Mostre

La Fabbrica del Rinascimento. Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza

Ha inaugurato venerdì 10 dicembre 2021, alla presenza del Ministro per la Pubblica Amministrazione, onorevole Renato Brunetta, la mostra “La Fabbrica del Rinascimento. Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza”.
Jacopo Bassano, Ritratto di due cani legati a un tronco, 1548-1550 ca., Musée du Louvre, Parigi

Ha inaugurato venerdì 10 dicembre 2021, alla presenza del Ministro per la Pubblica Amministrazione, onorevole Renato Brunetta, la mostra “La Fabbrica del Rinascimento. Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza”. Una mostra molto importante per la città, candidata a Capitale italiana della Cultura nel 2024, allestita presso il monumento simbolo di Vicenza, la Basilica Palladiana. Una location straordinaria che per l’occasione ospita veri capolavori, molti dei quali inediti, provenienti da prestigiosi musei quali il Louvre di Parigi, il Prado di Madrid, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Fitzwilliam Museum di Cambridge, le col- lezioni di Birmingham Museums Trust, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, i Musei Vaticani, la Galleria Borghese.

L’esposizione, curata da Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Mattia Vinco, guida i visitatori attraverso 80 opere nella Vicenza del ‘500, indagando i meccanismi di produzione e i processi creativi che si celano dietro i capolavori.
Durante la conferenza stampa il curatore Guido Beltramini ha sottolineato che “una mostra così sul Rinascimento si è vista poche volte perchè questa volta vi proponiamo di entrare dentro i quadri e capire i meccanismi con cui sono stati creati. Accanto alle opere finite si trovano quindi le stampe e i libri a cui gli artisti hanno attinto, troverete i disegni preparatori, i bozzetti, i momenti in cui l’idea esce dalla testa dell’artista.”
Infatti, lungo il percorso espositivo si nota come le opere siano accostate, per la prima volta, ai loro modelli d’ispirazione, ai disegni e bozzetti che le hanno “prefigurate”, alle riproduzioni dello stesso soggetto realizzate dall’artista. È il caso dei due dipinti “gemelli” con l’Adorazione dei Magi di Jacopo Bassano, provenienti dalle collezioni Birmingham Museums Trust e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, che per la prima volta sono posti l’uno di fianco all’altro. Analogamente, la Giuditta con la testa di Oloferne di Veronese, in prestito da Palazzo Rosso di Genova, viene messa accanto al suo bozzetto che ne costituisce l’ispirazione, ritrovato al Museo Soumaya di Città del Messico e presentato per la prima volta in Europa. Uno dei più stupefacenti disegni al mondo di Parmigianino proveniente dal Tyler Museum di Haarlem, Sacra Famiglia con due santi, viene messo in dialogo con il dipinto di Veronese che ne è ispirato, la Madonna col Bambino tra i santi Caterina d’Alessandria e Pietro, dalla collezione del Museo civico di Palazzo Chiericati di Vicenza.
Oltre a tutto questo, la mostra si sofferma su un aspetto curioso, legato al valore economico delle opere. Grazie a un team di specialisti di storia economica è stato possibile paragonare il costo della vita di quel tempo al valore che avevano le opere.
Nella Vicenza del ‘500 erano presenti prezzi in fiorini, in ducati, talleri, ducati d’oro, e quindi, per avere un indice unificato dei prezzi molto diversi, si è ricorso a una misura corrispondente al valore di un maiale di mezza taglia che all’epoca costava 3 ducati.
Così, accanto alle opere d’arte della seconda parte della mostra si trovano delle piccole icone corrispondenti a quanti maiali si potevano comprare con il prezzo dell’opera. Prosegue Beltramini: “e anche qui sarete sorpresi, perchè ad esempio Ritratto di due Cani, esposto oggi al Louvre accanto alla Gioconda, valeva ¾ di maiale, e ne avrete la prova perché accanto al dipinto si trova il libro dei conti di Jacopo Bassano”.

Una mostra dall’altissimo valore culturale che indaga in modo approfondito diversi aspetti del Rinascimento e che merita di essere visitata da un'ampio pubblico. Riprendendo le parole dell’Assessore alla cultura Simona Siotto“Questa mostra è su Vicenza, è per Vicenza e sicuramente offre un'immagine di una Vicenza straordinaria del ‘500 che però esiste ancora oggi. Sono 3 le parole che connotano il Rinascimento: coraggio, creatività e competenza, valori che connotano il Rinascimento e che connotano questa mostra, tutto il gruppo di lavoro che si è impegnato”. Conclude infine con lo slogan di candidatura di Vicenza Capitale italiana della cultura 2024: “La cultura è una bella invenzione”.

Tutte le informazioni per visitare la mostra sono fruibili al seguente link: La Fabbrica del Rinascimento. Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza

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Pubblicato il 16/12/2021

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