Moriva oggi: Jannis Kounellis, grande innovatore "fuori dal quadro"

Jannis Kounellis (Il Pireo, 23 marzo 1936 - Roma, 16 febbraio 2017), artista greco naturalizzato italiano, è stato un artista concettuale e esponente prominente dell'Arte Povera, il movimento artistico del dopoguerra nato in Italia più riconosciuto a livello internazionale.

Jannis Kounellis, Senza titolo (Notte), 1996, foto Vincenzo Laballarte, courtesy Fondazione MAXXI @Estate of Jannis Kounellis, by SIAE 2023

"Negli anni Sessanta mi hanno chiamato artista, perché non sapevano come definire un mucchio di carbone. Ma io sono un pittore".

Le sue opere si caratterizzano spesso per l'uso di materiali grezzi e industriali, nonché per l'incorporazione di elementi viventi come animali. Celebre la sua installazione del 1969 presso la Galleria L'Attico a Roma (replicata alla Biennale nel 1976), dove portò cavalli vivi all'interno della galleria d'arte. L'installazione, intitolata "Senza titolo (12 cavalli)", rappresenta uno dei momenti più significativi di quella stagione artistica, che ha cambiato le "regole" tradizionali che venivano applicate allo spazio espositivo, sfidando la percezione dell'arte come qualcosa di statico e isolato dalla vita quotidiana. L'idea di introdurre cavalli vivi all'interno della galleria d'arte seppe sollevare una discussione su dove finisce l'arte e dove inizia la realtà, e sul rapporto tra l'umanità e il mondo naturale.

Risaliva però a due anni prima, il 1967, la prima opera in cui Kounellis utilizzò un animale vivo, un pappagallo, nella galleria romana L'Attico di Fabio Sargentini.

Pappagallo

"Un giovanissimo Kounellis espone due lavori che rimandano a un incantato giardino esotico. Qui l'artista introduce, oltre agli elementi naturali come carbone, terra, cotone con i quali lavora, un animale vivo: il pappagallo. Se ne sente l'odore, lo stridio della voce, il rumore dei suoi movimenti sul bastone che lo sorregge, i suoi occhi inseguono la nostra curiosità. [...] In queste opere di Kounellis, così importanti per l'intero percorso dell'arte fino a oggi, l'uso degli elementi naturali e di animali vivi, il pappagallo appunto e in seguito i cavalli, sposta invece la realtà quotidiana verso l'assoluta unicità dell'opera d'arte. L'intenzione dell'artista è palese. Rispetto al ready made di Duchamp, che nasce da una ricerca più "concettuale", il rapporto di Kounellis con la materia che usa tende a scavalcare l'approccio puramente intellettuale della ricerca artistica per rintracciarne l'innocenza originaria. [...] Il pappagallo è l'esposizione pura del bellissimo colorato uccello che diventa qui un'icona vivente. Il respiro delle sue piume nello spazio della mostra rende l'opera verosimile a se stessa e l'elemento temporale e precario della sua fruizione amplifica lo sconfinamento tra realtà e rappresentazione e senza mistificazioni rende la vita stessa arte, un sortilegio che solo un artista può compiere."
(Maria Gloria Bicocchi, 2011)

Il 1967 è l'anno della sua partecipazione alla mostra collettiva Fuoco, immagine, acqua e terra, un evento che segnò un punto di rottura decisivo nell'arte dell'epoca: per la prima volta gli elementi naturali entravano infatti a far parte delle opere d'arte. Jannis Kounellis qui presenta Margherita di Fuoco, una margherita in ferro che emette fuoco dalla parte centrale attraverso una bombola a cannello. L'opera rappresenta molto bene la volontà di Kounellis di creare legami tra elementi ancestrali e evocativi come il fuoco e la modernità rappresentata dalla bombola.

