Simona Ghizzoni e la sua "Isola"

"Abbiamo vissuto la nostra vita partendo dal presupposto che ciò che è stato buono per noi sarebbe stato buono per il mondo. Ci siamo sbagliati. Dobbiamo cambiare la nostra vita in modo che sia possibile vivere secondo il presupposto contrario, ciò che è buono per il mondo sarà buono per noi. E questo richiede che facciamo lo sforzo di conoscere il mondo e di imparare ciò che è buono per esso". Wendell Berry

L’arte di Simona Ghizzoni è di grande impatto estetico, ogni quadro fotografico incanta ed accoglie lo sguardo. La fotografia è per lei una necessità, il mezzo espressivo che l’ha resa libera, dopo la prigionia dei disturbi alimentari vissuti da ragazza

Nel contempo è però un lavoro complesso, scavato, profondo, stratificato, intimo ed universale, che parla all’occhio e alle emozioni di chi guarda. L’estetica di Simona Ghizzoni è frutto di studio, ricerca, ogni foto una piccola mis en scène poichè ogni oggetto, anche il più comune, ha diritto al suo spazio e dignità, al suo palcoscenico. In questo senso il suo linguaggio è pittorico, caravaggesco nella luce e fiammingo nella composizione e per l’attenzione al dettaglio. La luce è sempre e solo naturale.

(Attualmente l’artista utilizza una macchina Leica di cui è testimonial per Leica Akademie.)

Il giorno in cui dichiararono il primo lockdown in Italia era il giorno del suo compleanno e lei e la sua famiglia, compagno, figlio e la gatta Lulù, lasciarono Roma per trasferirsi sull'Appennino emiliano, nella casa appartenuta ai nonni materni.

Ed è lì, nel 2020, che nasce la serie Isola.

La vita in montagna non è comoda, è molto diversa dalla vita di prima, ma ci ha permesso di avere attorno al bene più prezioso per me: lo spazio, la natura, la libertà di movimento.
Abbiamo iniziato a sistemare la casa e ricominciato a coltivare una parte del terreno dei miei nonni, abituandoci a vivere con poco.
Sono stati mesi difficili, fisicamente ed emotivamente, aggrappati come naufraghi solo a quell’isola che è la nostra famiglia.” (Simona Ghizzoni)

Dopo l’esperienza sull’apennino inizia una peregrinazione della famiglia alla ricerca di un luogo tutto per sè.
Dalle pendici dell'Etna, con la forza simbolica che il vulcano porta con sé, alla vita in comune con altri nuclei familiari, la ricerca dello spazio di cuore e anima arriva tra i boschi e l'acqua della riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa.

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Copyright © Simona Ghizzoni - Courtesy MLB Maria Livia Brunelli e l'artista

La natura diventa l'ambientazione preponderante di Isola, insieme a momenti ispirati dall'intimità della vita familiare, dal rapporto col compagno e il figlio che oggi ha 4 anni. Il bosco possiede da sempre un fascino misterioso che ha ispirato tanta letteratura e tradizione fiabesca e fantastica, e quest'aura quasi magica emerge negli scatti della Ghizzoni che prima osserva e poi cerca di catturare le sensazioni provate. L'acqua, con il suo contenuto simbolico anche di maternità e fertilità, diventa lo scenario ideale per alcuni dei suoi autoritratti.

L’autoritratto fa parte della mia pratica artistica sin dai primi lavori, ma per la prima volta qui decido di espormi in un racconto quotidiano, anche in momenti in cui altri avrebbero abbassato la macchina fotografica. Ho scoperto una bellezza della vita diversa da tutte quelle che avevo conosciuto prima, una verità nel mettermi davanti alla macchina fotografica completamente aperta, fragile, umana.” (Simona Ghizzoni)

Foto di Simona Ghizzoni, Isola

Copyright © Simona Ghizzoni - Courtesy MLB Maria Livia Brunelli e l'artista

Il fiume è tre le sue maggiori fonti di ispirazione, a volte simbolo di ritorno al grembo materno, a volte amico accogliente di piccole vite, a volte spazio onirico, a volte semplicemente spazio da guardare.
Investigare il rapporto dell'uomo con la natura, dell'ambiente naturale che lo circonda, ma anche dell'animalità che fa parte di ognuno di noi sono temi cari a Simona Ghizzoni.

