Quello che proponiamo in questa Settimana è un itinerario che attraversa l'Italia da nord a sud, dal Friuli-Venezia Giulia al Molise, passando per Venezia, Milano e Roma, e che consente di incontrare grandi protagonisti dell'arte in progetti espositivi personali e collettivi. Il risultato è uno sguardo davvero ampio, sia sul panorama espositivo attuale, sia su come l'arte ha saputo raccontare il proprio tempo e superare i confini dei linguaggi accademici e consolidati, incapaci di innovare il pensiero critico.
1. Confini da Gauguin a Hopper - Canto con variazioni
Quando: 11 ottobre 2025 - 12 aprile 2026
Luogo: Passariano di Codroipo, Villa Manin, Esedra di Levante

Edward Hopper, Mezzogiorno in punto, 1949 olio su tela, cm 69,9 x 100,3 Dayton Art Institute © Eredi di Josephine N. Hopper / by SIAE 2025
Partiamo per il nostro viaggio dal nord-est e da una terra di confine, il Friuli-Venezia Giulia, con una mostra che rappresenta uno degli eventi di punta di GO! 2025&Friends, il cartellone di appuntamenti che affianca il programma ufficiale di GO! 2025 Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della Cultura. Sabato 11 ottobre è stato aperto al pubblico l'atteso progetto espositivo a cura di Marco Goldin che riunisce in un solo evento 136 capolavori di una cinquantina di grandi artisti dell'Ottocento e del Novecento e provenienti da 43 musei europei e americani. Una sorta di ricostruzione di un museo dell'arte moderna e contemporanea, che consente ai visitatori di ammirare diversi dei nomi che hanno segnato la storia dell'arte, e che hanno saputo aprire la strada a grandi cambiamenti e salti in avanti, a partire da William Turner e Gustave Courbet, passando dai grandi esponenti dell'Impressionismo, proseguendo con maestri dell'astrattismo come Piet Mondrian e Mark Rothko. Presenti ovviamente anche dipinti di Paul Gauguin e Edward Hopper, scelti per il titolo della rassegna.
"Confini da Gauguin a Hopper. Canto con variazioni" vuole mettere di fronte, in una terra di confine, alla capacità di certi grandi artisti di trovare e attraversare nuovi confini, come seppe fare Cezanne, considerato un precursore delle avanguardie, o di assorbire forme d'arte che vengono da lontano, come le xilografie giapponesi che tanto influenzarono la pittura francese di fine Ottocento e di una altro precursore, dell'espressionismo, come Van Gogh. Non mancano grandi esempi di arte contemporanea come quella di Anselm Kiefer. Scopri di più.
2. Alphonse Mucha. Un trionfo di bellezza e seduzione
Quando: 8 ottobre 2025 - 8 marzo 2026
Luogo: Roma, Palazzo Bonaparte
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Alphonse Mucha. Rêverie 1897 Litografia a colori, 72,7x55,2 cm ©Mucha Trust 2025
Nella storia dell'arte e del costume del periodo che ha traghettato la società europea verso la modernità, a cavallo tra Ottocento e Novecento, non si può trascurare quel momento di profonda trasformazione del gusto e delle arti applicate rappresentato dall'Art Nouveau. Negli ultimi anni sono state dedicate diverse mostre su questo soggetto, ed in particolare su una delle figure più emblematiche per la sua affermazione: Alphonse Mucha (Ivančice, 1860 – Praga, 1939). Nato in Moravia, nell'attuale Repubblica Ceca, Mucha trovò a Parigi la città ideale per esprimere la sua visione estetica e la sua idea di fondere arte e vita quotidiana in un linguaggio nuovo, elegante e decorativo, in un'epoca in cui l'Art Nouveau si affermava come reazione alla rigida serialità industriale e al naturalismo accademico.
Lo scorso 8 ottobre a Palazzo Bonaparte, a Roma, è stata inaugurata la più ampia retrospettiva mai dedicata all'artista, presentando oltre 150 opere, che delineano l'intera opera di Mucha raccogliendo diversi dei suoi capolavori provenienti dal Mucha Museum di Praga, tra cui Gismonda, 1894; Médée, 1898; JOB, 1896; la serie The Stars del 1902 o quella sulle Pietre Preziose del 1900 o ancora gli studi sull'Epopea Slava.
La mostra si apre inoltre al tema della bellezza nella storia dell'arte, con opere archeologiche e rinascimentali, alcuni capolavori dell'Ottocento tra cui La contessa De Rasty (1879) di Boldini e, grande ospite d'onore, la Venere di Botticelli (1485-1490), prestata in via del tutto eccezionale dai Musei Reali – Galleria Sabauda di Torino, perfetta sintesi del concetto di bellezza e seduzione. Scopri di più.
3. Mani-Fattura: le ceramiche di Lucio Fontana
Quando: 11 ottobre 2025 - 2 marzo 2026
Luogo: Venezia, Collezione Peggy Guggenheim

