Five at Five. Spazio15

  • Quando:   17/02/2024 - 16/03/2024
  • evento concluso

Arte contemporaneaMostre a BresciaBrescia


Five at Five. Spazio15

Dal 17 febbraio al 16 marzo 2024 Spazio 15 è lieto di presentare la mostra collettiva dal titolo "Five at five", primo progetto espositivo inaugurato nel 2024 e dedicato alla giovane arte emergente. Cinque artisti di varia provenienza, selezionati tramite bando tra più di novanta proposte, sono stati invitati a presentare una o più opere particolarmente significative del loro percorso. Attraverso medium e tecniche differenti - spesso non convenzionali - i protagonisti affrontano temi di stringente attualità, come ad esempio il rapporto tra uomo, natura e tecnologia, i concetti di storia e di rovina, la bi-polarità dell'oggetto scultoreo. Il titolo allude alla coincidenza tra il numero di artisti esposti e l'orario di inaugurazione della mostra, che aprirà sabato 17 febbraio alle ore 17.00.

Funzionalismo e decorativismo si incontrano nella ricerca di Bislacchi. L'artista conduce una riflessione sul superamento e sconfinamento delle tecniche artistiche tradizionali trasformando la tela, intesa come supporto privilegiato per la pittura, in elemento costruttivo dell'opera.

In Cor, realizzata attraverso un processo di torsioni e assemblaggi di tela, l'artista esplora i concetti di rovina, decadenza e rinascita dell'antico, attivando un gioco linguistico e semantico: la parola "cor", esclamazione informale della lingua inglese per "santo cielo!", è utilizzata come abbreviazione di corbel (modiglione) e corner (angolo). In un gioco di lingue e linguaggi, l'artista riformula la grammatica dell'architettura greca e romana creando uno pseudo-modiglione, e richiamando così un elemento di sostegno particolarmente diffuso nell'architettura monumentale antica. Collocata in un angolo dello spazio espositivo, l'opera diventa un elemento costruttivo non-funzionale, simulazione di una rovina contemporanea che custodisce la memoria e le forme dell'antichità.

Giorgio Mattia si muove nel recupero archivistico come a creare un'iconografia dell'incertezza. Non fa l'inchino alle grandi narrazioni, e racconta la storia con immaginazione e incongruenza. Il disegno rielabora immagini certe, scompone il segno e lascia le velature, un silenzioso alone dal passato. Le strutture - in legno, cartoncino vegetale e metallo - pro-pongono dei modellini di rovine e un modo per possederle. In Viandante V la vista è aerea. Arriva da un cielo dove luci di bombe e bengala riuscirebbero a far ritrovare anche un ago di notte, o almeno questo è ciò che racconta un prete frusinate dei bombardamenti degli alleati dell'11 settembre 1943.

L'artista tenta un paradossale ricongiungimento con questa storia mai vissuta, "come se qualcuno in quella notte illuminata a giorno abbia raccolto degli aghi e con essi abbia teso le fila che narrano l'avvenimento". La bassa risoluzione della grafite è il nostro punto di ingresso in un disegno nebbioso e incerto: quel momento in cui ci è concesso entrare nella storia. E improvvisare.... leggi il resto dell'articolo»

Valentino Russo presenta Imitation of Life, il nome di una serie di stampe su specchi che rappresentano scene realizzate attraverso un software di grafica 3D. Nonostante i software consentano di produrre una versione estremamente accurata della realtà, le scene di Imitation of Life vanno in un'altra direzione. Invece di cercare la verosimiglianza, presentano situazioni inquietanti e surreali. Grazie all'effetto "specchio" della stampa, gli spettatori si vedono riflessi in queste scene. L'opera evoca uno spazio liminale, un luogo tra il reale e il virtuale, l'immaginato e il tangibile.

Il rapporto tra essere umano e ambiente è centrale nel lavoro di Edoardo Sessa, che s'interroga sui modi possibili di abitare e di percepire il paesaggio nell'era dell'Antropocene. In Alluminium e Cromium la Natura è presente come un ricordo ormai fossile, sfocato, perso al di là di una membrana, una barriera che crea una distanza incolmabile tra il mondo vegetale e umano, alterando la rifrazione della luce e i colori percepiti. Le fotografie sono state scattate in un'ex fabbrica di armi e veicoli da combattimento in stato di abbandono – i titoli stessi fanno infatti riferimento ai metalli più utilizzati in ambito industriale – e la stampa su microforato – tessuto da esterno utilizzato in ambito architettonico – aggiunge ulteriore trasparenza e nebulosità all'immagine.

