"Forse il desiderio più profondo di ogni artista è quello di confondere o di
fondere tutte le arti, così come le cose si fondono nella vita reale” . Così scriveva il grande Man Ray, uno dei protagonisti del Dadaismo, un movimento che rivoluziò l’approccio all’arte. Un obiettivo, quello proposto da man Ray, a cui molti hanno teso per arrivare ad una sintesi però difficile da raggiungere. Ma c’è chi continua a provarci. Patrizia Genovesi (fotografa, video artist, docente) presenta presso il Teatro Palladium dell’Università degli Studi Roma Tre, nel cuore del magnifico quartiere romano della Garbatella, un appassionante storytelling attraverso il quale vi guiderà dentro la storia e l’opera di Man Ray, una vera e propria icona dell'arte europea e americana dello scorso secolo: l’appuntamento è per domenica 5 marzo alle ore 18.
Sperimentatore curioso, orgoglioso della sua autonomia creativa, lontano dagli schemi, al servizio di un’idea personale, Man Ray teorizzò la morte della forma estetica come valore.
Cresciuto in opposizione ad alcune delle più rilevanti correnti artistiche del suo tempo, si attestò come precursore di un modo di fare arte che si imporrà come una delle più importanti linee estetiche del secondo 900.
Fotografo, pittore, scultore, regista e poeta, Man Ray è stato un artista inquieto e curioso. Sempre attratto dalla relazione fra realtà e finzione, ha conferito alla sua vita e alla sua opera un’impronta originale, ironica, ambigua e visionaria.
Man Ray, infatti, fu un artista demistificatore, ma anche poetico, indagò la naturalità del corpo femminile, ma ne evidenziò anche gli elementi fantastici trasferendovi la sua inquieta visione ideale del mondo.
Attraverso un viaggio nella vita di Man Ray, Patrizia Genovesi ci presenterà l’eclettica fantasia creatrice dell’artista.
Pubblicato il 21/02/2017
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