Scultura contemporanea. Due mostre da vedere in splendide location dalla Sicilia a Venezia

Francesco Diluca e Lorenzo Quinn, due artisti e scultori italiani, forniscono un esempio plastico di come la scultura contemporanea non si ponga limiti nei materiali e nelle tecniche. Sono in mostra rispettivamente in Sicilia e a Venezia, fino a settembre 2024.

A sinistra: Francesco Diluca. Rarica, Orto Bontanico di Palermo, installatio view. A destra: Lorenzo Quinn, Anime di Venezia - Souls of Venice, Ca' Rezzonico, Venezia.

Era il 1912 quando Umberto Boccioni, nel suo "Manifesto tecnico della scultura futurista", scriveva: "Lo scultore può utilizzare venti o più materiali diversi in un'unica opera, purché l'emozione plastica lo richieda. Ecco una piccola parte di questa scelta di materiali: vetro, legno, cartone, cemento, crine di cavallo, pelle, tessuto, specchi, luce elettrica, ecc.". L'arte e la scultura contemporanea hanno dimostrato quanto fosse profetica questa affermazione, con una continua sperimentazione di nuove tecniche e materiali diversi. Venendo all'attualità, abbiamo scelto due artisti e progetti espositivi che forniscono un perfetto esempio di ciò.

Scopri i due progetti espositivi

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Francesco Diluca in Sicilia

Francesco Diluca si è misurato con un nuovo progetto site specific pensato appositamente per rendere omaggio alla Sicilia. La mostra, a cura di Lara Gaeta e Camilla Nacci Zanetti, coinvolge, fino al 30 settembre 2024, due sedi espositive: il Castello Maniace di Ortigia (Siracusa), storico monumento del periodo svevo che si affaccia sul mare, e l'Orto Botanico dell'Università di Palermo, che custodisce una preziosa varietà di specie vegetali. "Rarica", il titolo scelto per il progetto artistico, è la parola in dialetto siciliano per "radice". La duplice mostra è costruita con oltre trenta opere: sculture ma anche installazioni di land art e video, che dimostrano l'interdipendenza tra essere umano e natura, che svelano ecosistemi, organismi che vivono in comunità e processi trasformativi.

Francesco Diluca, Rarica

Francesco Diluca. Rarica, Orto Bontanico di Palermo, installatio view

Le sculture dell'artista rappresentano anatomie umane, a cui si aggiungono concrezioni ed elementi eterogenei come filamenti, foglie e farfalle. I corpi si trovano in uno stato trasformativo, si sfaldano e appaiono inconsistenti, nonostante siano realizzati con materiali solidi come il ferro. 

Sullo sfondo, il rapporto tra mito, quello di Orfeo ed Euridice, e la complessa relazione tra elementi complementari: l'acqua e la terra, l'abisso e la superficie, le creature marine e quelle terrestri, la vita e la morte. Un viaggio affascinante tra le opere dell'artista e i luoghi in cui queste sembrano prendere vita e dare forma alla capacità di rigenerazione della vita. Scopri di più sulla mostra.

Le location

L'Orto botanico di Palermo è una istituzione museale e didattico-scientifica del Centro Servizi del Sistema Museale dell'Università di Palermo. E' una tra le più importanti istituzioni accademiche italiane. Considerato un enorme museo all'aperto, vanta oltre duecento anni di attività che gli hanno consentito anche lo studio e la diffusione, in Sicilia, in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo, di innumerevoli specie. La peculiarità di questo Orto Botanico è rappresentata oggi proprio dalla grande varietà di specie vegetali ospitate, molte originarie delle regioni tropicali e subtropicali, che ne fanno un luogo ricchissimo di espressioni di flore diverse.... leggi il resto dell'articolo»

Il Castello Maniace è uno dei più importanti monumenti del periodo svevo a Siracusa e uno tra i più noti castelli federiciani. Il castello sorge su un luogo dove la tradizione narra di precedenti fortificazioni; i recenti scavi, tuttavia, non hanno portato alla luce alcuna traccia del maniero che dal condottiero bizantino Giorgio Maniace prende il nome. Il castello di Siracusa è stato costruito per volere di Federico II che lo considerava la punta di diamante del grande reticolato di castelli siciliani, e oggi rappresenta una tappa obbligatoria quando si visita la città di Siracusa.

