Terzo appuntamento dell'anno con la nostra Settimana d'Arte n. 25/03, che torniamo a dedicare ad eventi inaugurati durante negli ultimi sette giorni. Abbiamo scelto progetti espositivi in cui lo spazio in cui le opere sono immerse, o il concetto di forma nello spazio sono centrali. Scopriamo le creazioni di Grazia Toderi e Gilberto Zorio a Bologna, di Giacinto Cerone a Faenza, di Wang Yongxu a Pescara, di Flavio Favelli ancora a Bologna e di Chiara Dynys a Milano.
1. Grazia Toderi e Gilberto Zorio. Torri : Terra
La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna giovedì 16 gennaio ha presentato, negli spazi dell'Oratorio di San Filippo Neri a Bologna, un'installazione site-specific di Grazia Toderi e Gilberto Zorio, a cura di Cristina Francucci. L'opera sarà visibile fino al domenica 9 febbraio, nell'ambito di ART CITY Bologna 2025.
L'opera Torri : Terra occupa quasi interamente lo spazio centrale dell'Oratorio, instaurando un dialogo con la sua architettura tardo-barocca e la sua storia, e rinnovando i confini spazio-temporali del luogo. Gilberto Zorio, uno dei principali esponenti dell'Arte Povera italiana, presenta due Torri Stella, con quella forma a cinque punte che è stata una costante nella sua produzione artistica ed è divenuto il suo segno distintivo. Le Torri sono realizzate con centinaia di blocchi bianchi di muratura sovrapposti, e creano un'alternanza di fessure, spiragli e aperture che stabiliscono un legame tra l'interno e l'esterno, trasformando lo spazio in un continuo dialogo tra materia e luce.
Modulare la scultura in relazione allo spazio significa, per Zorio, concepirla come un guscio dalle potenzialità infinite, capace di esaltarne la teatralità e di aprire nuove direzioni per l'esperienza sensoriale e intellettuale dello spettatore. Nel caso dell'Oratorio di San Filippo Neri le sue Torri interagiscono con le proiezioni We Mark di Grazia Toderi, che ne mutano forma e disegno, allargandone il potenziale di significato in senso spaziale e temporale. Le immagini proiettate, composte da centinaia di fotogrammi sovrapposti, offrono una visione satellitare della Terra che, ruotando in continuo movimento, si trasforma in materia magmatica dal colore rossastro. Questa tonalità richiama il riflesso delle luci delle lampade al sodio che illuminano le città, così come la Cosmic Background Radiation registrata dal telescopio Planck, o ancora il magma terrestre o l'interno di un corpo umano. Scopri di più.
2. Giacinto Cerone. L'Angelo necessario
Veduta dell'allestimento Giacinto Cerone, L'angelo Necessario, ph Francesco Bondi
Passiamo ad una grande mostra di scultura, aperta al pubblico da sabato 18 gennaio al MIC di Faenza, dedicata all'artista Giacinto Cerone (1957-2004) a vent'anni dalla sua scomparsa, a cura del critico d'arte Marco Tonelli. Un'esposizione di "riscoperta" di uno dei più originali e liberi scultori italiani che presenta oltre quaranta sculture di vari materiali e periodi, più una serie di oltre trenta disegni, anche di grande formato.... leggi il resto dell'articolo»
Faenza è stata per Cerone una meta preferenziale fin dal 1993, quando presso la bottega Gatti ha realizzato una serie di ceramiche smaltate sperimentando una grande varietà di colori e forme. La mostra "L'Angelo necessario" procede per serie tematiche, le rosse Malerbe, i Fiumi vietnamiti, i Gessi, e presenta singole opere dal carattere emblematico, come Cenacolo e Ofelide, oltre a numerose opere mai esposte.
Il percorso espositivo si completa con gruppi di disegni, gigantografie dell'artista al lavoro con legno, ceramica, gesso e un video che raccoglie materiali documentari su di lui e interviste inedite. Scopri di più.
