Fino al 4 settembre 2022 gli spazi esterni della storica Villa Rospigliosi di Prato sono luogo dell’immaginazione con L’isola dei pirati, l’intervento espositivo, a cura di Riccardo Farinelli, che il collettivo Antonello Ghezzi ha ideato e progettato per ChorAsis. Con fare leggero e magico il duo sembra essere giunto a Prato per ribadire e condividere il desiderio e il diritto al voler sognare.
Scrivono gli artisti: “C'è una villa bellissima a Prato, si chiama Villa Rospigliosi, ci si arriva da uno stupendo viale di cipressi, ha davanti a sé un grande prato, dietro un bosco e a fianco un giardino pieno di limoni profumati .....nel progettare un intervento artistico nei giardini della storica villa ci siamo voluti immergere in tutta quella bellezza e, un po' a disagio dalla lunga e importante sua storia, abbiamo deciso di inventarne una nuova.... Siamo andati lontanissimi nel tempo e nello spazio perché l'immaginazione e la fantasia non hanno confini... ore a raccontarci questa storia, a cambiarla, ... finché i nostri occhi hanno potuto vedere il susseguirsi dei personaggi, le loro storie, le loro emozioni e gli elementi lasciati alla villa, presenti e visibili, testimonianze che quanto si racconta sia vero ... si capisce, nei confini del gioco, nell’universo dell'arte..... La villa continua la sua storia che cambia e cambia con le persone che ci vivono e che passano da lì, ognuno con la sua storia, ognuno libero di viverla e di raccontarla come vuole. Non importa se la storia che abbiamo scritto è vera o falsa, se c'è il tesoro dei pirati sotto alla grande croce o è nascosto un po' più in là, l'importante è che questa e tutte le altre storie esista e che si possa seguire la scia del profumo dei limoni, per trovare la strada di casa.”
L’isola dei pirati per villa Rospigliosi esalta, fin dal titolo, la dimensione della favola e dell’immaginazione come componente fondante di quella realtà parallela che per loro è l’arte. Essi per primi forniscono, a questo scopo, un esempio concreto con un proprio racconto il quale, partendo da un particolare come il profumo, la forma, il colore dei limoni, sviluppa una storia che progressivamente si sviluppa autonomamente.
La storia raccontata dagli artisti e le loro installazioni blu (l’infinito colore romantico della fantasia), poste negli spazi prospicienti la villa, hanno lo scopo di stimolare e sollecitare il visitatore a fare altrettanto. Trovare propri spunti per costruire altre possibili individuali storie dove realtà e immaginazione possono insieme convivere.
Il pubblico, se lo vorrà, potrà cogliere questo invito al sognare, magari salire quella scala dove da lassù è naturale pensare attraverso punti di vista inusuali. Magari osservare quei disegni posti sulla parete della rimessa e ascoltare o, seduti a quello scrittoio, dando spazio alla propria memoria, alla naturalezza di gesti e sentimenti semplici, immaginare e quasi quasi iniziare a scrivere la propria fiaba.... leggi il resto dell'articolo»
L’isola dei pirati è un progetto artistico poetico, dai toni gioiosi e tratti volutamente infantili. Un progetto presentato con quella leggerezza e ingenuità spontanea che caratterizza il loro operare, così come quello spirito di ottimismo contagioso.
È di Antonello Ghezzi quel tentativo di rendere tangibili le favole, storie che vivono sul confine fra realtà e immaginazione, di emozioni e sentimenti. Storie che, poste nel presente, donano speranza, fanno stare bene, rendendo possibili le cose che ci piacciono ma solitamente appartenenti alle fiabe.
Scrive il curatore Riccardo Farinelli: "Pare che Antonello Ghezzi abbiano concepito e messo a punto una macchina narrativa in grado di muoversi progettualmente in quattro mosse, dove il visitatore è costantemente visto come protagonista attivo e in movimento.
Mossa n.1 (Al di sopra del rumore di fondo): Uscendo dal viale dei cipressi, il visitatore è sorpreso dalla visione, nel prato prospiciente la facciata della villa, di una altana in legno completamente blu oltremare, colore della fantasia e della immaginazione. Vi si avvicina, nota una scala, ne sale i gradini. Sulla piattaforma trova uno scrittoio e una sedia, blu oltremare anch’essi. Dei fogli e delle penne sullo scrittoio sembrano quasi un invito a scrivere qualcosa. Cosa? Alza lo sguardo, il punto di vista rialzato gli consente di vedere più cose, oltre la punta dei cipressi.
Mossa n.2 (Sotto gli occhi di tutti): Sul prato è adesso ben visibile una grande “X” rossa. Cosa vorrà dire? Il visitatore si siede. Il tempo passa. Comincia a scrivere. Finito, ridiscende.
