Come si è evoluto il concetto di bellezza nell'arte dall'avvento della modernità alla sensibilità più contemporanea. E come l'arte ha contribuito e contribuisce ad affrontare temi come l'identità e la memoria. Ma anche l'intramontabile fascino del paesaggio, tra natura e simbolismo, fino a sperimentazioni inconsuete come quelle dell'arte che si serve degli stimoli olfattivi. Scopriamo insieme le mostre, molte delle quali in chiusura nell'ultima domenica di maggio, che abbiamo scelto di riportare all'attenzione questa settimana.
Ritratti femminili tra eleganza e introspezione
A Como, fino a domenica 25 maggio la Pinacoteca Civica presenta Paul César Helleu. Ritratti di donna, una raccolta di otto raffinati ritratti realizzati con la tecnica della puntasecca, appartenenti alla collezione Carlo Grassi. L'esposizione, arricchita da un ritratto dell'artista di Giovanni Boldini e una scultura di Paolo Troubetzkoy, offre uno sguardo sulla grazia femminile dell'epoca .
Lo stesso giorno chiude a Parma, presso Palazzo Bossi Bocchi, Donne allo Specchio esplora l'evoluzione del ruolo femminile tra '800 e '900 attraverso la moda. La mostra multisensoriale mette in luce l'eleganza, l'emancipazione e il lavoro delle donne in un periodo di grandi trasformazioni sociali.
A proposito di ritratti femminili, è d'obbligo ricordare altre mostre in corso rispettivamente a Ferrara, Torino e Brescia. Alphonse Mucha / Giovanni Boldini sono protagonisti a Palazzo dei Diamanti in una doppia mostra dedicata proprio al tema del ritratto femminile che resteranno allestite fino a fine luglio. Più vicina la chiusura invece per La Belle Époque. L'Arte nella Parigi di Boldini e De Nittis a Brescia, visitabile fino al 15 giugno. Mucha torna invece tra i protagonisti ai Musei Reali a Torino nella mostra Da Botticelli a Mucha. Bellezza, Natura, Seduzione, che propone un viaggio nella seduzione e nella bellezza espresse attraverso il mito, la natura e l'universo femminile.
Paesaggi e simbolismi tra Ottocento e Novecento
Edvard Munch Train Smoke, 1900 Oil on canvas, 84.5 x 109 cm Munchmuseet, Oslo Photo: Munchmuseet / Halvor Bjørngård
Ci spostiamo nella vicina Svizzera per ricordare la mostra della Fondation Beyeler di Basilea dal titolo Luci del Nord, che fino a domenica 25 maggio riunisce circa 70 dipinti di paesaggi realizzati tra il 1880 e il 1930 da artisti scandinavi, finlandesi e canadesi, tra cui Hilma af Klint ed Edvard Munch. L'esposizione offre una visione unica della natura nordica e delle sue rappresentazioni artistiche. A proposito di artisti del nord, ma non solo, ricordiamo che a Rovigo continua invece fino a fine giugno la mostra Hammershøi e i pittori del silenzio tra il nord Europa e l'Italia, dove lo stile intimista nordico si rivolge questa volte agli ambienti interni e alle architetture solitarie, trovando straordinaria espressione nei dipinti di Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864-1916), che fu il più grande pittore danese della propria epoca, e uno dei geni dell'arte europea tra fine Ottocento e inizio Novecento.... leggi il resto dell'articolo»
Il bacio L'opera di Gustav Klimt, 1918, a cura di Hugo Heller, op. n. 41 Collezione Silvestri
Torniamo alle mostre in chiusura domenica 25 maggio spostandoci a Salò, dove il MuSa presenta Klimt. Grafica d'Arte, un viaggio nell'universo decorativo e simbolico di Gustav Klimt attraverso oltre 70 opere grafiche, tra collotipi, eliografie e litografie, che raccontano l'evoluzione stilistica del maestro della Secessione Viennese.
A proposito di paesaggio, non più nordico ma italiano e ligure, come luogo metaforico di un Eden incantato e luminoso degli anni Venti del Novecento, ricordiamo la mostra promossa a Roma dalla Fondazione Carlo Levi. Carlo Levi. Il Giardino perduto propone, fino al 30 maggio, 14 tele, molte delle quali inedite, che testimoniano cronologicamente la produzione dell'artista letterato traspone dagli anni Venti fino agli anni Settanta.