Margherita di fuoco

Due immagini d'epoca dell'opera "Margherita di fuoco" del 1967... leggi il resto dell'articolo»

"Fuoco Immagine Acqua Terra" destò all'epoca grande scalpore per l'adozione di elementi naturali nella costituzione di un'opera d'arte. Oggi la percezione è diversa, ma allora, quarant'anni fa circa, fare entrare fuoco, acqua, terra in galleria era una vera e propria rivoluzione. Pascali ed io avevamo in testa gli elementi naturali per una mostra e sapevamo che Kounellis era dalla nostra. Si ragionò sul titolo da dare alla mostra e di porre l'accento sulla svolta della natura [...] Non è un caso, quindi, che Germano Celant, occhio lungo, prese la palla al balzo e a distanza di quattro mesi, scavalcata l'estate, mise in atto la prima mostra che porta nel titolo la dicitura Arte Povera alla galleria La Bertesca di Genova.
(Fabio Sargentini)

Non solo animali vivi nei suoi progetti artistici. Verso la fine degli anni Settanta inizia il suo lavoro sugli animali imbalsamati come simbolo del disincanto e della fine dell'immaginazione dell'artista. Ecco così inserire due uccelli imbalsamati trafitti da frecce, su uno sfondo di paesaggio urbano, alla Tate Modern, per arrivare all'opera in cui appende due parti di bue macellato a delle lastre che vengono illuminate da lampade ad olio.

Anche negli anni successi Jannis Kounellis ha saputo continuare a produrre opere d'arte capaci di costringere l'osservatore ad una profonda riflessione e ad un grande livello di coinvolgimento, toccando temi sociali. Suo il monumento alla memoria di Concetto Marchesi, Egidio Meneghetti ed Ezio Franceschini, noto come Resistenza e Liberazione, nel cortile dell'Università di Padova, con cui, nel 1995, rese omaggio a dei professori eroici, grazie ai quali l'ateneo padovano è l'unico in Italia ad essere stato insignito della Medaglia d'Oro al Valore Militare per il ruolo svolto durante la Resistenza.

Le opere di Kounellis sono state esposte in numerose mostre internazionali di grande rilievo, tra cui la Biennale di Venezia, la Documenta di Kassel e la Biennale di São Paulo. La sua influenza sull'arte contemporanea è stata significativa, e le sue opere continuano a essere esposte e studiate in tutto il mondo.

Attualmente in Italia le sue opere si trovano nel Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, al Museo d'arte contemporanea di Napoli, al MAXXI di Roma, alla Reggia di Caserta, al Museo San Fedele Sacello degli Asburgo a Milano, al Palazzo Riso di Palermo e al Museo di Capodimonte a Napoli.

Per la promozione e la conservazione dell'opera dell'artista, nel 2017 è nata la Fondazione Jannis Kounellis, con sede a Roma. La Fondazione organizza mostre, pubblicazioni e eventi educativi.

Tra le mostre recenti a lui dedicate possiamo citare:

  • 2023: "Jannis Kounellis. A Retrospective", Peggy Guggenheim Collection, Venezia
  • 2022: "Jannis Kounellis. Teatro", Gagosian Gallery, Roma
  • 2021: "Jannis Kounellis. Opere 1960-2017", Fondazione Bisazza, Vicenza

Pubblicazioni recenti:

  • 2022: Jannis Kounellis, "Writings and Interviews", Mousse Publishing
  • 2021: Jannis Kounellis, "Catalogo Ragionato", Electa

Riconoscimenti recenti:

  • 2020: Il Comune di Roma ha intitolato a Jannis Kounellis una strada nel quartiere di Testaccio.
  • 2018: Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha dichiarato l'Archivio Jannis Kounellis di interesse storico particolarmente importante.

A sei anni dalla scomparsa, il MAXXI di Roma ha voluto celebrare Jannis Kounellis con il progetto espositivo "Notte", in mostra fino al 30 aprile 2024.

Pubblicato il 15/02/2024

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