L'Arte in movimento di DRIFT a Palazzo Strozzi con "Shy Society"

Il duo olandese DRIFT usa la tecnologia e materiali soffici e leggeri per creare stupore, ispirandosi alla natura e ai suoi movimenti, e anche a quelli propri della natura umana, per riconnetterci con noi stessi, con gli altri, allo spazio e all'ambiente che ci circonda, sottraendoci per un attimo dall'alienazione indotta dall'immersione nei dispositivi e nelle conversazioni virtuali, e dalla staticità degli spazi urbani.

DRIFT, Shy Society, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Photo Ela Bialkowska, OKNOstudio.

Lonneke Gordijn e Ralph Nauta, da quando nel 2007 ad Amsterdam hanno fondato lo studio DRIFT, hanno sviluppato un peculiare progetto artistico che usa la tecnologia e la ricerca su materiali, in particolare sui tessuti, per raggiungere effetti e creazioni che non si potrebbero realizzare altrimenti, e trasportare gli osservatori ad un momento di sorpresa e meraviglia, nel vedere qualcosa che non hanno mai visto e vissuto prima. 

I loro progetti sono immersivi e spesso site-specific, e quando sono pensati per uno spazio aperto, come nel caso del cortile di Palazzo Strozzi a Firenze, devono confrontarsi con diverse condizioni di luce, di tempo meteorologico, col vento e la pioggia, divenendo una sfida ancora più grande.

La loro ispirazione nasce dalla natura, e dall'idea di movimento che in essa si trova, alla ricerca di una riconnessione dell'essere umano con l'ambiente naturale, ma anche con gli altri individui. Shy Society trae ispirazione dall'affascinante fenomeno naturale noto come "nictinastia" per cui alcune specie di piante e fiori si chiudono durante la notte e si riaprono all'alba per autodifesa e per conservare le proprie risorse. Ciò che ha colpito e ispirato i due artisti quando hanno effettuato il primo sopralluogo a Palazzo Strozzi è stata la dimensione umana dell'edificio, avvertendo come questa architettura fosse stata concepita in un tempo in cui era possibile cercare di essere il meglio di sé come esseri umani.

Da qui l'idea di un'installazione che interagisce con l'architettura rinascimentale del Palazzo, con la composizione musicale del compositore contemporaneo statunitense RZA, per portarci a riflettere sul concetto di bellezza, tra natura e artificio, ma anche sull'idea di adattamento all'ambiente da parte di tutte le forme di vita. "Society" perché ciascun elemento dell'installazione e della coreografia non si pone in modo isolato e autonomo, ma esiste come gruppo e si relaziona con l'ambiente circostante.

Guarda e ascolta gli artisti presentare l'opera

Iscriviti al nostro canale per non perdere i nuovi contenuti!

Anche in natura nulla esiste come elemento isolato e distaccato, dal bosco, ai fiori, troviamo colonie di forme viventi interconnesse, e gli artisti cercano di imparare dalla natura per farsi portatori di un messaggio che raggiunga le persone attraverso quest'idea di movimento. Lonneke Gordijn e Ralph Nauta sono convinti che la stessa evoluzione passi per la creazione di connessioni.

In Shy Society a Palazzo Strozzi il continuo movimento dei fiori si intreccia con una colonna sonora che si apre su delicati suoni di arpa, seguiti da pause. Natura, tecnologia e umanità si uniscono in una sincronizzazione che avvolge i sensi.

Studio DRIFT coinvolge un team di persone che raccoglie un know-how multidisciplinare, che va dal design all'architettura, dallo sviluppo di software all'ingegneria meccanica e al graphic design. La tecnologia non è mai avvertita come limitante, nella ricerca di raggiungere il risultato che stanno inseguendo: se non esiste ancora la tecnologia necessaria, la creano loro stessi, spinti da una ferrea volontà di riuscire a far accadere ciò che vogliono.... leggi il resto dell'articolo»

Risale al 2006 un'installazione modulare chiamata "Shylight", e hanno chiamato questa collezione "Shy Society". Le prime realizzazioni in movimento di Shylight erano ottenute da prodotti semplici come aspirapolvere e legno, e furono sorpresi dal vedere come all'interno di una mostra di oggetti, il fatto che questi fossero gli unici elementi in movimento catturò subito l'attenzione dei visitatori, rispondendo in un modo molto interessante. Da allora l'idea di continuare a lavorare sul movimento, e di portare anche all'esterno queste installazioni, perché le persone possano incontrarle in luoghi inaspettati e venirne sorpresi e così distolti dalle loro routine quotidiane. Hanno lavorato sulla ricerca di tessuti adatti all'uso nell'outdoor, una circostanza che presenta diverse insidie, e che qui a Palazzo Strozzi per la prima volta viene sperimentata, con l'idea di aprire un "portale" per molte altre applicazioni in spazi esterni in futuro.

Pubblicato il 27/10/2024

La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

Utilizziamo Sendinblue come nostra piattaforma di marketing. Cliccando qui sotto per inviare questo modulo, sei consapevole e accetti che le informazioni che hai fornito verranno trasferite a Sendinblue per il trattamento conformemente alle loro condizioni d'uso

Itinerarinellarte.it