Le più belle Mostre di Pittura da vedere in Italia prima dell'estate

Van Gogh e Ligabue, Monet e la sua instancabile ricerca della luce, gli altri Impressionisti, i grandi ritratti di Boldini, Selvatico e Martini, la riscoperta di Felice Carena, la grande pittura verso il Barocco di Caravaggio, Carracci, Velázquez e il Guercino, l'Ottocento dei Preraffaelliti, con incursioni all'indietro fino al Rinascimento.

Felice Carena
Ventaglio Verde, 1914
olio su tela, 61,50 x 74 cm
Viareggio, courtesy Società di Belle Arti

Cinque secoli di pittura in mostra in Italia da ammirare entro l'estate, prima che molte delle esposizioni in oggetto vedano la fine. Ecco la nostra presentazione a parole, ma in molti casi anche per immagini video, delle mostre e delle più belle opere offerte al pubblico.

Van Gogh a Trieste

Resterà allestita al Museo Revoltella di Trieste fino al 30 giugno. La mostra "Van Gogh" raccoglie un numero significativo di opere del grande pittore olandese che con il suo modo di riportare sulla tela e nei disegni ciò che osservava anticipò la futura corrente espressionista europea. Grazie ai prestiti provenienti dal prestigioso Museo Kröller-Müller di Otterlo, una numerosa raccolta di splendidi disegni fa da contorno a diversi dipinti realizzati tra il 1888, anno in cui Van Gogh soggiorna nel sud della Francia, e il 1890, l'anno della sua prematura morte. La mostra rappresenta inoltre l'occasione eccezionale ed unica di vedere finalmente riuniti i coniugi che gestivano il Café de la Gare ad Arles, dove Van Gogh consumava quotidianamente i pasti, diventando presto loro amico. I ritratti "L'arlesiana" (1890) e "Ritratto di Joseph-Michel Ginoux" (1888) provengono rispettivamente dalla Galleria Nazionale di Roma e dal Kröller-Müller Museum. Ricordando che nessuna immagine riprodotta può sostituire la bellezza della visione dal vivo di un'opera d'arte, puoi avere un'anteprima dei più bei dipinti presenti in mostra guardando questo video.

Guarda e scopri la mostra

Iscriviti al nostro canale per non perdere i nuovi contenuti!

Monet a Padova

Un altro protagonista degli ultimi decenni dell'Ottocento, che contrariamente a Van Gogh ebbe la fortuna di continuare a dipingere fino alla vecchiaia, è Claude Monet, padre dell'Impressionismo e, come Van Gogh, particolarmente amato dagli appassionati di pittura, ma anche da chi l'arte la frequenta solo occasionalmente. Monet è protagonista a Padova, fino al 21 luglio, con i "Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi". La mostra, allestita al Centro Culturale Altinate / San Gaetano, affronta l'intero percorso biografico ed artistico del Maestro francese, fino a quei dipinti realizzati nella sua casa di Giverny che sembrano essere anch'essi precursori di una pittura che avrebbe dominato la scena alcuni decenni dopo la sua morte. Come Van Gogh anche Monet può essere considerato precursore di una pittura più moderna, in questo caso dell'espressionismo astratto americano, che nel secondo dopoguerra dagli Stati Uniti avrebbe influenzato la scena artistica anche oltre oceano negli anni '40 e '50. Il numero di opere in mostra a Padova, e la qualità e varietà dei soggetti, rende queste mostra un appuntamento davvero imperdibile per gli amanti dell'Impressionismo e di Monet in particolare. Anche in questo caso abbiamo il piacere di dare un assaggio della mostra e della suggestiva atmosfera che l'impianto espositivo ha saputo realizzare in questo video.

Guarda e scopri la mostra

Iscriviti al nostro canale per non perdere i nuovi contenuti!



