Arte moderna Arte contemporaneaMostre a Genova

MAKE IT NEW! Tomas Rajlich e l’arte astratta in Italia

  • Quando:   22/04/2020 - 22/08/2021
  • evento concluso
MAKE IT NEW! Tomas Rajlich e l’arte astratta in Italia
Tomas Rajlich, Untitled, 1992, 150x150cm, acrylic on canvas ABC2141

Il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova dedica, dal 22 aprile al 22 agosto 2021, un’ampia retrospettiva a un grande interprete internazionale dell’astrattismo, l’artista ceco naturalizzato olandese Tomas Rajlich, in dialogo con alcune opere chiave della collezione museale (dall’astrattismo del secondo Dopoguerra alle ricerche percettiviste e preconcettuali degli anni Sessanta, fino all’arte Optical e alla Nuova Pittura - Pittura analitica - dagli anni Settanta e Ottanta).

La mostra, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale con contributi di Flaminio Gualdoni e Martin Dostál, presenta attraverso oltre ottanta opere una panoramica inedita del peculiare percorso artistico e della vitalità espressi dalla pittura aniconica.

La mostra è prodotta dal Comune di Genova e realizzata in collaborazione con ABC-ARTE, galleria d’arte contemporanea di Genova.

La mostra

Dopo la grande stagione astratta degli anni Trenta, all’apice del modernismo, negli anni Sessanta e Settanta, gli artisti ne stressarono le qualità sia di forma che di contenuto. Si può dibattere se l’enfasi di allora sul minimalismo, sulle potenzialità del concettuale e sull’estetica della riduzione non abbia forse provocato un allontanamento tra gli artisti e il loro pubblico. Però è altresì chiaro che questa fase rappresentò non solo una necessità, ma anche un periodo alla cui eredità (ancora oggi vitale) l’arte contemporanea torna a rivolgersi senza soluzione di continuità. Non solo per un’esigenza di ricognizione storico-critica, ma per la riscoperta sorprendente della sua efficacia, delle sue qualità, della sua genialità concettuale e della sua espressività astratta. Una vera e propria miniera di spunti e stimoli a cui attingere per condurre anche oggi una ricerca attuale e vibrante.

E qui non siamo lontani dal titolo della mostra MAKE IT NEW!, ovvero un focus dall’approccio originale sull’inesauribile carica innovativa della pittura aniconica, che ha solcato il XX secolo fino ad approdare ai nostri giorni.... leggi il resto dell'articolo»

Il percorso espositivo delle opere di Tomas Rajlich, che documentano oltre mezzo secolo di ricerca, parte dagli esordi nella scultura degli ultimi anni Sessanta, per concludersi con i suoi lavori più recenti, con le loro variazioni sull’intensità, la luminosità e la consistenza della pittura stessa, attraverso sensibilissime texture di materia-colore.

Un avvicendarsi di lavori di sala in sala, a confronto e in dialogo con una selezione di preziose opere appositamente allestite di maestri italiani dell’astrattismo, provenienti in gran parte dalla collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce: Rodolfo Aricò, Agostino Bonalumi, Enzo Cacciola, Antonio Calderara, Nicola Carrino, Gianni Colombo, Pietro Consagra, Dadamaino, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Paolo Icaro, Osvaldo Licini, Piero Manzoni, Fausto Melotti, Bruno Munari, Mario Nigro, Martino Oberto, Claudio Olivieri, Arnaldo Pomodoro, Antonio Scaccabarozzi, Paolo Scheggi, Turi Simeti, Giuseppe Uncini, Nanni Valentini, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini.

Attende il visitatore una successione di dipinti, disegni, sculture non convenzionale come la stessa estetica dell’artista ceco. Il focus sulla ricerca aniconica italiana è stato deciso dallo stesso Rajlich, in relazione agli spazi espositivi di Villa Croce e a quegli artisti che, dagli anni Cinquanta, hanno lavorato in modo più radicale sull’astrazione e sull’uso minimalista del colore. Capiterà così al pubblico di imbattersi, tra gli altri, in lavori come Achrome (1958) di Piero Manzoni, Cementarmato (1960) di Giuseppe Uncini, Uovo nero orizzontale (1961) di Lucio Fontana, Bianco (1967) di Agostino Bonalumi, Tema II e 7 variazioni (1969-70) di Fausto Melotti.

Inaugurazione: mercoledì 21 aprile dalle 17.00 alle 19.30 con modalità da definire in base alle normative Covid che saranno in vigore

L’artista

Tomas Rajlich (Jankov, Repubblica Ceca, 1940) studia alla Scuola di Arti Decorative e all’Accademia di Belle Arti di Praga. Nel 1967 fonda il gruppo Klub Konkretistů, che si pone nella scia delle neoavanguardie internazionali incarnate da Azimut in Italia, ZERO in Germania e Nul in Olanda. Nel 1968 il suo lavoro conosce un primo momento di visibilità internazionale grazie ala partecipazione alla mostra Sculpture Tchécoslovaque al Museo Rodin di Parigi.

Esiliatosi dalla Cecoslovacchia nel 1969 in seguito all’invasione sovietica, si trasferisce in Olanda, dove diventa docente alla Vrije Academie a L’Aia. L’interesse di Rajlich per la costruzione di opere monocrome su griglie geometricamente regolari viene subito accolto con favore nel clima del concettualismo olandese.

