Mostre

La Grande Bellezza: un viaggio nella storia della Pittura in 10 mostre

La grande bellezza della pittura dal Seicento al Novecento, prima che i progressi della tecnologia e l'avvento della psicanalisi, le avanguardie storiche e la drammatica dimostrazione autodistruttrice delle guerre mondiali la facessero apparire anacronistica, e portassero gli artisti verso nuovi linguaggi.
Giovanni Boldini, Ritratto di Mme Veil Picard, 1896, olio su tela, 82x63,5cm, Courtesy Museoarchives Giovanni Boldini Macchiaioli, Pistoia (dettaglio)

Dai soggetti classici dei grandi maestri del Seicento fino alla Belle Époque, l'anticamera della modernità. La pittura figurativa che rispondeva a canoni di bellezza sostanzialmente immutati, pur nell'evoluzione dello stile, dei soggetti e della committenza, è stato per secoli lo strumento principe per rappresentare e tramandare i protagonisti e gli ideali della nostra Storia. Dopo un secolo di arte dominata dall'informale e l'astratto, dal concettuale e dall'arte performativa, dai nuovi materiali fino alla digital art, con le nuove frontiere degli NFT e della creatività che si serve dell'Intelligenza Artificiale, la Bella Pittura conserva una capacità unica di comunicare ed emozionare, di raccontare e di farci sentire dentro quelle storie. Ecco una selezione di 10 eventi espositivi, in realtà 11 considerando le due mostre su Velázquez, dove è protagonista la pittura, attraversando quattro secoli di storia dell'arte e del costume.

1. L'Incanto di Orfeo

Allestita a Palazzo Medici Riccardi a Firenze, fino all'8 settembre 2024, la mostra "L'Incanto di Orfeo" propone e circa 60 opere d'arte dedicate a una delle più importanti e immortali figure del mito classico. Dipinti e sculture, disegni e manoscritti, installazioni e film, che spaziano dall'antichità ai nostri giorni. Tiziano, Parmigianino, van Honthorst, Bruegel il Vecchio, Rembrandt, Delacroix, Moreau, Redon, Feuerbach, De Chirico, Cocteau, Savinio, Melotti, Twombly, Paladino sono alcuni dei grandi artisti, dal Cinquecento al contemporaneo, autori delle opere esposte. Continua a leggere.

2. Guercino. Il Mestiere del pittore

A Torino dal 23 marzo 2024 le Sale Chiablese dei Musei Reali ospitano"Guercino. Il Mestiere del pittoree che vede per la prima volta riuniti dopo 400 anni il ciclo Ludovisi. Oltre 100 opere di Guercino e di artisti coevi, provenienti da più di 30 importanti musei e collezioni, tra cui il Prado e il Monastero dell'Escorial, per presentare la grande arte del Maestro emiliano e insieme raccontare il mestiere e la vita dei pittori del Seicento, in un affascinante, grande affresco del sistema dell'arte. Scopri di più sulla mostra.

Guercino

Guercino, Venere, Marte e Amore, 1634, olio su tela, 136 x 157,5 cm, Modena, Galleria Estense

3. Velázquez a Roma e a Napoli

Quando si parla di pittura dopo il Cinquecento sono pochi i nomi che sono universalmente riconosciuti tra i grandissimi, e Diego Velázquez (1599-1660) è tra questi. Fino al 23 giugno Galleria Borghese presenta la mostra Un Velázquez in Galleria, in cui l'opera Donna in cucina con Cena di Emmaus – una delle prime opere conosciute di Velázquez e proveniente dalla collezione permanente della National Gallery of Ireland – è allestita nella Sala del Sileno che ospita i dipinti di Caravaggio. Si apre così un dialogo tra l'opera di due Maestri assoluti del Barocco: il confronto tra l'opera di Velázquez e i dipinti di Caravaggio presenti nella sala si presta a letture che rivelano prospettive inedite di critica e approfondimento, collocando la mostra in quel filone dedicato allo sguardo degli artisti stranieri sulla Città Eterna. Continua a leggere.

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Diego Velázquez (1599-1660), Donna in cucina con cena in Emmaus , c.1617-1618. © National Gallery of Ireland

Dal 24 aprile Velázquez è protagonista anche alle Galleria d'Italia di Napoli, con "Velázquez. Un segno grandioso", dove è possibile ammirare i due capolavori di Diego Velázquez Immacolata Concezione e San Giovanni Evangelista sull'isola di Patmos, provenienti dalla National Gallery di Londra, affiancati da altri due dipinti raffiguranti l'Immacolata Concezione: una di Paolo Finoglio, proveniente dal convento francescano di San Lorenzo Maggiore a Napoli e l'altra di Battistello Caracciolo conservata nella chiesa della Natività della Beata Maria Vergine a Roccadaspide, nel Cilento.