... leggi il resto dell'articolo»

Gli Impressionisti a Milano e Roma

Non solo Monet. La circostanza dei 150 anni dalla nascita a Parigi, nel 1874, dell'Impressionismo, ha fatto sì che questo 2024 sia un anno straordinario per le mostre dedicate a questo amato movimento artistico, anche in Italia. A Milano, a Palazzo Reale fino al 30 giugno, sono protagonisti Cézanne e Renoir "Dalle collezioni del Musée d'Orsay e dell'Orangerie". Sono cinquantadue i capolavori provenienti dalle collezioni del Musée d'Orsay e del Musée de l'Orangerie di Parigi, che fanno ripercorrere la vita e l'opera di Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir, maestri che hanno contribuito in maniera decisiva alla nascita dell'Impressionismo. Il progetto espositivo vuole mettere in luce quanto sia stato decisivo l'impatto e l'influenza che i due ebbero sulla successiva generazione di artisti, tra cui Pablo Picasso, di cui sono esposte due opere.

La mostra romana "Impressionisti. L'alba della modernità", che si protrarrà fino al 28 luglio al Museo Storico della Fanteria, vuole invece ricostruire le origini e l'eredità del rivoluzionario movimento nato nella seconda metà dell'800, indagando un arco temporale che va dal 1850 al 1915. Sono circa 200 opere presenti, le quali documentano con dipinti, disegni, acquerelli, sculture, ceramiche e incisioni, gli artisti che parteciparono alle otto mostre ufficiali "impressioniste", e con una particolare attenzione a tutte le tecniche da loro sperimentate e utilizzate.

Impressionisti a Roma

PAUL LECOMTE Bateau sur la riviere Olio su tela 55 x 48 cm Collezione privata ©

La Donna in scena a Treviso

Restiamo nell'ambito della fine dell'Ottocento e dell'inizio del XX secolo, questa volta in un contesto artistico prettamente italiano, con una mostra che, contrariamente alle precedenti, non ruota attorno ad un solo grande artista, ma ad un soggetto, la donna "moderna" di quel passaggio storico che coincise con la Belle Époque parigina, e uno specifico genere, il ritratto. Giovanni Boldini è probabilmente il nome più conosciuto tra i protagonisti del progetto espositivo "Donna in Scena. Boldini, Selvatico, Martini", ma la mostra è un'occasione preziosa di scoprire altri grandissimi artisti meno noti al grande pubblico, a partire da Lino Selvatico e Alberto Martini, che insieme a Boldini si dividono il titolo scelto per l'evento. Anche in questo caso possiamo individuare un precursore di una delle correnti artistiche fondamentali che hanno segnato il XX secolo: il Surrealismo. Il riferimento è ad Alberto Martini, il cui nome completo è Alberto Giacomo Spiridione Martini (Oderzo, 24 novembre 1876 – Milano, 8 novembre 1954). Figlio di Giorgio Martini, pittore naturalista e professore di disegno, Alberto Martini è stato un disegnatore, pittore, incisore e illustratore italiano, precursore del movimento surrealista. Precursore perché se André Breton lanciò nel 1924 l'arte onirica, Martini già nel 1907 aveva esposto nella Biennale veneziana una serie di disegni e di litografie sotto la sigla di "Arte del Sogno". E infatti gli stessi surrealisti francesi gli chiesero di far parte del loro gruppo, mentre Martini rifiuta, per differenza di tematiche, per la sua poetica indipendente e autonoma. Per chi non lo avesse già fatto o visitato la mostra, consigliamo davvero di vedere il video che abbiamo realizzato per questa mostra, che scioglierà ogni dubbio sulla qualità pittorica dei dipinti esposti a Treviso, al Museo Santa Caterina.

Guarda e scopri la mostra

Iscriviti al nostro canale per non perdere i nuovi contenuti!