Nel contesto della cultura digitale, Francesca Vanoli, fonde elementi come l'appropriazione, il remix e le citazioni all'interno della sua pratica artistica. L'uso di GIF, il ritocco attraverso Photoshop e altre forme di appropriazione generano un flusso continuo di suggestioni ed estetiche, trasformando l'immagine statica in un movimento dinamico e rivoluzionando l'approccio tradizionale al consumo delle immagini. Le sue opere, come "Aimer sans amour" e la serie intitolata "Resta, che qualcuno dovrà pur credere che sia vero" fungono da finestre su un immaginario quasi fantastico, già radicato nella nostra cultura visiva. Questi lavori, evocando una dimensione intima e talvolta malinconica, sfidano il rapporto tra reale e virtuale. Le tracce che emergono rivelano frammenti di un passato lontano e contribuiscono a creare una dinamica negli occhi di chi guarda.

Note biografiche sugli artisti

Bislacchi
Bislacchi (Cinquefrondi, RC, 1995), pseudonimo di Matteo Santacroce, vive e lavora tra Milano e Londra, dove nel 2018 si laurea alla City and Guilds of London Art School.
Ha esposto per la prima volta in Italia nella sua mostra personale Camera con Vista, a cura di Ilaria Monti a DISPLAY, Parma nel 2021. Ha partecipato a mostre collettive principalmente tra l'Italia e UK. Tra le più recenti: London Group Open, Copeland Gallery, 2023; Love Crush, Anonima Kunsthalle, Varese, 2022; Show_4, Galleria Moodproject, Napoli, 2022; Yellow Archangel Perceiving Anomalies, General Practice, Lincoln, 2021. Ha preso parte a diverse residenze artistiche sia in Italia che all'estero tra cui Nizza Monferrato, Milano, Cepovan, Lisbona, e Düsseldorf. Tra i premi, è stato finalista del VII Premio Fregellae – La piccola scultura nel 2022, ed è vincitore del The Chadwyck-Healey Prize for Painting nel 2018.

Giorgio Mattia
Giorgio Mattia (Frosinone, 1997) vive e lavora a Milano. Ha conseguito la laurea triennale in Pittura e Arti Visive alla Naba - Nuova Accademia di Belle Arti, dove sta concludendo anche un master biennale in Arti Visive e Studi Curatoriali. Tra le sue mostre recenti: Homo deus (Galleria San Fedele, Milano, 2023), Con Voce di Pura Cosa (Montesalieri, Milano, 2023), Voicing the Archive (Triennale, Milano, 2023), Fare i conti con il rurale (Fondazione L'arsenale, Iseo, 2023), Colostro (Torre Massimiliana, Sant'Erasmo, 2022), Degree show (Palazzo Monti, Brescia, 2022), (Im)possible ecologies (Giardino botanico, Roma, 2022), Erase to make a mark (Fondazione pini, Milano, 2021).

Valentino Russo
Valentino Russo (1994) vive e lavora in Olanda. Dopo la Triennale in Arti Visive allo IUAV di Venezia consegue un Master in Artistic Research presso la Royal Academy of Art de L'Aia. Dal 2018 è co-fondatore e co-curatore di The Balcony, spazio espositivo e collettivo artistico con sede a L'Aia. Mostre recenti includono Where did the horses go (Project Space Sekreet, Leida), Towards a new domesticity (CAV, Bucarest) e Stress Test, curata da New Scenario. A marzo inaugurerà la personale Un oscuro scrutare a Spazio non disponibile, Roma.

Edoardo Sessa
Edoardo Sessa (Varese, 1995) attualmente vive e lavora a Bologna. Nel 2021 consegue la laurea triennale in scultura presso l'accademia di Belle Arti di Bologna, dove al momento sta terminando il biennio specialistico. Nel 2022 fonda con Elisa Capucci lo spazio espositivo indipendente Hidden Garage. Espone in diverse collettive perlopiù tra Milano e Bologna, tra le quali si ricorda in particolare la recente partecipazione ad ArtCity2023 con la mostra bipersonale dal titolo Worn Out Lullaby.

