Mahsa Amini il 16 settembre 2022 viene arrestata dalla “polizia della moralità” (libera traduzione in italiano dal Pharsi) a Teheran poiché indossava in maniera non corretta il velo come prescrive la legge islamica in Iran. Poi muore.
Secondo l’Organizzazione Forense Iraniana Mahsa morì a seguito di un intervento chirurgico fatto perchè aveva un tumore celebrale dall’età di 8 anni. Secondo la stampa occidentale (quello che i diversi media di diversi paesi occidentali hanno scritto dal 16 settembre ad oggi) Mahsa è stata colpita alla testa dalla polizia e a seguito di questo è morta.
Da quell'episodio sono iniziate manifestazioni in diverse città iraniane, a cui hanno partecipato giovani e studenti.
Donne, vita , libertà è uno degli slogan delle proteste che hanno preso vita in tutto il paese.
Si tratta di proteste diverse da quelle precedenti: protagonisti sono le donne, i giovani, gli studenti, anche giovanissimi di 17 e 18 anni di età.
Noi di Gilda, esponendo NUDA di Francesca Romana Pinzari vi invitiamo alla riflessione e a domandarci quanto ancora vada detto e fatto per sostenere la libertà e la dignità dell’essere umano.
Francesca Romana Pinzari lavora da molti anni sui concetti di identità femminile e di violenza di genere attraverso sculture, installazioni e performance. Infatti L'opera in questione non è recente ma realizzata nel 2014 proprio in occasione di una mostra pubblica contro il femminicidio e la violenza sulle donne.
Sull'opera:
Il niqab, velo utilizzato dalle donne musulmane per coprire il capo e il volto, lasciando solo una fessura per gli occhi, è solitamente di colore nero e di un tessuto abbastanza pesante tanto da non far trasparire niente.
In quest'opera il niqab diventa leggerissimo: creato con capelli di donne, raccolti e donati all'artista nel corso degli anni, intrecciati e lavorati lentamente. Il contorno lieve delinea una forma immediatamente riconoscibile che ci parla di un'usanza e di un simbolo culturale di alcuni paesi del Medio Oriente ormai diffusa anche nel mondo occidentale.... leggi il resto dell'articolo»
Il paradosso è palese: l'abito che copre interamente il corpo, persino il capo in ossequio ad un'interpretazione di una norma coranica, è composto dal simbolo della femminilità per eccellenza: i capelli. I vuoti e le trame dell'opera contrastano con l'infinita pesantezza che l'indumento ha assunto a livello sociale, politico e religioso.
BIOGRAFIA
Francesca Romana Pinzari è nata a Perth, in Australia, nel 1976. Vive e lavora a Roma. Lavora con video, installazione, performance, scultura e pittura. La sua ricerca parte dal corpo per parlare d'identità fisica, culturale, politica e religiosa. Concetti come la violenza domestica, diversity e radici culturali vengono affrontati con un approccio di stampo performativo che porta l'artista alla realizzazione anche di manufatti scultorei, pittorici o installativi di diversa natura a seconda del progetto espositivo. Molti dei suoi materiali li trova passeggiando nei boschi come arbusti spinosi, esoscheletri di cicale, pelli di serpente o aculei di istrice. Nelle sue installazioni e disegni fatti di crini di cavallo e di suoi stessi capelli intrecciati il rapporto con il corpo e l'organico diventa immediato, mentre nella creazione di cristalli il lento e laborioso rituale alchemico che svolge in solitaria nel suo laboratorio non è visibile ma si lascia intuire dal prezioso ed inusuale materiale che ricopre le sue sculture. Dal 1999 espone i suoi lavori in mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero.
Gilda Contemporary Art - via San Maurilio 14 Milano
Per informazioni: info@gildacontemporaryart.it
Comunicato stampa
Pubblicato il 29/10/2022
Itinerarinellarte.it