Il Museo Ettore Fico programma la mostra "Afrika Now" da giovedì 8 marzo a domenica 30 giugno 2024 con cinque mostre personali di importanti artisti di origine africana e della Guadalupa già rappresentati in Europa da importanti gallerie internazionali: Bouvy Enkobo, Victor Fotso Nyie, Elladj Lincy Deloumeaux, Salifou Lindou e James Mishio.
Le cinque mostre vogliono offrire una panoramica e un focus sulle nuove generazioni che sviluppano una ricerca, soprattutto in campo figurativo, pittorico e scultoreo. Tutte le opere inedite sono presentate per la prima volta in un museo in Italia e la maggior parte di esse sono state create appositamente per questo appuntamento.
Cinque volumi monografici verranno editati per l'occasione e racchiusi in un unico cofanetto anche se la loro esistenza sarà autonoma e indipendente dalle altre. Gli artisti invitati hanno come tema e poetica dominante nelle loro opere la figura umana e in particolare modo il ritratto. Spesso sono autoritratti in cui l'artista interpreta differenti personaggi, divenendo attore e protagonista dell'opera, ma anche paradigma di una realtà estendibile a tutta la comunità nera, sia che abiti in Africa, sia che abiti in Europa o in altri Paesi.
Le opere sono tutte di grande formato, come a voler asserire una presenza ancora più forte, socialmente e politicamente, e propongono la vita reale secondo le poetiche personali dell'artista, intimamente legate alla realtà vissuta nella sua quotidianità.
Problemi politici, legami famigliari, presenze sociali, affetti e storie comuni, vengono illustrati con un peculiare tratto pittorico e un'autonomia estetica che, pur partendo da stilemi ormai consolidati internazionalmente, risultano inconfondibilmente legati al Grande Continente e alla realtà nera.... leggi il resto dell'articolo»
Le opere pittoriche e quelle scultoree sono pregne di materia, anche la più sublime come l'oro, in patina, o l'argento, evocato spesso con la carta stagnola e le lamiere. Tratti energici e materici si sviluppano e si accavallano sulle opere per dare ancora più forza al tratto e al segno per ribadire come il gesto e la presenza dell'artista siano parte integrante dell'opera, una sorta di estensione del pensiero attraverso la postura del corpo, la gestualità del braccio e, infine, la forza della mano che utilizza il pennello e la spatola come protesi della dinamicità creativa.
I cinque artisti sono diversi e differenti ma appaiono come allievi o maestri della stessa scuola espressiva. Il continente africano e il continente europeo si sovrappongono e si mescolano fino a divenire altro, come per la scultura greca ellenistica che a Roma, nei secoli prima e dopo Cristo, trova nuova linfa e riscrive a modo proprio la storia dell'arte.
È evidente che gli artisti non hanno potuto fare a meno di nutrirsi di cultura internazionale e creare attraverso le influenze estetiche e formali occidentali, ma se rimandiamo la nostra memoria ai primi anni del Novecento, non possiamo fare a meno di pensare a Picasso e al Cubismo per trarre conclusioni simili.
Tutto il tessuto delle avanguardie storiche ha potuto rigenerarsi con l'estetica africana e ora le nuove generazioni compiono il percorso inverso, rigenerandosi attraverso la nostra cultura e proponendosi come programma nuovo per questo millennio.
Tutti gli artisti si fanno portatori di tematiche sociali, più o meno evidenti, perché, fondamentalmente, la problematica etnica non è ancora risolta, così come quella della coesistenza religiosa e della convivenza dei popoli. Eppure, in un terreno pressoché "neutrale" come quello dell'arte si potrebbero far coesistere culture differenti, etnie lontane e stili di vita e di pensiero anche opposti.
Il nostro compito è quello di far conoscere e veicolare verso il pubblico realtà che altrimenti non si conoscerebbero e non si incontrerebbero.
Note biografiche
Bouvy Enkobo
Nato nel 1981 a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo.
La sua vita e il suo lavoro si svolgono tra la Francia e il suo Paese d'origine. Dopo
il diploma in comunicazione visiva presso l'Accademia di Belle Arti di Kinshasa, ha
partecipato a numerose residenze e molteplici workshop. Nel 2013 è stato selezionato per rappresentare il Congo ai VII Giochi francofoni nella categoria pittura a Nizza.