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4. Donna in Scena. Boldini, Selvatico, Martini

E' da poco stata inaugurata al Museo Santa Caterina di Treviso la mostra "Donna in Scena. Boldini, Selvatico, Martini", che resterà allestita fino al 28 luglio 2024. Il progetto espositivo realizza una vera e propria immersione in un'epoca in cui la donna, certo quella appartenente ad un'élite più agiata, decide di divenire protagonista assoluta del palcoscenico della mondanità. Al centro della scena certamente i ritratti e la bellezza femminile esaltata da splendidi abiti, ma la mostra è anche una celebrazione della pittura e di quegli artisti che seppero interpretare al meglio questo genere. Giovanni Boldini è probabilmente il nome più celebre, assieme agli Italiens de Paris Giuseppe de Nittis e Federico Zandomeneghi, ma protagonisti assoluti sono anche artisti veneti come Lino Selvatico (nato a Padova nel 1872 e definito il "Boldini veneto"), Alberto Martini (nato a Oderzo nel 1876) e Giulio Ettore Erler (nato a Oderzo nel 1876).

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Margherita Gauthier

Eugenio Scomparini, Margherita Gauthier, 1890, Museo Revoltella, Trieste

Una mostra in cui è protagonista la bellezza femminile e lo stile unico di un'epoca irripetibile, ma anche un progetto che riuscirà a portare alla conoscenza del grande pubblico, e in particolare del pubblico veneto e del trevigiano, degli artisti straordinari nati e vissuti in questa terra, che con le loro opere ci fanno rivivere l'atmosfera e lo spirito del tempo, anche in un contesto territoriale lontano dalle grandi metropoli e da quella Parigi che nell'immaginario di tutti rappresenta il grande palcoscenico del passaggio tra Ottocento e Novecento e della Belle Époque. Leggi tutti i dettagli sulla mostra

5. Da Felice Giani a Luigi Serra. L'Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

L'esposizione si inserisce nel progetto La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915, iniziativa promossa dal Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico del Risorgimento che coinvolge 14 sedi espositive cittadine nel delineare un percorso nella pittura bolognese dall'età napoleonica all'inizio della Grande Guerra. Dalle Collezioni d'arte e di storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna sono esposti un centinaio di capolavori solitamente non visibili tra dipinti, disegni, acquerelli, sculture, incisioni e maioliche.

Da Giani a Serra

Si trovano esposti i dipinti di figura realizzati da diversi artisti attivi a Bologna a cavallo tra Settecento e Ottocento, al tempo del crollo dell'Ancien Régime e formatisi presso l'Accademia Clementina, per arrivare alle opere dei decenni della Restaurazione e dell'Italia unita con i maestri legati all'Accademia di Belle Arti e al Collegio Venturoli. Focus particolari sono poi dedicati alle opere di Antonio Basoli e di Giuseppe Badiali, alla pittura di paesaggio, per arrivare ad una rarissima veduta bolognese di Giovanni Boldini, fino alle opere che commemorano Giosuè Carducci, morto nel 1907. Scopri di più sulla mostra.

6. Preraffaeliti. Rinascimento moderno

Continua al Museo Civico San Domenico di Forlì la grande mostra dedicata al movimento pittorico noto come "Preraffaellismo". Chi sono i "Preraffaelliti"? Sono artisti inglesi che diedero vita, durante l'età vittoriana (1837-1901), ad una confraternita di pittura che individuò Raffaello come punto di svolta verso il declino dell'arte italiana. Secondo loro, Raffaello aveva introdotto un'eccessiva idealizzazione e perfezione nella pittura, sacrificando la spontaneità e l'espressività. Di contro essi ammiravano la semplicità, la freschezza e l'intensità emotiva dei pittori italiani del Quattrocento, come Giotto, Botticelli e Fra Angelico, e desideravano un ritorno a una pittura più realistica e fedele alla natura, in contrasto con l'arte idealizzata e artificiale del loro tempo.

Preraffaeliti

Frederic Leighton, Ragazze greche che raccolgono ciottoli in riva al mare, 1871, olio su tela, Colección Pérez Simón, Mexico

In mostra circa 300 opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche, opere in vetro e metallo, tessuti, medaglie, libri illustrati, manoscritti e gioielli che racconteranno la storia di questo che non rappresentò un ritorno reazionario agli stili del passato, ma piuttosto un progetto visionario capace di inserire qualcosa di decisamente moderno partendo dalla riscoperta di artisti ed elementi storici, quali l'arte e l'architettura gotica veneziana, Cimabue e Giotto, e i grandi maestri del Rinascimento, come Botticelli e Michelangelo, fino a Veronese e Tiziano. Se la mostra ti incuriosice, continua a leggere tutti gli altri dettagli›.