Felice Carena a Milano

Abbandoniamo del tutto l'Ottocento per occuparci di un pittore che è stato grande protagonista della prima metà del Novecento italiano e europeo. E' la mostra di più recente inaugurazione, quella dedicata a Felice Carena (Cumiana, 13 agosto 1879 – Venezia, 10 giugno 1966), organizzata dal polo museale di Intesa Sanpaolo per la sede milanese delle Gallerie d'Italia, in Piazza della Scala. Come accade non di rado nella storia dell'arte, Carena negli anni della maturità e dopo la morte è stato quasi dimenticato, quando ha tutti i titoli per rientrare nella stretta cerchia dei grandissimi del Novecento italiano, avendo vissuto e operato in diverse città, da Torino, dove studiò, a Roma, dove visse fino al 1924, a Firenze, dove venne chiamato a insegnare all'Accademia delle Belle Arti, e dove restò fino al 1945, e infine a Venezia, ed avendo partecipato praticamente a tutte le grandi Biennali d'arte. Nell'evoluzione del suo stile e dei soggetti, dalle influenze del simbolismo e del luminismo nordico, fino all'espressionismo e alle opere del periodo veneziano, dove nella sua pittura si ritrova una pressante ricerca di spiritualità e le immagini si fanno più tormentate, resta costante in tutta la sua produzione una straordinaria capacità di "sentire" la materia e i suoi dipinti fanno emergere con forza quella spiritualità che una sincera religiosità lo spinsero a ricercare, e a trasferire in una pittura vibrante, che può insegnare molto anche alle nuove generazioni di artisti. Per avere una prova tangibile della sua levatura di straordinario pittore, anche in questo caso possiamo offrire la visione di un video.

Guarda e scopri la mostra

Iscriviti al nostro canale per non perdere i nuovi contenuti!

Da Caravaggio e i Carracci al Barocco di Velázquez

Il realismo e il classicismo, che agli inizi del Seicento fanno da apripista al Barocco, restano grandi protagonisti nelle mostre in corso, in diverse città italiane. A Napoli possiamo ammirare, fino al 16 giugno, "La presa di Cristo", capolavoro di Caravaggio esposto nella sede della Fondazione Banco di Napoli. Ancora per pochi giorni, fino al 26 maggio, a Mondovì in Piemonte, è possibile ammirare diversi capolavori della pittura barocca grazie alla mostra "I Grandi Maestri del Barocco e Caravaggio", tra cui lo straordinario dipinto Maddalena in Estasi, attribuito al Caravaggio. C'è tempo fino al 14 luglio a Napoli, alle Gallerie d'Italia, per ammirare "Velázquez. Un segno grandioso". Il maestro spagnolo è protagonista anche a Roma, alla Galleria Borghese, fino a 23 giugno, con "Un Velázquez in galleria", di nuovo a confronto con i capolavori di Caravaggio che fanno parte della collezione della Galleria. La mostra nasce in occasione del prestito del dipinto "Donna in cucina con Cena in Emmaus" proveniente dalla collezione permanente della National Gallery of Ireland di Dublino.

Ludovico e Annibale Carracci sono invece protagonisti a Bologna, con la mostra "Storie antiche per due camini bolognesi nella collezione Michelangelo Poletti", che ruota attorno a due affreschi, "Alessandro Magno e Taide incendiano Persepoli", di Ludovico Carracci (Bologna, 1555 – 1619), e "Morte di Didone", di Annibale Carracci (Bologna, 1560 - Roma, 1609), che furono eseguiti intorno al 1592 per due camini di Palazzo Lucchini, in Piazza Calderini a Bologna, poi passato alle famiglie Angelelli, Zambeccari e infine Francia Comi. Posti in vendita presso una casa di aste di Firenze nel settembre 2022, sono stati aggiudicati dall'imprenditore Michelangelo Poletti, grazie al quale oggi vengono esposti: l'affresco di Annibale Carracci non è mai stato esposto in pubblico prima, mentre quello di Ludovico Carracci ha fatto apparizione un'unica volta, nel 1993. In mostra sono presenti anche alcuni dipinti dei celeberrimi cugini e delle loro botteghe, realizzati per contesti diversi e su vari supporti, conservati alle Collezioni Comunali d'Arte.

Spazio alla grande pittura del Seicento anche a Torino, ai Musei Reali, fino al 28 luglio con la mostra "Guercino. Il Mestiere del pittore". Esposte oltre cento opere del Maestro emiliano Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento 1591 - Bologna 1666) e di artisti coevi come i Carracci, Guido Reni e Domenichino - provenienti da più di 30 importanti musei e collezioni, compresi il Museo del Prado di Madrid e il Monastero di San Lorenzo a El Escorial.

Parlando di pittura del Seicento non possiamo trascurare Peter Paul Rubens, presente in un'esposizione di opere che spaziano dal Rinascimento italiano al Seicento di Rubens. Si tratta della mostra "Raffaello, Tiziano, Rubens. Capolavori dalla Galleria Borghese a Palazzo Barberini", che resterà allestita a Palazzo Barberini a Roma fino al 30 giugno.

