Lorenzo Puglisi si inserisce nel solco della grande tradizione artistica italiana, attingendo alla stratificazione della storia dell'arte per sviluppare un linguaggio pittorico profondamente personale. Il suo percorso artistico non nasce da una formazione tecnica accademica, ma da un periodo di incontro e studio dei capolavori custoditi nei musei di tutto il mondo, passaggio che gli ha permesso di elaborare una ricerca in cui il passato si riflette in un'estetica contemporanea. Classe 1971, comincia a dipingere nel 2006 con ritratti di piccolo formato, per la semplice ragione di contenere il costo delle tele. Si interessa fin da subito quindi alla testa umana, ma il suo sguardo non è rivolto alla componente psicologica dell'individuo.
Lorenzo Puglisi, Figura 211224 (2024) olio su tavola, 157,5x76,5 cm, nella Sala dei Mesi di Palazzo Ducale, Mantova (dettaglio)
Tra i suoi riferimenti più evidenti ci sono Caravaggio, ma anche Goya e Rembrandt, di cui lo colpisce in particolare il Ritratto di Jan Six, in cui un mercante olandese viene immortalato nell'atto di infilarsi i guanti. Il gesto delle mani, insieme ai volti. E' questa l'essenzialità segnica che Puglisi pone alla base della sua poetica: figure che emergono da un fondo nero, costruite con pochi ma densi colpi di pennello, capaci di evocare la forza espressiva delle opere secolari a cui si ispira.
In questo senso Palazzo Ducale di Mantova diviene la sede ideale per accogliere il suo lavoro, quasi un passaggio obbligato per un artista che si confronta costantemente con la memoria storica. Il silenzio delle sale intrise di storia, come la Sala dei Cavalli, da cui comincia il percorso espositivo, si trasforma in un palcoscenico perfetto per il suo dialogo con il passato.
Due dipinti di Lorenzo Puglisi nella Sala dei Cavalli: a sinistra Matteo e l'angelo (2022) olio su tela, 200x150cm - a destra Nell'orto degli ulivi (2016) olio su tela, 200x150 cm
I suoi dipinti sono ispirati da opere iconiche, come il San Matteo e l'Angelo di Caravaggio, ma i suoi soggetti assumono una valenza universale, trasfigurandosi in simboli di un'umanità senza tempo. La sua pittura si presta a un doppio livello di lettura: da lontano, le sue opere richiamano le composizioni degli artisti del passato; da vicino, i dettagli si dissolvono in una pittura astratta fatta di grumi di colore e densità materica.... leggi il resto dell'articolo»
"L'ignoto che appare" (Galleria Il Milione, Milano, del 2016), "Visioni di luce e di tenebre" (con Omar Galliani, Museo Messina, Chiesa di San Sisto, Milano, 2018), "Pitture di luce e di tenebra" (Biffi Arte, Piacenza, 2019), fino alla più recente "Sparks of a Black fire" (Moore House Building by Norman Foster, Londra, 2020). Scintille di luce che emergono dall'oscurità, quindi, è questa la lettura più comune delle sue opere.
La tela bianca è sempre il suo punto di partenza per creare gli sfondi di nero assoluto, dai quali emerge la sua pittura attenta alla consistenza cromatica, per esprimere quell'energia vitale che rappresenta il mistero della vita. Una vita fragile e intercambiabile, come esistenza individuale, ma che è pervasa dello spirito delle vite passate: ecco quindi la "scintilla" di vita passata che continua a illuminare il presente, ed ecco "l'ignoto che appare".
Lorenzo Puglisi si confronta con il Ritratto di Marco Alvise Bernardo, opera giovanile di Francesco Hayez
Così lo studio dei grandi maestri diviene fondamentale. A partire dalla catena ininterrotta di artisti che hanno lasciato un segno nel tempo, Puglisi trova il suo modo unico di rileggere la pittura del passato, non come mera citazione, ma come rielaborazione profonda. Nelle sue opere si coglie la ricerca della Bellezza, un concetto che per lui è strettamente legato all'esistenza stessa.
Lungo il percorso espositivo tra le splendide sale del Palazzo Ducale si incontrerà un significativo numero di opere di medie e grandi dimensioni che spaziano tra i suoi soggetti più significativi, a cui si aggiuge una serie di piccoli volti. Dal già citato San Matteo e l'Angelo ispirato al Caravaggio, a due versioni di diverse dimensioni del Grande Sacrificio, la sua personale rilettura dell'Ultima Cena di Leonardo, fino ad una Crocifissione.
Lorenzo Puglisi, Il Grande Sacrificio, Palazzo Ducale, Mantova
Questo progetto conferma la volontà della direzione di Palazzo Ducale e dell'amministrazione cittadina di valorizzare il patrimonio rinascimentale attraverso il dialogo con l'arte contemporanea, come già avvenuto in passato con grandi artisti come Michelangelo Pistoletto. In questo contesto, la voce di Puglisi si rivela perfetta per esprimere la profonda connessione tra passato e presente, riaffermando il peso della storia attraverso un linguaggio artistico rinnovato.
Per tutti gli altri dettagli sulla mostra e sulle modalità di visita continua leggendo la scheda dell'evento.
Lorenzo Puglisi (sulla destra) all'anteprima della sua mostra insieme ai curatori e alla direzione del Museo di Palazzo Ducale
Antonio Giuliani
Pubblicato il 02/02/2025
Itinerarinellarte.it