Partiamo dall'unica mostra che nel momento in cui scriviamo è ancora visitabile, fino a domani, domenica 21 luglio, dedicata ad uno dei maggiori artisti contemporanei, il grande pittore e scultore tedesco, classe 1945, Anselm Kiefer. La mostra "Anselm Kiefer. Angeli caduti", allestita a Palazzo Strozzi a Firenze dal 22 marzo scorso, ha già superato le 100mila presenze. Un'esposizione dal grande impatto emotivo, curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, che consente di entrare in contatto diretto con il grande maestro tedesco, celebre per una profonda e stratificata ricerca sui temi della memoria, del mito, della storia, della letteratura e della filosofia.
«Anselm Kiefer ha lavorato a Palazzo Strozzi realizzando un progetto espositivo totalmente nuovo che esalta la forte vitalità della sua arte», dichiara Arturo Galansino. «Kiefer è uno dei massimi artisti viventi e la sua ricerca attinge dalla letteratura, dalla filosofia e dalla storia, in una riflessione continua sulla natura dell'essere umano. A Palazzo Strozzi le sue opere sono messe in dialogo con l'architettura rinascimentale, amplificando le stratificazioni dei loro significati intorno a temi come la memoria, la storia e la guerra. La mostra diviene un invito a tutti i visitatori a investigare la complessità dell'esistenza tra passato, presente e futuro e nella dialettica tra spiritualità e materialità».
Ancora due giorni di tempo per correre a vedere la mostra, ma se non vi sarà possibile farlo, anche se solo la visita in presenza può rendere la monumentale dimensione di alcune delle opere esposte, a partire dallo strepitoso ingresso nel cortile con la tela di oltre 7 metri di altezza creata appositamente dall'artista per l'occasione, abbiamo il piacere di mettere a disposizione un breve video-tour tra le sale di Palazzo Strozzi.
Veniamo ora al Veneto e alla città di Padova, per testimoniare il successo di una delle mostre di punta nell'ambito delle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita dell'Impressionismo, nel 1874. Nella città del Santo e Urbs Picta, si sono susseguite due grandi mostre dedicate al modernismo di fine '800 e ad uno dei padri dell'Impressionismo, Claude Monet. Si è conclusa da pochi giorni, il 14 luglio, la mostra dedicata a Monet al Centro Culturale Altinate | San Gaetano di Padova. Qui i visitatori hanno superato il numero di 180 mila (184.594 per la precisione), con oltre 2000 visite guidate effettuate. Grande affluenza anche di scolaresche, con oltre 10mila alunni coinvolti. L'organizzazione era affidata ad Arthemisia, che dichiara: "Le nostre aspettative si attestavano intorno ai 110-120.000 visitatori al massimo, non ci aspettavamo un tale entusiasmo – sono le parole di Iole Siena, Presidente di Arthemisia. Entusiasmo confermato non solo dai numeri ma anche da migliaia di commenti dei visitatori, che traboccano di emozioni, gioia, ringraziamenti. Credo – continua Iole Siena – che il successo sia legato per il 50% alle opere esposte, e per l'altro 50% all'attenzione maniacale che mettiamo nella cura di ogni visitatore della mostra, nel nostro impegno incessante a fornire ogni strumento per capire l'arte, per imparare e, perché no, anche per divertirsi guardando le mostre. Quando progettiamo una mostra, non pensiamo agli storici dell'arte, che già sanno, ma a chi non sa, ai bambini, alle persone che non hanno fatto studi specialisti, a tutti insomma. Penso che la ragione del successo delle nostre mostre sia questa.".
Anche l'Amministrazione comunale ha parole di grande soddisfazione per il risultato raggiunto. L'Assessore alla cultura e al turismo del Comune di Padova Andrea Colasio ha sottolineato: "Si tratta di un record assoluto per la nostra città: la mostra più visitata in assoluto al Centro Culturale Altinate / San Gaetano e una delle più visitate a Padova negli ultimi anni. Numeri che mostrano ancora una volta come avere una strategia ben chiara premia. Abbiamo investito sul San Gaetano per la valorizzazione culturale e la promozione turistica e questa mostra ci conferma come l'aver allestito questo spazio per le grandi mostre internazionali ha portato Padova ad essere una delle città più dinamiche a Nord Est per quanto riguarda questi eventi. Tra le maggiori ricerche effettuate sul sito turismopadova.it negli ultimi mesi troviamo, oltre all'Urbs Picta, proprio la mostra con i capolavori di Monet, a dimostrazione del grande richiamo turistico avuto. Ringrazio Arthemisia e la presidente Iole Siena, oltre che la direzione del Musée Marmottan Monet di Parigi, che ci ha permesso di celebrare a Padova i 150 anni dalla prima mostra parigina che sancì un importante punto di svolta nell'arte con la nascita del movimento Impressionista."