Tra le opere protagoniste delle mostre qui citate, possiamo fornire una visione dei dipinti di Velázquez alle Gallerie d'Italia in questo video.

Guarda e scopri la mostra

Iscriviti al nostro canale per non perdere i nuovi contenuti!

Cinque secoli di capolavori alla Reggia di Venaria

Ancora in Piemonte, oltre 80 capolavori sono allestiti fino al 15 settembre nella Reggia di Venaria in occasione della mostra «Capodimonte da Reggia a Museo. Cinque secoli di capolavori da Masaccio a Andy Warhol». Un'occasione preziosa per osservare l'evoluzione dell'arte e della pittura dal Rinascimento alla contemporaneità della Pop Art. Sono 76 le opere provenienti dal Museo di Capodimonte, a cui se ne aggiungono 6 dai Musei Reali di Torino. Tra i capolavori giunti a Torino da Capodimonte figurano alcune tra le opere più iconiche della storia dell'arte italiana e non solo: la «Crocifissione» (1426) di Masaccio, «Papa Paolo III con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese» (1545-46) e «Danae» (1544-45) di Tiziano, «La Trasfigurazione » (1478-79 ca) di Giovanni Bellini, «Ritratto di giovane donna detta "Antea"» (1535 ca) di Parmigianino, «Atalanta e Ippomene» (1615-18 ca) di Guido Reni, «La Flagellazione» (1607) di Caravaggio e «Ercole al bivio» (1596) di Annibale Carracci.


I Preraffaelliti a Forlì

Continua fino al 30 giugno anche la mostra dedicata al movimento artistico nato, nell'Inghilterra vittoriana di metà Ottocento, a opera di alcuni artisti ribelli - William Holman Hunt, John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti - con lo scopo di rinnovare la pittura inglese, considerata in declino a causa delle norme eccessivamente formali e severe imposte dalla Royal Academy. Nelle sale allestite per "Preraffaelliti. Rinascimento moderno", i capolavori di questi artisti sono affiancati ad una consistente rappresentanza di modelli italiani, tra cui opere di antichi maestri, ma anche opere di artisti italiani di fine Ottocento ispirate ai precursori britannici.

Preraffaelliti. Rinascimento moderno

Dante Gabriel Rossetti, La vedova romana, 1874, olio su tela, Museo de Arte de Ponce / The Luis A. Ferré foundation, Inc.

Ligabue a Torino e Trieste

In attesa di una nuova mostra a lui dedicata a Bologna nel prossimo autunno, continua a Torino, alle Promotrice delle Belle Arti, ancora per pochi giorni, fino a domenica 26 maggio, la mostra a cura Giovanni Faccenda che espone oltre 90 opere di Antonio Ligabue (71 dipinti, 8 sculture e 13 disegni provenienti da collezioni private), che illustrano la vita tormentata e la variegata produzione di questo artista «eccentrico» e per molti versi incompreso, ma post mortem amatissimo dal pubblico.

Per chi non avrà modo di vedere la mostra torinese, c'è più tempo, fino al 30 giugno, per visitare quella al Museo Revoltella di Trieste, dove è allestita un'altra mostra dedicata ad Antonio Ligabue, in parallelo con quella descritta in apertura su Van Gogh. Tra i capolavori qui esposti vi sono Carrozzella con cavalli e paesaggio svizzero (1956-1957), Autoritratto con sciarpa rossa (1952- 1962) e Ritratto di Marino (1939- 1952), accanto a una sezione dedicata alla produzione grafica con disegni e incisioni quali Iena (1952-1962) e Cavallo con asino (1952-1962) e una sezione dedicata alla sua incredibile vicenda umana.

Antonio Ligabue a Trieste

Pubblicato il 21/05/2024

La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

Utilizziamo Sendinblue come nostra piattaforma di marketing. Cliccando qui sotto per inviare questo modulo, sei consapevole e accetti che le informazioni che hai fornito verranno trasferite a Sendinblue per il trattamento conformemente alle loro condizioni d'uso

Itinerarinellarte.it