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Luca Pignatelli con i suoi ricordi pop storici a Carrara

E' sicuramente uno degli artisti più amati dal mercato dell'arte italiana. Luca Pignatelli presenta una trentina di nuove opere a Carrara, una sorta di omaggio alla storia del più importante marmo del mondo. Cambia la tecnica realizzativa delle opere, ma la sostanza rimane la stessa per affascinare critica e collezionisti come avviene da anni.

Di nuovo in mostra una degli artisti d’arte contemporanea più amati nel nostro paese. S tratta di circa 30 nuove opere che Luca Pignatelli porta in mostra a Carrara a Palazzo Cucchiari un edificio storico del 1881.

La mostra, promossa dalla Fondazione Giorgio Conti (che risiede proprio nel Palazzo Cucchiari) e curata da Massimo Bertozzi e Antonio Natali, raccoglie alcune grandi tele e una serie di inediti realizzati su lastre in ferro zincato rimaneggiate con inserti di catrame lavorati a fiamma viva. Pignatelli lavora su supporti anomali – teloni di canapa, legni e ferri, carte assemblate – che sottopone a manipolazioni che ne cambiano profondamente l’aspetto e il senso originali; superfici sulle quali sovrappone il repertorio delle sue immagini, una sorta di catalogo personale dove compaiono da navi a resti di statue. Punto di partenza è la concezione della storia e del tempo che Pignatelli esprime attraverso cortocircuiti iconografici, in cui antico e moderno dialogano in una prospettiva atemporale di grande contemporaneità.

La mostra di Carrara arriva dopo le sue ultime esposizioni in due luoghi simbolo dell'arte italiana come la Galleria degli Uffizi e il Museo Capodimonte di Napoli. Le sale di Palazzo Cucchiari ospitano opere, molte delle quali inedite e pensate proprio per questa sede espositiva. Alcune delle quali sono state costruite dall'artista riutilizzando parti di un tetto di una chiesa che era stata demolita in Svizzera..

"Dipingo le rovine - ha spiegato l'artista - perché per me ha un valore filosofico, morale e quasi religioso. Il fatto poi di riutilizzare materiali di scarto è una parte della mia ricerca sul riuso dei materiali che cambiano la loro funzione ma che mantengono la loro continuità nel tempo".

La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 18 giugno e quindi con l’arrivo della buona stagione dà la possibilità di ammirare il territorio circostante, le Alpi Apuane, dove sono inserite le più importanti cave di marmo del mondo.

 

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Pubblicato il 26/04/2017

Itinerarinellarte.it