«Mi piace il fatto di allontanarmi dal mio laboratorio e di uscire da questo spazio, per
confrontarmi direttamente con la realtà della strada. Cerco di trasmettere questa energia
nei miei dipinti». I fattori scatenanti delle opere pittoriche di Bouvy Enkobo risultano
essere le immagini che percepisce intorno a sé. Questo shock gli consente di navigare
in un universo che unisce astratto e figurativo, e mettere in discussione tanto sé stesso
quanto la nozione di rappresentazione delle immagini ibridando la pittura con i collage e le carte desunte dai manifesti raccolti direttamente in strada.
Nel 2014 ha vinto il primo premio speciale dell'Unione Europea durante la prima edizione
della Yango Biennale a Kinshasa. Nel 2019 ha partecipato alla Latitude Art Fair di
Johannesburg. Nel 2021 la sua mostra personale Mobembo na Kin è proposta da Nova
Villa, a Reims, nell'ambito di Africa 2020. Bouvy Enkobo è rappresentato dalla galleria Anne de Villepoix - Paris.
Victor Fotso Nyie
Victor Fotso Nyie è nato a Douala, in Camerun, nel 1990, e vive in Italia.
Un tema che gli sta molto a cuore è quello della diversità: essa è il motore delle relazioni umane, perché suscita curiosità e interesse nei confronti dell'"altro". Se si accetta l'altro, lo si accoglie nel proprio universo, reale ed emotivo. L'accoglienza e la tolleranza sono ciò a cui si devono ispirare gli uomini, perché possono infrangere ogni barriera ideologica, religiosa, culturale. Nel lavoro di Victor Fotso Nyie spiccano opere che richiamano la forza generatrice della terra e si mescolano ad altre che raffigurano in chiave metaforica il mondo globalizzato in cui viviamo. Victor Fotso Nyie è rappresentato dalla galleria P420, Bologna
Elladj Lincy Deloumeaux
Nato nel 1995 alle Antille sull'isola di Guadalupa, vive e lavora a Parigi.
All'età di otto anni, con la sua famiglia lascia la sua isola natale per la Francia continentale: è un cambiamento totale, addirittura una rivoluzione fisica, mentale e culturale. Attraverso le sue opere, Elladj Lincy Deloumeaux esplora un approccio aperto e vibrante al rapporto tra le persone e l'immaginazione; svolge un lavoro sperimentale e
documentaristico, concentrandosi sul patrimonio e sulle immagini simboliche, nonché sulle spiritualità afro-caraibiche.
L'artista pone particolare enfasi sulla vita quotidiana, le mitologie, l'iconografia, le credenze, il patrimonio religioso e culturale del paesaggio afro-caraibico. Evocando un'identità plurale, cerca di analizzare, decostruire e coglierne i frammenti e i vasi comunicanti della società. Unendo oggetti trovati o familiari nella serie di nature morte e dipinti, ci restituisce diversi livelli di lettura, sociale e storica. Il suo lavoro è una forma di viaggio iniziatico, una riappropriazione di un sé ancestrale che prevede il confronto con il suo lato notturno, prima di risvegliarsi alla propria luce.
Un passaggio dall'ignoranza alla conoscenza di sé che richiede l'"uccisione" delle illusioni. Al di là del fisico, al di là del tangibile, la pittura di Elladj Lincy Deloumeaux è quella di un pensiero ampiamente aperto, del pensiero condiviso. Elladj Lincy Deloumeaux è rappresentato dalla galleria Cecile Fakhoury - Paris, Abidjan, Dakar.
Salifou Lindou
Nato a nel 1965 a Foumban, in Camerun, vive e lavora a Douala.