3. Wang Yongxu. Altre architetture
Wang Yongxu, Altre architetture
E' stata inaugurata sabato 18 gennaio nelle sale del Museo delle Genti d'Abruzzo di Pescara la personale "Altre architetture" dell''artista cinese Wang Yongxu, curata da Mariano Cipollini. La mostra, fino al prossimo 15 febbraio, propone un viaggio attraverso il linguaggio visivo ricco di sfumature e suggestioni dell'artista e curatore nato nel 1987 a Chifeng, in Mongolia Interna.
Wang Yongxu esplora la relazione tra architettura e identità, tra l'umano e l'ambiente che lo circonda. Le opere in esposizione riflettono un concetto di architettura intesa non solo come costruzione materiale, ma come una visione interiore e culturale che trascende le tradizionali forme strutturali: mondi sospesi tra il fantastico e il reale, tra l'antico e il moderno. Ogni opera di Wang Yongxu è un invito a esplorare nuove dimensioni spaziali e concettuali, con un linguaggio che si intreccia con le domande fondamentali sulla nostra relazione con lo spazio e il costruito. Scopri di più.
4. Flavio Favelli. Nuova Mixage Up
Flavio Favelli, Nuova Mixage Up
A partirte da giovedì 16 gennaio, la Fondazione Federico Zeri presenta Nuova Mixage Up, una grande installazione di Flavio Favelli (Firenze, 1967) appositamente pensata per la sala di lettura della Biblioteca Zeri a Bologna, un vasto ambiente ricavato nell'ex dormitorio delle novizie del convento rinascimentale di Santa Cristina, sede della Fondazione Federico Zeri e del Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna. La mostra rientra nel programma di ART CITY Bologna 2025 e si potrà visitare gratuitamente fino al 28 marzo 2025.
Valore aggiunto di questo progetto è la disponibilità di uno spazio di grande fascino e di alto valore storico artistico, che per la prima volta apre le porte al pubblico coinvolgendo un artista contemporaneo. L'installazione Nuova Mixage Up è formata da una serie di grandi scaffali in legno contenenti 216 bottiglie di liquori, di forme e dimensioni diverse, raccolte nel corso degli anni dall'artista. La poetica di Favelli è incentrata sull'utilizzo di oggetti carichi di memoria, ma riassemblati e rivestiti di nuovo significato. Gli scaffali senza fondo, posizionati sopra i mobili libreria al centro della sala, mostreranno una grande sequenza di forme e colori che si fonderanno ai libri alle pareti in un'unica visione d'insieme. Scopri di più.
5. Chiara Dynys. Private Atlas
Chiara Dynys. Private Atlas. Capitolo I La disseminazione della memoria Installation view
Private Atlas, di Chiara Dynys, è un progetto espositivo dal taglio antologico, articolato in dodici episodi, a cura di Alessandro Castiglioni che BUILDINGBOX presenta dal 15 gennaio 2025 al 6 gennaio 2026.
Per la prima volta BUILDINGBOX dedica una mostra monografica della durata di un anno a un'unica artista, Chiara Dynys, proponendo dodici diversi allestimenti pensati appositamente per lo spazio espositivo che si affaccia su via Monte di Pietà 23 a Milano.
Private Atlas è una mostra personale diffusa nel tempo, un progetto sperimentale che ripercorre i trentacinque anni di ricerca e attività dell'artista. L'incipit del primo capitolo, La disseminazione della memoria, è dedicato ad un lavoro storico di grande importanza di Chiara Dynys: Senza Titolo (1991-1992), realizzato per il Musée d'Art Moderne di Saint-Étienne. Una serie di sculture, piccoli luoghi bianchi, piccole stanze o monadi, antiche feritoie, occupano ritmicamente le pareti dello spazio in cui sono allestite. Un piccolo atlante di mondi percorribili solo attraverso la fantasia. Scopri di più.
Redazione
Pubblicato il 19/01/2025
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