L'isolamento prima imposto dal lock-down della prima ondata epidemica di covid, e poi goduto e cercato, portano Simona a guardare con occhi più attenti anche gli oggetti che fanno parte della quotidianità. Così aggiunge ai suoi soggetti anche le nature morte o, meglio, nature silenti, delle mis en scène di azioni quotidiane, nelle quali non mancano però elementi di raccordo con la vita vissuta, dai giochi del figlio, agli animali che casualmente entrano in contatto con lei e per i quali esprimere gratitudine.
La sua arte di diventa quindi racconto quotidiano che fonde un linguaggio di documentazione intima, quasi un diario, con la staged photography.

Foto di Simona Ghizzoni, Isola

Copyright © Simona Ghizzoni - Courtesy MLB Maria Livia Brunelli e l'artista

Il suo stile pittorico descrive il quotidiano e parla di piccoli momenti così da dare a questi attimi dignità, eternità e bellezza.

Le figure emergono da un nero profondo, tagliato da rari raggi di luce. E’ un mondo nuovo quello che si intravede tra le crepe. La presenza umana è la traccia di un passaggio, un'impronta, una scia di calore e umidità, un respiro, una scoria. Mentre lasciamo tracce di noi dappertutto, tracce sempre più profonde del nostro passaggio, io sono sempre più ossessionata dal desiderio di cancellare le mie.” (Simona Ghizzoni)

Vivendo ora in campagna il sole, prima nascosto o non considerato nello spazio urbano, entra con forza e con gioia nel suo quotidiano e nelle sue opere diventando compagno di lavoro. La luce, sempre naturale, diventa elemento fondamentale della sua arte, un filo da seguire e che porta, sempre, alla vita.

Foto Simona Ghizzoni, Isola

Copyright © Simona Ghizzoni - Courtesy MLB Maria Livia Brunelli e l'artista

Isola è un infatti racconto autobiografico che nasce dall’urgenza di “mettere ordine” tra emozioni spesso contrastanti. Tocca emozioni primarie come la relazione con la propria parte materna, la ricerca delle proprie radici e del senso di essere madre.
E’ dallo spazio geografico, la casa dei nonni materni appunto, che nasce questo progetto e quello spazio diventa il trade union tra il dentro e il fuori da sé in una relazione viscerale con la natura, l’acqua e il sole.

Isola racconta del rapporto con la mia famiglia di origine, attraverso il recupero di una relazione con la natura, e con la mia nuova famiglia, soprattutto con mio figlio, in queste circostanze straordinarie in cui mi sono trovata a crescerlo.” (Simona Ghizzoni)

Il desiderio di cambiamento non nasce solo dall’emergenza, ma anche dalla preoccupazione per la sostenibilità di uno stile di vita rispettoso pensando a possibili percorsi alternativi come vivere in comunità più piccole, consumando meno ed imparando a produrre qualcosa da soli, essenziale per noi, esseri unici aggrappati alla nostra isola, ma connessi ed uniti ad altri noi in altre isole.


Fino all'11 febbraio 2023, è possibile ammirare alcuni scatti della serie Isola grazie all'esposizione presso la galleria MLB Maria Livia Brunelli di Ferrara.

Simona Ghizzoni (Reggio Emilia, 1977) è fotografa, artista visuale e attivista per i diritti delle donne, Presidente quest’anno della giuria europea del World Press Photo, che ha vinto per ben due volte. Nel 2022 è stata insignita anche del Premio BNL BNP Paribas della XI Edizione della fiera internazionale di fotografia Mia Art Fair 2022, proprio grazie ad un trittico di foto parte del progetto "Isola".

Per maggiori informazioni su Simona Ghizzoniwww.simonaghizzoni.com


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Pubblicato il 02/12/2022

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