Artista autodidatta, Salifou Lindou fa parte della generazione di artisti camerunesi che insegna e influenza le nuove generazioni. Ha co-fondato il Cercle Kapsiki nel 1998 con l'obiettivo di introdurre l'arte nella città di Douala attraverso l'organizzazione di mostre, progetti e residenze, invitando artisti da tutto il mondo per trasformare lo spazio pubblico. Mentre all'inizio della sua carriera Salifou Lindou produceva principalmente installazioni, sculture e collage su tela, recentemente si è rivolto alla pratica del pastello su carta. Le sue opere nascono da un energico e spontaneo groviglio di linee e segni. Se tratta temi sociali, illustra sempre la rabbia e la passione per la vita, in opposizione alla vulnerabilità dell'involucro corporeo. Mette in luce la dualità che governa l'uomo: tra forza e debolezza, immobilità e movimento, pace e caos. Sulla carta come sulla tela, Salifou Lindou studia la complessità dell'essere umano attraverso scene di vita quotidiana che nutre di riferimenti a leggende e classici della pittura moderna. Dalle battaglie interne, ai dibattiti televisivi fino all'instabilità politica che porta all'esodo, il suo lavoro parla e nasce dalla vita di tutti i giorni ed è, allo stesso tempo, introspettivo e ispirato dalla società in cui vive. Salifou Lindou ha festeggiato la sua trentennale carriera nel 2022. Ha partecipato a fiere internazionali come Art Paris, Investec Cape Town e 1-54 New York. Il suo lavoro è stato presentato anche in mostre istituzionali come al Museo Nazionale di Yaoundé, all'Istituto delle Culture dell'Islam e all'Art Hub Copenhagen. Infine, Salifou Lindou ha rappresentato il Camerun durante l'ultima Biennale di Venezia. Salifou Lindou è rappresentato dalla galleria Galerie Afikaris - Paris.
James Mishio
Nato nel 1997, vive e lavora ad Accra, in Ghana. «La maggior parte delle persone della mia società discrimina gli uomini con un'acconciatura, paragonandoli a criminali, spacciatori di droga e minacce per la società. Ho trovato ispirazione per la mia attuale serie Identity da Ahmad Cissé, grazie alla sua libertà di espressione e al modo in cui non permette che il suo taglio di capelli gli impedisca di raggiungere i vertici della carriera
professionale. Come creativo di origini senegalesi, Ahmad si trova sempre a infrangere i confini nei suoi campi di attività, che sono la scultura, la fotografia e altri, mantenendo un profondo legame con la sua cultura senegalese. Attraverso l'identificazione che mi è stata apposta come individuo e le limitazioni che mi sono state imposte a causa del mio taglio di capelli, ho cercato altri individui che potessero ispirarmi a vivere una vita normale ad Accra senza essere etichettato con commenti omofobi, o come un criminale, uno spacciatore di droga, o come qualcuno che non può essere accettato nel mondo del lavoro e come figura professionale, o guardato dall'alto in basso, come accade ad altri uomini con i dreadlocks e le acconciature. Dopo aver fatto ricerche sulla mia musa e aver parlato con Ahmad, ho trovato interesse nell'espressione delle sue fotografie, nelle sue posture e nelle pose del suo corpo, che esprimevano la libertà della sua identità: un modo per dire al mondo di accettarlo per quello che è, un uomo orgoglioso dei suoi dreadlocks. Questo mi ha incoraggiato a dipingere la serie Identity, basata su maschi neri forti che, indipendentemente dalle loro acconciature, sfidano tutti gli stereotipi e le opinioni della società su di loro per diventare la versione migliore di sé stessi.
Ho trovato ispirazione anche nella storia di un ragazzo a cui è stata negata l'ammissione a una prestigiosa scuola superiore del Paese, a causa dei suoi dreadlocks e della sua fede nel rastafarianesimo. Questo è uno dei tanti esempi di cui sono stato testimone, di cui ho sentito parlare e che ho vissuto personalmente. Il mio obiettivo è quello di cambiare la narrazione, in modo che gli uomini con i capelli rasta possano ottenere un impiego e sentirsi a proprio agio in spazi in cui ora non lo sono.»
James Mishio è rappresentato dalla galleria Lis10 - Arezzo, Paris
Mostra: Afrika Now 2024
Torino - Museo Ettore Fico
Apertura: 08/03/2024
Conclusione: 30/06/2024
Organizzazione: Museo Ettore Fico
Curatore: Andrea Busto
Indirizzo: Via Francesco Cigna, 114 - 10155 Torino
Orari: giovedì-domenica 14.30-19.30
Per info: +39 011 852510 | info@museofico.it
Catalogo: cinque volumi monografici in un unico cofanetto
Sito web per approfondire: https://www.museofico.it/
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