Anche in questo caso a chi non avesse avuto la fortuna di vedere la mostra di persona, possiamo regalare un assaggio dei capolavori esposti e del coinvolgente allestimento con questo video.... leggi il resto dell'articolo»
Ci spostiamo ora a Trieste, dove il museo Revoltella ha ospitato due importanti mostre dedicate a due artisti che, grazie all'originalità di stile pittorico e alla loro singolare biografia personale, sono divenuti tra i più amati dal grande pubblico: Antonio Ligabue e Vincent van Gogh. La mostra dedicata ad Antonio Ligabue è stata inaugurata per prima, nel novembre 2023, seguita dalla grande esposizione monografica sull'opera di Van Gogh, inaugurata a fine febbraio 2024. Si potrebbe dire che l'unione fa la forza, così entrambe le mostre sono rimaste visitabili negli spazi del museo triestino fino a fine giugno, e possono vantare un'affluenza complessiva di circa 220 mila visitatori, un record assoluto per Trieste, che ha generato anche un grande indotto per il turismo in città, calcolato in oltre 13 milioni di euro di ricaduta sull'economia cittadina. Ecco le parole dell'organizzatore, anche in questo caso Arthemisia, e dell'Amministrazione comunale.
"Ci aspettavamo circa 120.000 visitatori, che sarebbero già stati tanti in rapporto alla città di Trieste - dice Iole Siena, Presidente di Arthemisia, l'azienda che ha prodotto e organizzato la mostra - ma 220.000 è un numero decisamente sopra le aspettative. Siamo molto felici di questo risultato, frutto di anni di lavoro, 10 mostre e una splendida collaborazione con l'Amministrazione Comunale e l'Assessorato guidato da Giorgio Rossi. I risultati importanti si ottengono con impegno e serietà."
"Questo record di presenze – dichiara l'Assessore alla cultura del Comune di Trieste Giorgio Rossi – ci conferma che siamo sulla strada giusta e abbiamo raggiunto un duplice obiettivo. Da una parte migliaia di turisti triestini, italiani e stranieri, adulti e bambini, hanno potuto godere dei capolavori di due straordinari artisti internazionali, dall'altra hanno scoperto la storia del Barone Revoltella e del suo legame con la storia di Trieste, visitando la sua sontuosa residenza e apprezzando la nostra importante collezione d'arte moderna. 220mila volte grazie!".
Se vi siete persi queste mostre, non mancate di ammirare i più bei dipinti esposti in quella dedicata a Van Gogh guardando questo video!
Altra grande e attesa mostra dedicata a due assoluti maestri dell'Impressionismo è quella allestita a Palazzo Reale a Milano, dal 19 marzo al 30 giugno 2024. Si tratta di "Cézanne e Renoir. Dalle collezioni del Musée d'Orsay e dell'Orangerie", curata da Cécile Girardeau e Stefano Zuffi e organizzata in collaborazione con Skira Editore. In questo caso il numero dichiarato per l'affluenza è stato di 145.580 persone, in poco più di tre mesi di apertura. Anche in questo caso grande partecipazione di scolaresche con oltre 4mila alunni coinvolti.
La mostra presentava cinquantadue capolavori provenienti dalle collezioni del Musée d'Orsay e del Musée de l'Orangerie di Parigi, che consentivano di ripercorrere la vita e l'opera di Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir, maestri che hanno contribuito in maniera decisiva alla nascita dell'Impressionismo.
Paul Cézanne, Trois baigneuses, 1874-75, Musée d'Orsay
Chiudiamo questa rassegna dedicata alle mostre di maggiore successo di questa prima metà del 2024 con un'esposizione dedicata ad un altro dei più significativi testimoni del modernismo francese e dell'epoca passata sotto il nome di Belle Époque. Ci riferiamo a Henri de Toulouse-Lautrec, che è stato protagonista da fine febbraio al 30 giugno scorso di una grande mostra a lui dedicata a Palazzo Roverella a Rovigo. Non la solita mostra di opere grafiche, va sottolineato, senza nulla togliere alla grandezza e al valore storico di quest'ultime. La mostra di Rovigo, infatti, curata da Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard, ha avuto l'ambizione di rivalutare agli occhi del pubblico la grandezza di Toulouse-Lautrec come artista completo, ponendo l'attenzione sulla sua attività di pittore, con dipinti e pastelli provenienti da importanti musei americani ed europei oltre che francesi, anche in rapporto all'ambiente parigino in cui operava, mettendo l'artista a confronto con realisti, impressionisti, simbolisti, con cui condivideva esperienze e momenti di vita quotidiana.
Qui i numeri di affluenza sono un po' inferiori rispetto a quelli visti per le mostre di Trieste, Padova e Milano, ma testimoniano comunque un grande successo per una realtà come quella di Rovigo, con la cifra di 63 mila visitatori, che pone la mostra al terzo posto assoluto per la città, alle spalle di quelle di Kandinskij (88.000) e Renoir (73.000).
Anche per questa mostra abbiamo il piacere di mettere a disposizione, a chi non l'avesse vista di persona, un video racconto che ripercorre l'allestimento e consente di ammirare alcune delle opere più significative esposte.
Redazione
Pubblicato il 20/07/2024
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