Design Incontri e culturaMostre a Milano

Mediterranean Design Talks

  • Quando:   12/04/2024 - 21/04/2024
  • evento concluso
Mediterranean Design Talks
Credits: artwork Francesca Lanzavecchia

We Mediterranean è un avamposto culturale costruito a Beirut in collaborazione con il team libanese di We Design Beirut: Milano è la prima tappa di un grand tour che lungo le coste del nostro mare ci porterà a incontrare chiunque con noi vorrà contribuire alla costruzione di un’idea di casa comune. We Mediterranean è un progetto in progress, aperto, libero e migrante, che vive e si arricchisce delle esperienze e degli incontri che matura nei luoghi in cui plana. We Mediterranean è la storia di tutti noi che crediamo nel valore di un’architettura a misura di tutti. E di un nuovo linguaggio che riscopre nel movimento dei corpi la sua forza.

We Mediterranean è un progetto di Paola Carimati con Matilde Cassani StudioFrancesca Lanzavecchia, Sex & The City, Studio Ossidiana, Piovenefabi in collaborazione con We Design Beirut con il contributo di Fondazione Cologni Dei Mestieri D’arte il supporto di Triennale Milano, Ambasciata Italiana a Beirut, Istituto Italiano di Cultura di Beirut e Italia Patria della Bellezza

Mediterranean Design Talks

Durante la Milano Design Week 2024 We Mediterranean ospiterà una serie di incontri che esplorano il Mediterraneo come casa comune e luogo di dialogo possibile fra culture diverse. Il design, l’arte, la performance si intrecciano per dare forma a nuovi spazi di condivisione aperti e in divenire. In process.

We Mediterranean/ La storia... leggi il resto dell'articolo»

L’idea di We Mediterranean è nata a maggio del 2023, quando il sud del Mediterraneo non era ancora scosso dalla violenza del conflitto Israelo-Palestinese: una guerra i cui effetti incideranno inequivocabilmente sugli equilibri geopolitici del Pianeta. Qualunque sarà la linea politica seguita dall’Europa, i Paesi affacciati al Mediterraneo, per primi esposti agli effetti innescati dalla catastrofe umanitaria in corso, non possono umanamente rimanere indifferenti: è necessario, per quanto possibile, contribuire alla costruzione di una comune cultura del dialogo e dell’accoglienza in grado di innescare un dibattito onesto. Non solo sulle cause che spingono i corpi a muoversi nello spazio, ma anche sulla necessità di farle risuonare emotivamente in ciascuno di noi. Discutere di inclusione implica nutrire l’empatia, vuol dire comprendere davvero che le rotte che attraversano le acque del Mediterraneo non sono semplici spostamenti, ma linee di sopravvivenza tracciate da donne e uomini che fuggono alla fame quanto alla guerra. Prendere coscienza del cambiamento epocale che ci attraversa è un atto di responsabilità che può maturare anche imparando a leggere, attraverso le coordinate degli ‘scostamenti di umanità’, un’opportunità evolutiva: per tutti noi, al di qua e al di là del Mediterraneo. Avendo ben chiaro chi siamo e cosa ci unisce. Cosa vuol dire essere cittadini del Mediterraneo. Quale comune radice culturale lega noi Paesi lambiti da sua maestà il Mare. E su quale piano di condivisione è possibile proiettare le basi di una comunità davvero aperta e porosa.

Sarà la rotta dell’immaginazione a guidare il collettivo We Mediterranean verso i luoghi di marginalità e fragilità dai quali si scappa. Per provare a comprendere che il mare non separa, ma unisce. E uniti nell’intenzione di sciogliere le ambiguità di fondo, quanto nella medesima sensibilità umana e professionale, noi Mediterranei liberi di muoverci nello spazio, abbiamo pensato di agire per come ne siamo capaci: riflettere su un rinnovato senso di architettura-ponte per declinare i segni di un ‘habitat’ che è di tutti. Più che funzionali, gli spazi che andremo a definire sono ’luoghi-di-condivisione-spontanea’ dove i Mediterranei che disegnano-e- costruiscono incontrano altri mediterranei che disegnano-e-costruiscono. Progettisti, attivisti, performer e artigiani insieme, uniti nella comprensione del comune linguaggio della disciplina madre, provano a declinare le parole di un vocabolario dell’abitare in cui il dialogo traduce la scienza delle costruzioni in nuovi manufatti. Strutture leggere, ricami robusti e intrecci hand made sono vocaboli che risuonano di cultura perché nell’empatia trovano una nuova sintesi formale.

We Mediterranean/ Il presente

We Mediterranean è un avamposto culturale in cui l’autorialità dell’uno sfuma in quella dell’altro per definire una nuova dimensione spaziale armonica, fluida e universale. Sintesi di un crossing multiculturale in perenne divenire, come le traiettorie che i corpi tracciano sulla mappa.

We Mediterranean è un’architettura mobile, riconfigurabile e in progress: più ricca a ogni tappa, si muove nello spazio con tutti i ‘corpi’ delle esperienze vissute addosso. In un melting pot di identità, radici e tradizioni che si completano l’uno con l’altro.

