Musei

Nei Musei Vaticani torna visitabile dopo 8 anni il Braccio Nuovo

Dopo otto anni di lavori di restauro i Musei Vaticani tornano ad allargarsi. Tra una settimana infatti, il 22 dicembre, tornerà visitabile il Braccio Nuovo, la galleria dei Musei lunga 68 metri e inaugurata nel 1822 dal Papa Pio VII.

Dopo otto anni di lavori di restauro i Musei Vaticani tornano ad allargarsi. Tra una settimana infatti, il 22 dicembre, tornerà visitabile il Braccio Nuovo, la galleria dei Musei lunga 68 metri e inaugurata nel 1822 dal Papa Pio VII.

Il Papa affidò l'incarico di realizzare il cosiddetto Braccio Nuovo del Museo Chiaramonti all'architetto romano Raffaele Stern; ma sopraggiunta la morte di Stern nel 1820, il lavoro fu proseguito da Pasquale Belli fino all'inaugurazione nel febbraio 1822. All'allestimento soprintendeva la Commissione di Belle Arti, presieduta da Antonio Canova e formata anche da Filippo Aurelio Visconti e Antonio D'Este. La nuova fabbrica ottocentesca, che può essere considerata una delle più significative testimonianze dell'architettura neoclassica a Roma, si inserì tra le gallerie del Museo Chiaramonti e quelle della Biblioteca Apostolica e raccolse molte opere di scultura che ritornarono dalla Francia dopo i saccheggi del periodo napoleonico.

Da un punto di vista artistico, le linee architettoniche, l'uso sfarzoso dei marmi, in gran parte colorati e provenienti da edifici di età romana, compongono un ideale spazio antico che mira a ricreare per le sculture un contesto il più simile possibile a quello di origine. Anche la pavimentazione è funzionale a tale intento, costituita come è da grandi lastre marmoree che inquadrano mosaici romani. Lungo le pareti corrono invece fregi in stucco, realizzati da Francesco Massimiliano Laboureur e ispirati a celebri rilievi antichi.

L'edificio si articola in una galleria lunga 68 metri, coperta da una volta a cassettoni con lucernari; al centro, da un lato si apre a emiciclo, dall'altro una serie di gradini permettono l'accesso al monumentale portico che affaccia sul Cortile della Pigna. Le pareti sono scandite da ventotto nicchie che ospitano statue dalle dimensioni decisamente maggiori del vero, come i ritratti imperiali e le repliche romane di famosi originali greci. Sulle mensole e sulle semicolonne i busti in esposizione costituiscono una galleria di celebri personaggi dell'antichità.

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Pubblicato il 15/12/2016

Itinerarinellarte.it