territoriale lontano dalle grandi metropoli e da quella Parigi che è nell'immaginario di tutti quando si pensa al passaggio tra Ottocento e Novecento e alla Belle Époque.

A questo proposito corre l'obbligo di ricordare che il Veneto ospita in questi stessi giorni altre due grandi mostre dedicate allo stesso periodo storico, in questo caso nella prostettiva della Francia e di Parigi. Si tratta di Da Monet a Matisse. French Moderns 1850–1950, a Palazzo Zabarella a Padova, e di Henri de Toulouse-Lautrec a Palazzo Roverella.

Per tutte le altre informazioni sulla mostra di Treviso continua leggendo la scheda dedicata.

Pubblicato il 13/04/2024

La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

Utilizziamo Sendinblue come nostra piattaforma di marketing. Cliccando qui sotto per inviare questo modulo, sei consapevole e accetti che le informazioni che hai fornito verranno trasferite a Sendinblue per il trattamento conformemente alle loro condizioni d'uso

Itinerarinellarte.it