L'inaugurazione ha visto la presenza di Annie Cohen-Solal con Johan Popelard, di Stefano Baia Curioni, direttore della Fondazione Palazzo Te e del sindaco di Mantova. La conferenza di presentazione della mostra è stata impreziosita dalla presenza e dallo straordinario contributo di Patti Smith, una delle più grandi voci femminili della storia del rock, oltre che figura iconica di artista e donna, che doveva esibirsi la sera stessa proprio a Palazzo Te. Il maltempo ha costretto gli organizzatori a spostare il concerto, ma l'artista ha voluto regalare una sua breve esecuzione con sola voce che ha emozionato tutti i presenti.
La mostra a Palazzo Te racconta un Picasso che potrà risultare ai più inedito, focalizzandosi sul suo rapporto con la Poesia e con la Metamorfosi, come strumenti per superare un grande momento di crisi vissuto negli anni '30, per l'ostilità di un paese, la Francia, che lo ha sempre considerato uno "straniero" (tanto da apporre la bolla di "SPAGNOLO" sul suo documento d'identità nel 1931), e di un periodo storico dominato dalle dittature e i fascismi, anche nel suo paese natale.
L'esposizione, inoltre, è concepita in stretto rapporto col Palazzo che la ospita, che è il punto centrale attorno a cui ruota il programma culturale promosso per il 2024 dalla città di Mantova, dedicato al tema della Metamorfosi, e in particolare al rapporto tra Giulio Romano e il poema di Ovidio che ha ispirato la costruzione di Palazzo Te dal 1525 al 1535. La città si prepara anche a celebrare nel 2025 l'importante ricorrenza dei 500 anni dalla costruzione del Palazzo.
Pablo Picasso Illustrazioni per le Metamorfosi di Ovidio, Lausanne, 1931 acqueforti su rame Parigi, Musée national Picasso-Paris, dazione Pablo Picasso, 1979 Ercole uccide il centauro Nesso libro IX, pp. 224-225, Parigi, 20 settembre 1930 © RMN-Grand Palais / Thierry Le Mage / RMN-GP / Dist. Photo SCALA, Firenze, 2024 © Succession Picasso by SIAE 2024
Ecco quindi l'esposizione della serie di incisioni commissionate a Picasso nel 1930 dedicate alle Metamorfosi di Ovidio, che crea fin dalla prima sala un dialogo diretto con Giulio Romano e le pitture rinascimentali del palazzo. Così, anche il punto di arrivo della mostra ripropone il confronto dell'artista con la tradizione mitologica, in questo caso attraverso la figura del Minotauro.
"Se tutte le tappe della mia vita potessero essere rappresentate come punti su una mappa e unite con una linea il risultato sarebbe la figura del Minotauro."
è la citazione di Pablo Picasso che si legge nella parete che presenta, tra le altre, l'opera "Minotauromachia", esemplare dell'acquaforte realizzata nel 1935.
Nell'opera, il Minotauro è appunto l'alter ego di Picasso, feroce e inquieto, e vi è rappresentata, nella donna-torero sconfitta, anche Marie Thérèse Walter, la giovane amante di Picasso, che a quel tempo aspettava un bambino. In generale l'atmosfera cupa della rappresentazione emana simbolicamente da quella profonda ricerca dell'artista negli anni Trenta, preoccupato, se non spaventato, dalla situazione politica del tempo: il generale Franco di lì a poco avrebbe dato il via alla guerra civile, e l'Europa sarebbe sprofondata nell'orrore che condusse alla Seconda Guerra Mondiale.... leggi il resto dell'articolo»
Nel mezzo, la mostra ci fa conoscere il rapporto di Picasso con i poeti, i primi amici che ebbe a Parigi dopo il suo arrivo nel 1900, e con la Poesia, a cui egli stesso si dedicò negli anni in cui visse la crisi verso il disegno e la pittura, pur in una lingua che non era la sua, di un paese che, come già ricordato, lo fece sentire sempre uno straniero. Ci descrive inoltre un uomo, estremamente colto e curioso verso tutte le discipline, anche della scienza, che nella Metamorfosi e nel continuo cambiamento visse tutta la sua vita, per vincere e superare la crisi di un continente di cui intuì fin dai primi anni Trenta il destino tragico. La Metamorfosi nella sua vita viene emblematicamente rappresentata in un dipinto, qui esposto, intitolato "L'Adolescente", che Picasso realizzò nel 1969, quindi quasi novantenne.
Pablo Picasso Adolescente 2 agosto 1969 olio su tela Parigi collezione privata © Succession Picasso by SIAE 2024
Dal punto di vista artistico, oltre alle incisioni, ai disegni, agli scritti e ad alcune sculture, la mostra propone una serie di dipinti, anche di grande formato, tra i quali diversi esposti per la prima volta grazie al prezioso contributo dato al progetto dalla famiglia dell'artista, da cui queste opere provengono.
La narrazione è completata dalla presenza di alcuni manufatti antichi, come uno straordinario e mai esposto vaso etrusco, in prestito dalla Fondazione Rovati di Milano, dedicato al tema della metamorfosi e al viaggio dell'anima nel mondo dei morti, e un busto in marmo bianco risalente al I secolo d.C., un Torso del Minotauro dal gruppo con Teseo, di provenienza dal Museo Nazionale Romano, Palazzo Massimo.
Si tratta in conclusione di una mostra preziosa, che, inserita nella visita dello splendido Palazzo Te, racconta la vicenda di uno dei massimi artisti e innovatori di tutto il Novecento, nei suoi aspetti più intimi e per certi versi drammatici, invitandoci, oltre che ad ammirare le opere esposte, a riflettere su alcuni degli archetipi della stessa esistenza umana, e su un tema quanto mai attuale, come la figura dello "straniero", marchiato come tale da una società incapace di accogliere il diverso.
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Antonio Giuliani
Pubblicato il 06/09/2024
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