7. I Macchiaioli

Allestita a Palazzo Martinengo a Brescia, la mostra "I Macchiaioli" presenta oltre 100 capolavori di Fattori, Lega, Signorini, Cabianca e altri ancora, di quel gruppo di giovani pittori che nella Firenze del secondo Ottocento rivoluzionarono il mondo dell'arte dando diedero vita a una delle più originali e innovative avanguardie artistiche europee del XIX secolo. 

I Macchiaioli a Brescia

Odoardo Borrani, Le cucitrici di camicie rosse, 1863. Collezione-privata

Una mostra, visitabile fino al 9 giugno, davvero imperdibile per chi ama la pittura della seconda metà del '800, con alcuni capolavori assoluti come le Cucitrici di camicie rosse di Borrani, la Raccolta del fieno in maremma di Fattori, I fidanzati di Lega e Pascoli a Castiglioncello di Signorini, divisa in 10 sezioni che raccontano l'entusiasmante avventura di questi pittori progressisti che, desiderosi di prendere le distanze dall'istituzione accademica nella quale si erano formati. Scopri di più.

8. Liberty. Torino Capitale

Palazzo Madama, Museo Civico d'Arte Antica di Torino presenta, fino a lunedì 10 giugno 2024, la mostra Liberty. Torino Capitale. L'esposizione racconta con un centinaio di opere il fondamentale ruolo di Torino per l'affermarsi del Liberty, un'arte che nella capitale sabauda diviene il fulcro di un'esperienza sociale, architettonica e artistica che travolge ogni aspetto della vita e della società. Nel quarantennio della cosiddetta Belle Époque, nei decenni di fiducia sconfinata nel progresso, un mondo senza più confini trova la sua espressione in un movimento artistico-filosofico che con squisita eleganza decorativa connette ogni cosa con linee dolci e sinuose che si incontrano e si intrecciano armoniosamente. È la nascita di uno stile che trova in Torino la sua capitale. Continua a leggere.

Matteo Corcos

Vittorio Matteo Corcos, Lettura sul mare, Torino, capitale del Liberty, la grande mostra a Palazzo Madama

9. De Nittis. Pittore della vita moderna

Consacrato come uno dei grandi protagonisti della pittura dell'Ottocento europeo dopo la retrospettiva dedicatagli nel 1914 dalla XI Biennale di Venezia, Giuseppe de Nittis, uno degli Italiens de Paris, ha uno stile unico, che guarda già ad uno stile nuovo, che ha abbandonato i rigidi canoni imposti dalle Accademie, ma che conserva ancora una straordinaria capacità di raccontare per immagini, con una forza espressiva che conquista al primo sguardo.

"De Nittis. Pittore della vita moderna" è la prima grande mostra a lui dedicata a Palazzo Reale a Milano, per celebra il suo talento fino al 30 giugno 2024, con circa 90 dipinti, tra oli e pastelli, provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere. In questa mostra si intende esaltare la statura internazionale di un pittore che è stato, insieme a Boldini, il più grande degli italiani a Parigi, dove è riuscito a reggere il confronto con Manet, Degas e gli impressionisti. Continua a leggere.

De Nittis

10. Antonio Donghi. La magia del silenzio

Arriviamo in pieno Novecento, con uno dei protagonisti di quel movimento di ritorno ad una pittura di impostazione più classica, o ritorno all'ordine, che ha preso il nome di realismo magico. Fino a domenica 26 maggio 2024 Palazzo Merulana, sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi a Roma, presenta la mostra "Antonio Donghi. La magia del silenzio", a cura di Fabio Benzi.

Donghi

Antonio Donghi (1897 – 1963), Gita in barca, 1934, Fondazione Elena e Claudio Cerasi, Palazzo Merulana, Roma

La mostra romana intende presentare i nuclei più significativi formati dalla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Roma, della Galleria Nazionale d'Arte Moderna, della Banca d'Italia, della collezione UniCredit (già della Banca di Roma) e della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, che nel loro insieme rappresentano l'intero percorso dell'artista, toccandone tutti i temi per lui più significativi: paesaggi, nature morte, ritratti, figure in interni ed esterni, personaggi del circo e dell'avanspettacolo. Solo tre dipinti particolarmente iconici (Pollarola, Ritratto di Lauro De Bosis, Annunciata), legati in diverso modo alla collezione Elena e Claudio Cerasi, si sono inseriti nella mostra al di fuori del nucleo delle collezioni pubbliche. Continua a leggere.


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Pubblicato il 14/04/2024

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