Mossa n.3 (Scala per andare a prendere le nuvole): Varcata la soglia di una larga porta, si entra in un ampio ambiente sulla cui parete di fondo è appoggiata una scala di legno, che prosegue dipinta sulla parete, sopra la quale si trova una nuvoletta, dipinta anch’essa. La presenza, anche in questo caso, del blu, il titolo della installazione e la struttura stessa dell’insieme, ribadisce il senso e il significato da dare all’intera esperienza, già ampiamente enunciato dall’altana nel prato.
Mossa n.4 (L’isola dei pirati): Sulla parete a destra si trova un divano, ampio e comodo. È un chiaro invito a sedersi, prendersi del tempo e, magari, intanto osservare i molti disegni che si trovano sulla parete di fronte, che paiono rappresentare una storia che sembra parli di limoni e di pirati, proprio come quella che è possibile ascoltare in cuffia o leggere sui fogli appoggiati lì accanto."
Intanto sul viale Galilei di Prato, per Arte di Confine, già dal 15 giugno tre gonfaloni sono testimonianza della presenza in città dei due artisti con Non sono più la stessa, sembrano annunciare quei contenuti del progetto e quel loro pensare l’arte.
Il duo bolognese formato da Nadia Antonello e Paolo Ghezzi, il cui lavoro d’arte si combina con quello sociale, è oggi uno dei collettivi più interessanti nel panorama italiano con progetti che li hanno visti esporre in tante parti del mondo e tra le più svariate istituzioni. Una ricerca e intenzione che pone come punto di partenza generativo e focale la leggerezza magica, un modo gioioso di sentimenti romantici, solidali, speranze, pensieri volti al bello. Al carattere utopico di una società migliore dove la relazione umana è valore da coltivare e custodire. L’universalità, i sogni e un guardare sempre in alto dove i confini non esistono. Una porta che si apre solo se sorridi, bolle di sapone che abbattono i muri, una macchina per esprimere desideri con le stelle cadenti, piccole sculture tra amanti, cieli stellati del futuro. Scale, nuvole e semafori blu che ci danno il via libera per volare. Come fossero sandali alati oppure specchi che, come lo scudo di Atena, aiutano Perseo ad affrontare Medusa.
BIOGRAFIA
Nadia Antonello (Cittadella, 1985) e Paolo Ghezzi (Bologna, 1980) si formano all'Accademia di Belle Arti di Bologna e nel 2009 fondano il duo Antonello Ghezzi.
Le loro installazioni e performance sono in numerose collezioni private e sono state esposte in contesti italiani ed internazionali tra cui: Kunsthall di Bergen, Beit Beirut, Wayfarers di Brooklyn a New York, Parlamento Europeo di Bruxelles, Gnration di Braga in Portogallo, Museo per la Memoria di Ustica di Bologna, Miasto Ogródow di Katowice, Palazzina dei Bagni Misteriosi di Milano, Artbab Manama in Bahrain, Sound Design Festival di Hamamatsu in Giappone, Istituto Italiano di Cultura di Atene, Usina del Arte a Buenos Aires, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Museo di Villa Croce di Genova, Moscow Biennale, Pitti Uomo di Firenze, Sarajevo Winter Festival, Blik Opener di Delft, Arsenale di Verona e CIFF di Copenhagen.
ChorAsis
Lo Spazio della Visione, presso la settecentesca villa Rospigliosi di Prato (già villa Aldobrandini),èun progetto culturale di arte contemporanea che intende riflettere sul significato della persistenza del passato nel presente, mettendo a disposizione degli artisti invitati alcuni ambienti storici della villa e il suo parco-giardino. Le soluzioni formali, ognuna diversa, concepite e attuate dagli artisti, consentono una riflessione complessiva, sempre rinnovata, sul rapporto controverso ma stimolante fra passato e presente. Al contempo gli artisti hanno la possibilità di esprimersi con libertà creativa sulla base di stimolazioni progettuali esterne alle normali logiche del mercato, interpretando liberamente gli spazi della villa. Fondamentale quindi, ristabilire il rapporto creativo fra l’opera, lo spazio e lo sguardo di chi la osserva. Una pubblicazione annuale, raccoglie gli eventi artistici di ogni anno, documentando il processo creativo che conduce all’opera nelle sue diverse fasi, dalla genesi all’opera finita, agli incontri con il pubblico.Le attività inoltre sono condivise sulle piattaforme Instagram e facebook. Quasi tre anni e gli spazi della villa hanno già visto i progetti espositivi di Riccardo Farinelli, Qui Yi, Ignazio Fresu, Giovanni Termini, Carlo Colli, Serena Fineschi, Myriam Cappelletti, Gloria Campriani, Cristina Gozzini.
Mostra: Antonello Ghezzi. L'Isola dei Pirati
Prato - Villa Rospigliosi
Apertura: 24/06/2022
Conclusione: 04/09/2022
Organizzazione: ChorAsis
Curatore: Riccardo Farinelli
Indirizzo: Via Firenze - Prato
Facebook: chorasis.spaziovisione
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