Dadamaino ((Eduarda Emilia Maino, Milano 1930-2004) è stata una figura di primo piano dell’avanguardia milanese del dopoguerra. Attiva in Azimut/h, galleria e rivista fondate da Piero Manzoni, Enrico Castellani e Agostino Bonalumi, ha collaborato negli anni con i maggiori circoli artistici europei di Arte Cinetica, Op, Cibernetica e Spazialismo, tra cui gli italiani Gruppo Punto e Gruppo N, il parigino GRAV, il tedesco Zero, l’olandese Nul e il movimento internazionale Nuove Tendenze. Dopo una prima sperimentazione di impronta astratto-informale, si è impegnata nel superamento della pittura attraverso i Volumi, rivelando lo spazio oltre la tela. Nel periodo successivo ha strutturato la propria pratica artistica sull’attenzione ai materiali e all’uso del colore in maniera seriale che l’hanno portata a sperimentare con vernici fluorescenti e stimoli cinetici. Negli anni ’70 ha abbandonato la formulazione geometrica e modulare, e recuperato il valore del segno con il ciclo L’inconscio razionale, dove i tratti sono distribuiti sulla superficie del dipinto con una regolarità non programmata, e con il linguaggio di segni inventati con cui ha composto L’Alfabeto della mente. A partire dalla registrazione delle proprie vibrazioni esistenziali, negli anni ’80 ha portato avanti la creazione di scenari dall’aspetto spaziale, quasi cosmico, denominate Costellazioni. Il segno vibrante, tracciato a mano libera, ha caratterizzato anche gli ultimi cicli dell’artista, Passo dopo passo, Il movimento delle cose e Sein und Zeit, eseguiti su fogli di plastica trasparente (poliestere) e spesso dispiegati nello spazio come installazioni ambientali. Tra le numerose mostre, si segnalano la Biennale di Venezia del 1980, la personale al Padiglione d’Arte Contemporanea (PAC) di Milano nel 1983, ancora la Biennale di Venezia nel 1990, l’ampia antologica al Museo di Bochum nel 2000. L’intensificarsi di mostre e pubblicazioni a partire dagli anni 2000 sancisce il riconoscimento pubblico del suo ruolo di protagonista nell’ambito dell’arte italiana.
Ultimo aggiornamento: 07/04/2022
Sito web: https://archiviodadamaino.it/
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