We Mediterranean a Milano arriva composta da tre elementi: un teatro per l’incontro e il dialogo, realizzato in tubolare metallico e vestito di tessuti ricamati dalle donne di Ajialouna (la ONG nata da un’idea di Lina Zaim Dada, social activist e mecenate libanese che ha come obiettivo quello di promuovere l'empowerment femminile e rafforzare il ruolo della donna nella comunità), una torretta di 4 metri per i piccioni, simbolo di accoglienza allargata e di pace, una pensilina che ombreggiando, si prende cura della comunità. Il layout milanese enfatizza il tema dell’intersezione come simbolo di dialogo e incontro fra le culture del Mediterraneo per entrare in dialogo con lo spazio del tunnel 50 di DropCity: varcato l’ingresso, segnato da una troneggiante pensilina, l’avamposto, teatro di incontri a tema, performance e reading di poesie e una foresta di sterlizie a punteggiare la narrazione. Design e architettura, insieme a progettisti, uomini di cultura e rappresentanti delle istituzioni saranno chiamati a portare la loro testimonianza e a stimolare una riflessione concreta sul tema dell’inclusione e dell’accoglienza: perché il Mediterraneo è da considerarsi uno spazio politico? Quali ricadute nella gestione di un’impresa? Quale ruolo oggi per la diplomazia culturale? Come il design può contribuire a scardinare preconcetti e luoghi comuni? Di questo ed altro We Mediterranean ha intenzione di discutere a Milano e lungo le coste del nostro mare. Per gettare le basi di una comunità creativa che trova nell’incontro e nella pace un rinnovato senso di condivisione. E di progetto.

We Mediterranean/ il futuro

We Mediterranean è un grand tour che da Beirut approda Milano in occasione della Design Week di Aprile per poi tornare in Libano e inaugurare insieme a We Design Beirut il festival (23/26 maggio 24). L’obiettivo è raggiungere in estate Marsiglia (che, in occasione dell’arrivo della Torcia del Giochi Olimpici, dal 26 luglio all’11 agosto, ospiterà un ricco palinsesto di eventi) e in autunno Barcellona per la Design Week di ottobre (dal 16 al 28).

La rotta tracciata per il 2025 ci porterà a Tunisi, Il Cairo e Istanbul. Chiudere l’anno con le due tappe di Lampedusa in occasione di Agrigento-Lampedusa Capitale della Cultura e di Milano per la XXIV Triennale è il nostro impegno. Certi che a conclusione del Grand Tour il nostro avamposto conserverà le impronte di tutto il Mediterraneo. E il progetto in progress avrà concluso la sua missione culturale.

WE MEDITERRANEAN DESIGN TALKS

venerdì 12 aprile |

h 11.00/17.00 Press Preview

H 17.00/19.00 opening

h 17.00/18.00 A SEA OF WORD/Un mare di parole, MurMur, collettivo di poesia contemporanea

sabato 13 aprile |

h 17.00/18.00 ATTRAVERSARE IL MARE/ Andrea Tagliaferri e Arnaud Zohin, sceneggiatori di Io

Capitano, Michele Bombassei, funzionario OIM, Nazioni Unite

Modera Paola Carimati

domenica 14 aprile |

h 16.00 Beirut Dance by Khansa

h 18.00/19.00 IL MARE COME SPAZIO POLITICO Cecilia Strada, operatrice umanitaria in

dialogo con Stefano Maffei, Professore ordinario dipartimento di design, PoliMi, Delegato

Rettorale all’Innovazione Sociale. Modera Chiara Alessi

lunedì 15 aprile |

h 18.00 MIGRAZIONE. Una sfida della contemporaneità tra nuovi riti e linguaggi visivi. Sara

Baletti e Francesco Agostini, con Territori Mediterranei, tesisti per il corso di laurea in Architettura

delle Costruzioni, gli studenti del corso di Magazine Design di Visual Design and Integrated

Marketing Communication di NABA con il progetto This Charming Mag #04 – Migrazioni.

Modera Daniela Vaccaro, Master Mater Matuta – Curatorial Practice and Contemporary

Philosophy of the Mediterranean.

martedì 16 aprile |

h 17.00 Beirut Dance by Khansa

h 18.00 MEDITERRANEO NOMADE Arte e design per ripensare i confini. Incontro con

Sofia Baldi Pighi, direttrice artistica Malta Biennale, Rethinking Lampedusa,

progetto di Made Program (Accademia di Belle Arti di Siracusa), Milano Mediterranea, centro

d'arte partecipata post-coloniale.

Modera Azzurra Muzzonigro

mercoledì 17 aprile |

h 16.30 IL MEDITERRANEO TRA IMPEGNO E IMMAGINAZIONE: il ruolo delle istituzioni.

Incontro con Gaia Romani, Assessora ai servizi civici, partecipazione e trasparenza, Nina Bassoli,

curatrice per l’architettura e la rigenerazione urbana di Triennale Milano, Linda di Pietro, Direttrice

Artistica BASE Milano, Tiziano Rossetti, collettivo Sailingfor Blue Lab. Modera Paola Carimati

giovedì 18 aprile |

h 15.30 UNA MEDITAZIONE PER LAMPEDUSA a cura di Rethinking Lampedusa Made Program

h 18.00 CRAFT, HERITAGE, EMPOWERMENT: A/R Lebanon Italy. Alberto Cavalli Direttore

Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte in dialogo con George Mohassab, Nada Debs.

Modera Samer Alameen

venerdì 19 aprile |

h 17.00 Educational Trip: 20 Libanese Students talking to David Nicolas. Modera Antonio Fusetti

H 18.00 Dj Set Parasite 2.0 Sound System

sabato 20 aprile |

h 13.00/18.00 workshop di poesie di MurMur, collettivo di poesia contemporaneadomenica 21 aprile |

h 18.00 reading di poesie di MurMur, collettivo di poesia contemporanea

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Mediterranean Design Talks

Milano, Dropcity

Apertura: 12/04/2024

Conclusione: 21/04/2024

Organizzazione: We Mediterranean

Indirizzo: via Sammartini - Milano

Opening venerdì 12 aprile 5 / 7 pm

Dropcity via Sammartini

Tunnel 50