Siamo (quasi) tutti convinti che, con l’avvento del consumismo, il vero spirito del Natale si sia un po' perso. Ci sono nuove priorità come la corsa ai regali e la sfarzosità degli addobbi. Se dovessimo pensare a un legame tra consumismo e arte, non potremmo che rivolgerci a Andy Warhol, l'artista più rappresentativo della seconda metà del secolo scorso. Warhol elevò il consumismo a simbolo della modernità, presentando prodotti di largo consumo, personaggi famosi del mondo dello spettacolo e pubblicità, come soggetti delle sue opere. L’artista della Campbell’s Soup, autore del celebre ritratto policromo di Marilyn Monroe, amava profondamente il Natale e in particolare credeva nel Natale americano come una sorta di mito collettivo. Warhol si prodigava nella rappresentazione del Natale: esagerando nelle decorazioni e producendo cartoline d’auguri senza sosta. Secondo quanto testimoniato da chi ebbe modo di conoscerlo, Andy Warhol amava molto fare i regali di Natale, inoltre, adorava circondarsi delle persone care e dava estrema importanza all’amicizia e alla solidarietà. Lo testimoniano le sue attività benefiche per i più bisognosi.
Da un punto di vista iconografico, Warhol rappresentò sia soggetti più tradizionali (come l'Adorazione dei Magi) che rappresentazioni più commerciali e in linea con il proprio stile. Ad esempio i Greetings from Andy: Christmas at Tiffany’s e una serie di dipinti che raffiguravano Poinsettias, le piante meglio note come “stelle di Natale”. Risale al 1981 il portfolio dal titolo Myths che contiene dieci serigrafie di personaggi iconici leggendari, quali Superman, Dracula, Uncle Sam, Howdy Doody e, ovviamente, Santa Claus, il nostro Babbo Natale. Personaggi di immaginazione divenuti simboli della cultura mondiale.
Infine, nel 1978, Warhol apparve su una copertina della rivista High Times in cui indossava i panni di Babbo Natale in compagnia dello scrittore e sceneggiatore statunitense Truman Capote, quest’ultimo travestito da bambina con un grande lecca lecca in mano.
Andy Warhol, nonostante le critiche al consumismo, non poté quindi sottrarsi al fascino dello spirito natalizio che contagiava (e contagia) letteralmente tutti. Il Natale, come affermava Andy Warhol, è la festa più pop che ci sia.
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24 e 25 dicembre: chiuso
26 dicembre: 10 - 19
27, 28, 29, 30 dicembre: 10 - 13 e 15 - 19
31 dicembre: 10 - 18
1 gennaio: 14 - 19
2, 3, 4 e 5 gennaio: 10 - 13 e 15 - 19
6, 7 e 8 gennaio: 10 - 19
Per Info e Biglietti: www.artikaeventi.com
tel. 351 809 9706
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Mostra a cura di Simona Occioni
Percorso espositivo a cura di Daniel Buso
Mostra organizzata da ARTIKA di Daniel Buso e Elena Zannoni, in collaborazione con Fondazione Mazzoleni e Città di Padova
Sponsor: Acca Kappa e Pointhouse
Partner: Fai, Touring Club e Trenitalia
Pubblicato il 21/12/2022
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