Pino Pascali al Castello di Mesagne

Boom di visitatori per il compleanno di Pino Pascali,
tanta Puglia a «G 7 - Sette secoli di arte italiana» nel castello di Mesagne, mostra visitabile fino al 30 novembre 2024.

Pino Pascali, Tre donnine, 1963

Boom di visitatori per il compleanno di Pino Pascali,
tanta Puglia a «G 7 - Sette secoli di arte italiana» nel castello di Mesagne, mostra visitabile fino al 30 novembre 2024.

Avrebbe compiuto 99 anni il 19 ottobre e il 20, a guardare le prenotazioni dei gruppi, sarà grande festa, nel Castello Normanno Svevo di Mesagne (Brindisi) per il compleanno di Pino Pascali (Bari, 19 ottobre 1935 – Roma, 11 settembre 1968). L'arcinoto artista pugliese, infatti, è presente con due sue opere "iconiche" nella grande mostra «G 7 - Sette secoli di arte italiana», curata dal prof. Pierluigi Carofano ed organizzata - nell'ambito del Protocollo d'Intesa Puglia Walking Art - da Micexperience Rete d'Imprese, con enti promotori il Comune di Mesagne e la Regione Puglia, in collaborazione con il Ministero della Cultura. E su di esse ci sarà un particolare focus nel corso delle visite guidate. Parliamo del Pubblico (1961), una «tecnica mista su acetato e cartoncino», proveniente da una collezione privata al pari delle Tre donnine (1963), anch'essa «tecnica mista su acetato e cartoncino».
«Il bozzetto preparatorio e stato realizzato da Pascali durante la decennale e proficua collaborazione – un sodalizio che prosegui fino alla sua prematura morte – con il regista e sceneggiatore Sandro Lodolo, titolare dell'omonima casa di produzione Lodolofilm, tra le ideatrici degli sketch pubblicitari del Carosello, trasmesso dalla RAI a partire da 1957. In questo caso la committenza era per l'animazione della quarta versione della sigla-spot di "Tic Tac" messa in onda nel 1969, che rappresentava una partita di golf con un pubblico intento ad assistervi seguendo con ritmo sincronico i movimenti della pallina», esordisce Michele Laporta nella scheda in catalogo. Lo stesso critico poi, nella scheda riguardante le Tre donnine osserva: «Pascali manipola la linea quasi fosse un materiale da assemblare o impiegare in una delle sue sculture, con una sapienza tecnica aggiornata da una resa che perde definizione facendosi vagamente pittorica».
Gustare in mostra le due tecniche miste dell'artista pugliese significa in questo caso pensare alla contemporaneità ed al rapporto fra arte e comunicazione di massa condensato nel titolo di un quotidiano quando nel 2017 invitò a riflette si «L'arte di Carosello nei disegni di Pino Pascali». «Carosello compie sessant'anni e l'anniversario è l'occasione per celebrare il programma e i suoi interpreti – scrisse quel quotidiano nell'occasione -. Tra questi una menzione d'onore merita il pugliese Pino Pascali, che esordisce nel 1961 come scenografo per Algida con Sandro Lodolo, è scenografo per Bacco Sutter nel 1963 (anno in cui realizza la splendida sigla di Tic Tac), è regista e interprete per Cirio nel 1966, e infine nello stesso anno scrive il soggetto, disegna le scenografie e i pupazzi che anima per Maggiora Biscotti».

«L'occasione di celebrare Pino Pascali è propizia per riflettere nuovamente sul valore delle istituzioni culturali della Puglia che con noi condividono gli sforzi di questa mostra e sugli artisti pugliesi che hanno operato nei diversi secoli ed a diverse latitudini eppure sono tutti qui – ha osservato l'ideatore di Puglia Walking Art, Pierangelo Argentieri -. È cosa davvero rara che, in uno splendido castello e in una mostra che presenta valori assoluti di sette secoli di arte italiana, sia abbiano assieme opere provenienti dalla Galleria Nazionale della Puglia "Girolamo e Rosaria Devanna" di Bitonto, dalla Pinacoteca "Giuseppe De Nittis" di Barletta, dalla Pinacoteca "Corrado Giaquinto" di Bari e accanti ad esse prodotti autentici realizzati da Giuseppe De Nittis e Pino Pascali, da Corrado Giaquinto e Francesco Fracanzano, senza dimenticare che fra le 51 opere ce n'è una del tarantino Roberto Ferri, unico artista vivente».

Pubblicato il 19/10/2024

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