Lucio Fontana nel suo studio con le Nature 1959-1960 © Fondazione Lucio Fontana, Milano, by SIAE 2025
Parlando del Novecento del secondo dopoguerra, figura imprescindibile è certamente quella di Lucio Fontana, fondatore dello Spazialismo i cui "concetti spaziali" e i suoi tagli sono diventati opere iconiche in tutto il mondo. Nonostante sia un artista conosciuto universalmente, è molto meno nota la sua attività come sculture, forma d'arte che fu effettivamente la sua prima pratica. Dopo essersi trasferito in Italia nel 1905 dall'Argentina, studiando al liceo artistico di Brera, tornato in Argentina nel 1921 lavora nella bottega del padre, specializzata nella realizzazione di sculture per cimiteri. Nuovamente in Italia, nel 1927 a Milano inizia a frequentare l'Accademia di Brera dedicandosi alla scultura sotto la guida di Adolfo Wildt. Cercherà una sua via dando vita a figure primitive con elementi plastici informali. Utilizzerà ogni tipo di materiale, ed è certamente uno degli artisti che meglio hanno compreso e sperimentato le potenzialità della terracotta e della ceramica nella scultura contemporanea, e non solo nell'abito dell'artigianato, a cui a lungo fu associata.
La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ha da pochi giorni inaugurato Mani -Fattura: le ceramiche di Lucio Fontana, prima personale mai realizzata in ambito museale ad essere esclusivamente dedicata allʼintera produzione di opere in ceramica di Lucio Fontana. La sua produzione ceramica si distingue per la varietà di forme, tecniche e soggetti: dalle opere figurative che rappresentano donne, animali marini, arlecchini e guerrieri, fino alle sculture astratte. Fontana realizzò anche oggetti per interni privati, dai piatti ai crocifissi, caminetti e maniglie, spesso in collaborazione con importanti designer. In mostra sono presenti sia pezzi unici realizzati a mano che oggetti prodotti in serie, alcuni dei quali sfumano i confini tra le due categorie. Lʼesposizione ripercorre la produzione ceramica di Fontana, toccando due continenti e quattro decenni cruciali, intrecciando cronologia e temi scultorei. Scopri di più.
4. Scollamenti. La collezione in circolo
Quando: 10 ottobre 2025 - 24 gennaio 2026
Luogo: Termoli, MACTE - Museo di Arte Contemporanea di Termoli

Fathi Hassan Attraverso la memoria, 1992 Acrilico su tela 50.5 × 40 cm
Ci spostiamo a Termoli, nel suo Museo di Arte Contemporanea - MACTE, che ci offre un'altra occasione per approfondire la storia dell'arte del secondo Novecento, grazie ad un nuovo allestimento con opere che hanno vinto il Premio Termoli a partire dagli anni Sessanta, e che sono divenute parte della collezione permanente del museo. Scollamenti è una selezione di queste opere a cura di Caterina Riva, direttrice del MACTE, proposta in occasione dei settant'anni di vita del Premio, inaugurato nel 1955, che coinvolge 20 artisti, tra cui troviamo alcuni dei nomi più importanti dell'arte italiana, e non solo, dagli anni '60 ad oggi. Ecco quindi Carla Accardi e Antonio Sanfilippo, Mario Schifano e Tano Festa, ma anche Tomaso Binga (celebrata di recente con una mostra al madre di Napoli), Getulio Alviani, Pino Pinelli, Gino Marotta, Achille Perilli, Salvatore Emblema, l'artista egiziano Fathi Hassan e altri ancora.
Si aggiunge al progetto espositivo un ricco programma di eventi, laboratori e giornate di studio ospitati nella rotonda del museo. Scopri di più.
5. Nan Goldin. This Will Not End Well
Quando: 11 ottobre 2025 - 15 febbraio 2026
Luogo: Milano, Pirelli HangarBicocca

Nan Goldin. Still da Sirens, 2019-20
Nata a Washington D.C. nel 1953, Nan Goldin è una delle figure più influenti della fotografia contemporanea, che ha saputo trasformare elementi autobiografici in un linguaggio visivo capace di trasmettere messaggi universali e dal forte impatto sociale. A partire dagli anni Settanta, i suoi scatti, spesso realizzati nell'ambito delle comunità underground di New York e Boston, hanno saputo costruire un racconto intimo e crudo della vita quotidiana, delle relazioni, dell'identità e della marginalità, lontano da ogni costruzione estetizzante.
Dall'11 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026, Pirelli HangarBicocca a Milano presenta la prima retrospettiva dedicata al lavoro di Nan Goldin come filmmaker. Il titolo "This Will Not End Well" (Non andrà a finire bene) è esplicativo della complessità emotiva che attraversa l'intera pratica di Goldin, tra ironia e una forma di tenerezza, ma anche espressione della sua inconfondibile joie de vivre. La mostra riunisce il più grande corpus di slideshow mai presentato, tra cui tra quelli più significativi dell'artista, già presentati nelle sedi precedenti. Ci sono anche due lavori inediti - You Never Did Anything Wrong e Stendhal Syndrome - entrambi rimontati nel 2025 e presentati per la prima volta in un contesto museale.
Goldin ha dichiarato in passato di trovare nello slideshow uno strumento che conferisce all'opera un carattere universalizzante, che aiuta ad andare oltre il mondo specifico di chi l'ha realizzato. Una forma espressiva capace di inquadrare l'ampio spettro di emozioni che definiscono i rapporti tra uomini e donne, e ad esprimere la sua ossessione per la memoria.
Tra le opere storiche va certamente ricordato The Ballad of Sexual Dependency (1981-2022), vero capolavoro di Goldin, presentato al pubblico per la prima volta nel 1985 al Whitney Biennial, costituito da circa settecento frammenti, tra fotografie, piccoli film e installazioni artistiche. Si tratta di un documento autobiografico che racconta una parte della scena musicale e artistica No Wave di New York, della sottocultura gay tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, della subcultura legata all'uso di eroina nel quartiere Bowery, e della vita familiare e sentimentale personale di Goldin.
L'esposizione milanese è accompagnata da un calendario di appuntamenti dedicati all'approfondimento di alcuni dei temi più rilevanti della mostra e del lavoro di Nan Goldin. Scopri di più.
Pubblicato il 14/10/2025 dalla Redazione
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