Nel 1974 tiene personali fondamentali da Yvon Lambert a Parigi, da Art & Project ad Amsterdam e da Françoise Lambert a Milano, per molti anni le sue gallerie di riferimento. Nel 1975 è tra i protagonisti, con Brice Marden, Robert Ryman, Gerhard Richter e altri, della memorabile mostra Fundamentele schilderkunst / Fundamental painting allo Stedelijk Museum di Amsterdam, pietra miliare dell’affermazione internazionale della pittura analitica.

Negli anni successivi Rajlich è invitato a esporre in mostre fondamentali come Elementaire Vormen (mostra itinerante, 1975), Fractures du Monochrome aujourd’hui en Europe (Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, 1978) e Bilder ohne Bilder (Rheinisches Landesmuseum Bonn, 1978).

Le tele di Rajlich mostrano un crescente interesse verso il “fondamentale” in pittura, a differenza dei contemporanei minimalisti americani. I suoi primi lavori sono caratterizzati da un aspetto industriale e una qualità modulare – la griglia è la chiave – mentre i lavori maturi di Rajlich mostrano un ragionamento più complesso sull’idea essenziale che la pittura sia un’entità che riflette su sé stessa. I suoi monocromi più recenti esplorano la combinazione dell’impersonale, il gesto e la creativa forza della luce. Sono variazioni sull’intensità, sulla luminosità e sulla facture della pittura, rimanendo allo stesso tempo una chiara pittura fattuale.

Nel 1993 viene organizzata la sua prima retrospettiva a Palazzo Martinengo di Brescia. La sua nazione adottiva, l’Olanda, nel 1994 insignisce Rajlich del prestigioso Ouborg Award per il suo contributo artistico, in occasione del quale il Gemeentemuseum a L’Aia ha inaugurato una seconda retrospettiva. Dieci anni dopo, nel 2005, in occasione del suo sessantacinquesimo compleanno, il museo ospita una retrospettiva sui suoi lavori su carta.

Nella Repubblica Ceca, nel 1998, il Dům umění města Brna organizza un’antologica, mentre nel 2008 la Galleria Nazionale di Praga apre una retrospettiva con 27 grandi tele, cui seguono ancora la personale al Gemeentemuseum a L’Aia nel 2016, nel 2017 al Museum Kampa di Praga e nel 2018 al Museum Boijmans-Van Beuningen di Rotterdam. Rajlich è stato riconosciuto di diritto nel novero delle massime figure della neoavanguardia internazionale.

Dal 1999 al 2002 Rajlich è stato artista di residenza al Centre Georges Pompidou di Parigi che conserva in collezione le sue opere, presenti, tra le altre istituzioni, anche al Centraal Museum di Utrecht, al Musée d’Art et d’Industrie di Saint Étienne, al Musée Cantini di Marsiglia, al Museum Boijmans-Van Beuningen di Rotterdam, al Museum of Modern Art di New York, al National Gallery in Praga, alla Peter Stuyvesant Foundation di Amsterdam, alla National Gallery of Canada in Ottawa, allo S.M.A.K. di Gent, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, allo Stedelijk Museum di Schiedam, allo Stedelijk Museum De Lakhal di Leiden, allo Stedelijk Museum Het Prinsenhof di Delft.

La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

Utilizziamo Sendinblue come nostra piattaforma di marketing. Cliccando qui sotto per inviare questo modulo, sei consapevole e accetti che le informazioni che hai fornito verranno trasferite a Sendinblue per il trattamento conformemente alle loro condizioni d'uso

Mostra: MAKE IT NEW! Tomas Rajlich e l’arte astratta in Italia

Genova, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce

Apertura: 22/04/2020

Conclusione: 22/08/2021

Organizzazione: Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce

Curatore: Cesare Biasini Selvaggi

Indirizzo: Via Jacopo Ruffini, 3 - 16128 Genova

Sito web per approfondire: http://www.museidigenova.it/



Altre mostre a Genova e provincia

Mostre tematichemostre Genova

Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al Contemporaneo

Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al Contemporaneo, dal 25 aprile al 1 settembre 2024, a Palazzo Ducale di Genova - Appartamento del Doge. leggi»

25/04/2024 - 01/09/2024

Liguria

Genova

Arte grafica Editoriamostre Genova

Franco Maria Ricci. L’Opera al Nero

Dal 20 aprile al 30 giugno 2024 Palazzo Ducale di Genova dedica una mostra a Franco Maria Ricci, grande editore, grafico e collezionista. leggi»

20/04/2024 - 30/06/2024

Liguria

Genova

Fotografiamostre Genova

Aqua Mater. Sebastião Salgado

Palazzo Ducale ospita "Aqua Mater" di Sebastião Salgado, a Genova fino al 14 luglio 2024. leggi»

22/03/2024 - 14/07/2024

Liguria

Genova

Arte contemporaneamostre Genova

Evita Andújar. L'Io e l'Es

Venerdì 5 aprile 2024 alle ore 18.00, negli spazi espositivi della Galleria Rossetti, avrà luogo l'inaugurazione di "L'Io e l'Es" la mostra personale dell'artista andalusa Evita Andújar. leggi»

05/04/2024 - 05/05/2024

Liguria

Genova

Arte contemporanea Fotografiamostre Genova

Mario Schifano. Correre Rapinoso attraverso le cose del Mondo

ABC-ARTE celebra uno dei più importanti artisti italiani, Mario Schifano, attraverso un approfondito ed esaustivo percorso fotografico e pittorico. Dall'8 febbraio al 15 giungo a Genova e Milano. leggi»

08/02/2024 - 15/06/2024

Liguria

Genova