Francesca Vanoli
Francesca Vanoli (Treviglio, 2000) vive e lavora tra Milano e Venezia. Ha frequentato la triennale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, laureandosi in pittura e partecipando al progetto Erasmus+ presso l'Université Rennes2 (Rennes, FR) seguendo il corso MA in art plastiques. Attualmente è iscritta all'università IUAV di Venezia - MA in arti visive. Tra le mostre più recenti: Love Letters (16civico, Pescara 2023), Saluti da CoCo (Como Contemporanea, Como 2022), Brutal Tenderness (Cabinet Studiolo, 2022). Ha preso parte alla residenza artistica Limen nel 2020, in collaborazione con l'Accademia Unidee - Fondazione Pistoletto (Cittadellarte, IT) and BEAR - ArtEZ (Arnhem, NL).

Cenni biografici sulle curatrici

Alessia Baranello
Alessia Baranello (Campobasso, 1998) è una giornalista e curatrice indipendente. Scrive di arte contemporanea e studi culturali per diverse testate di settore, tra cui Lampoon Magazine e Zero.eu. Ha collaborato con istituzioni pubbliche e private alla curatela di mostre di arte contemporanea. Nel 2022 ha cofondato Uva Programme, una residenza per artisti che si tiene annualmente a Nizza Monferrato (Piemonte).

Gaia Ferrini
Gaia Ferrini (Varese, 1997) consegue nel 2019 il Bachelor in Conservazione presso la SUPSI (Mendrisio, Svizzera), seguito nel 2022 dal Master en études muséales dell'Université de Neuchâtel, in partenariato con l'École du Louvre. Nel 2022 vince il premio Best curator di Paratissima e comincia a realizzare progetti espositivi come curatrice indipendente. Ha curato mostre a Torino, Milano, Bergamo e Varese, concentrandosi esclusivamente sulla giovane arte emergente. Attualmente vive e lavora a Parigi.

Ilaria Monti
Ilaria Monti (Latina, 1993), si forma tra l'Università di Macerata e l'Università Sapienza di Roma, dove si laurea in Storia dell'Arte, conseguendo successivamente un Master in Management delle Risorse Artistiche e Culturali (Università IULM, Milano-Roma). Dal 2021 collabora come curatrice con l'artist-run space DISPLAY a Parma. Ha collaborato con gallerie, istituzioni pubbliche e private, tra cui Nomas Foundation (Roma), per la realizzazione di mostre e progetti di arte contemporanea. Dal 2021 è la curatrice del Premio Fregellae dedicato alla scultura di piccole dimensioni, promosso dal Comune di Ceprano per la valorizzazione del Museo archeologico di Fregellae.

Cristin Pasquariello
Cristin Pasquariello (Conegliano, 2000) è attualmente iscritta al corso di laurea magistrale in Arti Visive presso l'Università IUAV di Venezia, dopo aver conseguito la laurea triennale in Didattica e Comunicazione dell'arte presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. Durante il suo percorso accademico, ha preso parte a un progetto Erasmus+ presso la Bauhaus-Universität di Weimar in Germania, frequentando il corso in Media Art and Design. Ha contribuito alla curatela della mostra collettiva Winterwerkschau da ottobre 2021 ad aprile 2022. Nel 2022 ha svolto il ruolo di assistente presso la galleria Basile Contemporary di Roma, contribuendo all'allestimento nella fiera di arte moderna e contemporanea "Roma Arte in Nuvola" (edizione 2022).

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Mostra: Five at Five. Spazio15

Brescia - Spazio 15

Apertura: 17/02/2024

Conclusione: 16/03/2024

Organizzazione: Spazio15

Curatore: Alessia Baranello, Gaia Ferrini, Ilaria Monti e Cristin Pasquariello

Indirizzo: via Giovanni Bruni 15 - 25121 Brescia

Inaugurazione: 17 febbraio 2024 ore 17.00-22.00

Orario: tutti i giorni solo su appuntamento 

Per info e appuntamenti: +39 3458575710 | +39 3392736128 | info.spazio15@gmail.com

 



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