Memoria, identità e resistenza
Ernesto Treccani, La pace viene avanti cantando, 1950-51, olio su tela, cm 150 x 160. Collezione Maddalena Treccani
A Parma, il Palazzo del Governatore ospita Se questo è un uomo. L'arte ricorda. L'Umanità resiste. Opere 1945–2025, una mostra collettiva ispirata all'omonimo romanzo di Primo Levi. L'esposizione, in chiusura anch'essa domenica 25 maggio, presenta opere che testimoniano l'impegno morale dell'arte nel risvegliare le coscienze di fronte agli orrori della guerra e alla lotta per la libertà.
Domenica 25 maggio, oltre alla mostra al Palazzo del Governatore, arriva a conclusione la manifestazione Parma 360, giunta quest'anno alla IX edizione, che quest'anno era dedicato al tema Memorie. Si tratta di un festival diffuso che ha trasformato la città in un palcoscenico dove storia, arte, cultura e sperimentazione si incontrano in un percorso espositivo, dislocato tra chiese sconsacrate, palazzi storici e torri medioevali. Tra le diverse mostre in programma ricordiamo anche MARIO GIACOMELLI "Questo ricordo lo vorrei raccontare", dedicata all'ultima serie fotografica composta dall'artista nel 2000 e allestita nello spazio della Galleria San Ludovico.
Identità e memoria, insieme al senso di comunità, sono tra i temi ricorrenti nel percorso artistico di Ming Smith, a cui la galleria M77 ha dedicato la prima esposizione personale in Europa, per far conoscere una delle fotografe più influenti e innovative del panorama contemporaneo. "Ming Smith - I Paint with Light", visitabile fino a sabato 24 maggio, rende omaggio alla sua straordinaria carriera, celebrando il suo approccio visionario che fonde con maestria tecniche fotografiche tradizionali e audaci sperimentazioni artistiche, dando vita a immagini potenti e senza tempo.
Parlando di identità e fotografia, in un contesto ancora differente, ricordiamo anche una mostra fotografica che è appena stata inaugurata alle Gallerie d'Italia. Si tratta di "Look at me like you love me", dedicata all'opera dell'artista statunitense Jess T. Dugan. Il progetto, realizzato in collaborazione con la struttura Diversity, Equity & Inclusion di Intesa Sanpaolo e la Community LGBTQ+ ISPROUD, esplora temi come desiderio, intimità e identità queer attraverso ritratti intensi e personali.
Riflessioni contemporanee e sperimentazioni artistiche
Salvo. Arrivare in tempo - Installation view Pinacoteca Agnelli Torino, 2024 Image Courtesy Pinacoteca Agnelli, Torino Ph. Credit Sebastiano Pellion di Persano
A Torino, la Pinacoteca Agnelli presenta Salvo. Arrivare in tempo, la più grande mostra dedicata all'artista Salvo (Leonforte 1947 – Torino 2015). La retrospettiva, in chiusura domenica 25 maggio, esplora la sua evoluzione dall'arte concettuale alla pittura, evidenziando come la sua opera sia sempre stata in continuità con le sue prime ricerche concettuali.
A Milano, al Mudec Photo è in chiusura Deep Beauty. Il dubbio della bellezza, una mostra fotografica che mette in discussione i canoni estetici attraverso le opere di vari artisti, tra cui Marina Abramović, David LaChapelle, Michelangelo Pistoletto, Helmut Newton, Paolo Ventura. L'esposizione, curata da Denis Curti, offre una riflessione sulla percezione della bellezza nella società contemporanea.
Tra le sperimentazioni contemporanee merita certamente un posto Luca Vitone, protagonista fino al 30 maggio a Pescara, negli spazi della Fondazione La Rocca, con la mostra Per l'eternità - premessa per una trilogia, che presenta per la prima volta al completo l'intero corpus di lavori nati dalla scultura acromatica monolfattiva per l'eternità (presentata in occasione della 55a Biennale di Venezia nel 2013). L'odore che caratterizza per l'eternità, ottenuto dall'accostamento di due note di rabarbaro, impregna l'aria di una sala della fondazione, evocando simbolicamente l'eternit e invitando i visitatori a una riflessione sulla tragedia dell'amianto.
Redazione
Pubblicato il 22/05/2025
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