L'artista

Francesco Diluca, nato a Milano nel 1979, ha seguito i corsi di pittura e scultura presso l'Accademia di Brera, dove si è laureato con lode nel 2004, e oggi vive e lavora a Milano. La sua attività espositiva più significativa inizia nel 1999, al Palazzo della Permanente di Milano. Nel 2003 riceve il secondo premio per la scultura Icarus opera in mostra presso Palazzo Reale, nella mostra Volare. Il 2008 è l'anno della prima personale dal titolo Fresco di fabbrica, presso Fabbrica Eos.

Nel 2011 partecipa alla 54. Biennale di Venezia, Padiglione Italia sede di Torino sala Nervi curata da Vittorio Sgarbi e nello stesso anno crea Ultima cena per la fondazione Casa Testori per la mostra Giorni Felici 2011. Continua a leggere la sua biografia.


Lorenzo Quinn omaggia la storia di Venezia

Prende il titolo di "Anime di Venezia – Souls of Venice", la nuova creazione di Lorenzo Quinn che è in esposizione a Venezia fino al 15 settembre 2024, in onore delle celebrazioni dell'Anniversario di Marco Polo a 700 anni dalla morte. L'opera è costituita da 15 statue realizzate in mesh, un intreccio metallico, a rappresentare alcune tra le Anime più significative nei secoli della Serenissima: Lorenzo Tiepolo, Caterina Corner, Veronica Franco, Elena Lucrezia Corner Piscopia, Carlo Goldoni, Antonio Vivaldi, Marietta Barovier, Elisabetta Caminer Turra, Andrea Palladio, Antonio Canova, Tiziano Vecellio, Rosalba Carriera, Giacomo Casanova e Marco Polo.

Anime di Venezia

Venezia, Ca' Rezzonico: Anime di Venezia - Souls of Venice di Lorenzo Quinn

L'installazione è stata collocata nell'Androne di Ca' Rezzonico, lo splendido e imponente edificio affacciato sul Canal Grande progettato da Baldassare Longhena, sede del Museo del '700 veneziano.

"Nel suo essere insieme presente passato e futuro, Venezia ha ispirato questa installazione che vuole simboleggiare il mio "viaggio" nell'anima della Città", dice Lorenzo Quinn. Un omaggio a tutte le "Anime" che hanno vissuto qui, e che qui vivranno per sempre. Gli uomini attraverso la creazione artistica cercano di raccontare il loro passato e il loro presente. Queste statue di illustri veneziani, donne e uomini, sono testimonianza dell'unicità del nostro essere "opere d'arte" forgiate dalle mani della Grande Madre Terra". Leggi di più sulla mostra.

La location

Ca' Rezzonico, che oggi ospita il Museo del Settecento Veneziano, è stato edificato per volontà della famiglia Bon, esponente dell'antica nobiltà veneziana. Alla metà del Seicento essi ne affidano l'esecuzione all'architetto più celebre del periodo: Baldassarre Longhena, cui si deve anche la realizzazione di Ca' Pesaro e della Basilica della Salute.

Il palazzo ospita le opere della Collezione Mestrovich, tra cui spiccano autori quali Iacopo Tintoretto, Bonifacio de' Pitati. Al primo piano, attraverso undici sale, è possibile ammirare, dipinti, sculture, e arredi settecenteschi, oltre ai preziosi affreschi decorativi dei soffitti. Al secondo piano, che si apre con il portego dei dipinti dominato da due tele giovanili del Canaletto, da non perdere sono la sala dedicata all'opera del Longhi e gli affreschi staccati dalla Villa Zianigo eseguiti da Giandomenico Tiepolo. Al terzo piano, infine, oltre ai tre ambienti della Farmacia Ai do San Marchi, è ospitata la preziosa Pinacoteca Egidio Martini.

L'artista

Lorenzo Quinn è uno scultore figurativo italo-americano di fama internazionale, nato a Roma nel 1966 dall'attore messicano-americano premio Oscar Anthony Quinn e dalla sua seconda moglie, la costumista Iolanda Addolori.
Durante gli anni di studio all'American Academy of Fine Arts di New York, Quinn realizza che, tra tutte le arti, il suo futuro sarebbe stato la scultura.
Tutte le sue opere di arte pubblica, come anche i suoi pezzi più piccoli, trasmettono la sua passione per i valori eterni e le emozioni autentiche.

In particolare, molte delle sue opere più famose rappresentano espressive ricostruzioni delle mani umane: "volevo scolpire quella che è considerata la parte del corpo umano più difficile e tecnicamente più impegnativa. - afferma Quinn - La mano detiene così tanto: il potere di amare, di odiare, di creare e di distruggere".


Link per approfondire:

Pubblicato il 15/05/2024

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