Oggi pomeriggio alla Fortezza da Basso è andato in scena l’ultimo atto – quello delle premiazioni - di un’edizione contrassegnata dal successo sia di pubblico (quasi 13mila visitatori che rappresentano un incremento del 25% rispetto alla passata edizione che si tenne nel 2021), sia di critica (la rassegna media è vastissima), sia di partecipanti: oltre 600 gli iscritti da 84 paesi di tutti e cinque i continenti.
«Ritengo che questa edizione – afferma Jacopo Celona, Direttore Generale di Florence Biennale – risulti tra le più soddisfacenti degli ultimi anni, compresa l’era pre-Covid, poiché ha segnato un momento di ripartenza effettiva per l’arte contemporanea. L’incremento di pubblico, la partecipazione di artisti da tutto il mondo e la grande adesione al tema di questa edizione ci hanno davvero colpito. Siamo particolarmente soddisfatti che i due “Premi alla carriera” a David LaChapelle e a Santiago Calatrava siano stati apprezzati dal pubblico e dai media, così, come tutti gli altri riconoscimenti consegnati durante gli otto giorni di mostra. Alcuni progetti in modo particolare hanno toccato tutti noi, come la mostra di Giammarco Sicuro e la presenza di artisti iraniani e ucraini che hanno contribuito in modo significativo al dialogo attraverso l’arte e, più in generale, la cultura. Da domani saremo al lavoro per preparare la XV Florence Biennale – ha concluso – l’edizione del trentennale prevista nell’ottobre del 2025, un traguardo che ci auguriamo di poter celebrare con una nuova grande mostra, ricca di belle proposte, attraente e che possibilmente si possa svolgere in un mondo finalmente di pace e di rispetto tra i popoli».
Ma vediamo, categoria per categoria, chi ha vinto il Premio “Lorenzo il Magnifico” per le arti e “Leonardo da Vinci” per il design.
Per la pittura si è imposta l’artista e designer argentino-portoghese Maria Pacheco Cibils con un’opera astratta, davanti al russo Alex Bras; la videoarte è stata appannaggio di Alla Chiara Luzzitelli, nata in Russia, ma che vive stabilmente a Torino, mentre per la categoria “New media art” è stato il 71enne belga Lode Coen a imporsi con un’opera tratta dalla galleria del “own personal renaissance”. Per la fotografia il premio è andato all’americano (ma ungherese di nascita) Mati Gelman, mentre per l’arte tessile la Giuria internazionale ha premiato la cinese Wang Qin, che insegna all’Università di Shanghai. Per l’arte e il disegno della gioielleria ha vinto la neozelandese Stacey Whale, mentre il “Disegno, calligrafia e stampa” si è imposta la moscovita Anna Plavinskaya, che nel 2019, alla XII Florence Biennale, era arrivata terza nella stessa categoria. Tra le “Istallazioni”, l’ha spuntata su tutti il riminese (ma che vive stabilmente a Londra) Matteo Zamagni, che da anni opera nel mondo dell’arte connesso alla tecnologia; a seguire l’iraniana Atefeh Majidi Nezhad che ha presentato un’opera tratta dalla collezione “Zero-G Columns” ispirata alle architetture iraniane, in particolare di Isfahan, sua città natale. Nella ceramica il primo premio è andato al ceramista faentino (ma barese di nascita) Carlo Zoli che ha presentato I sacri fratelli, opera dedicata a Castore e Polluce. Tra i “Mixed media” bissa il successo di due anni fa l’artista tedesca Patrizia Casagranda mentre per la scultura conquista il primo premio l’artista sudafricano Marco Olivier con le sue maschere in resina. Quindi per il design il Premio “Leonardo da Vinci” va al greco MockinBird Studio di Maria e Konstantinos Chadoulos.
C’è poi il premio deciso dal pubblico della XIV Florence Biennale: anche in questa edizione della mostra, infatti, si è svolta Scan.art, la guida rivoluzionaria che ha consentito ai visitatori della mostra di scansionare le opere d'arte con il proprio smartphone per ricevere informazioni digitali e senza contatto sull'opera e sull'artista. Ogni scansione di un'opera d'arte è stata conteggiata ai fini del premio del pubblico che, tra tutte quelle scansionate, ha preferito The last flight dell’artista peruviano (ma che vive il Spagna) Héctor Acevedo.
Infine la mostra dei vincitori: come nella precedente edizione, anche stavolta Florence Biennale concede agli artisti e designer trionfatori delle varie categorie, la possibilità di esporre l’opera vincitrice in uno spazio prestigioso della città di Firenze. Da giovedì 11 fino a domenica 28 gennaio 2024 le 13 opere preferite della XIV Florence Biennale saranno in mostra nella Sala delle esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze (via Ricasoli angolo piazza San Marco) e visibili tutti i giorni (lunedì escluso), in orario 10-13 e 17-19, la domenica solo ore 10-13.
Pubblicato il 22/10/2023
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