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Ambienti 1956-2010. Environments by Women Artists II

  • Quando:   10/04/2024 - 20/10/2024
Ambienti 1956-2010. Environments by Women Artists II
foto @Cinzia Capparelli, courtesy Fondazione Maxxi. Ambienti 1956-2010. Environments by Women Artists II

Al confine tra arte, architettura e design, in mostra al Maxxi fino al 20 ottobre 2024 diciannove opere immersive, che vivono dell'interazione con il pubblico, in organica continuità con gli spazi disegnati da Zaha Hadid.

"Ambienti 1956 - 2010. Environments by Women Artists II", a cura di Andrea Lissoni, Marina Pugliese, Francesco Stocchi è una mostra del MAXXI e della Haus der Kunst di Monaco. È la prima grande mostra del 2024 del MAXXI presieduto da Alessandro Giuli e nel primo anno di direzione artistica di Francesco Stocchi. Rappresenta il capitolo successivo di Inside Other Spaces. Environments by Women Artists 1956–1976, progetto ideato dalla Haus der Kunst nel 2023, che ha messo in luce il contributo fondamentale delle donne alla storia di una delle forme di espressione artistica forse ad oggi meno indagate. Al confine tra arte, architettura e design, gli ambienti sono opere tridimensionali e immersive, che si attivano grazie all'interazione del pubblico e vengono completati dalla presenza umana. La mostra al MAXXI prosegue la ricerca dell'istituzione tedesca e ne amplifica la cronologia originaria (1956 - 1976) arrivando fino al 2010, anno del completamento dell'architettura del Museo progettato da Zaha Hadid.

Una mostra che mette al centro l'esperienza fisica come forma di conoscenza nell'interazione tra i visitatori e le opere, in un'apertura di ascolto del proprio corpo e delle sensazioni che suggerisce.

Secondo Francesco Stocchi, Direttore artistico MAXXI e curatore della mostra: «La mostra rappresenta per le artiste così come per il pubblico un'occasione unica per lavorare con una materia viva, in evoluzione, rispetto alla definizione stessa di un'opera finita. Una scultura, un dipinto, un disegno o un film per loro natura sono "chiusi". Al contrario l'ambiente, per definizione e per le interazioni che ha, è vivo e questa vitalità si celebra con l'accoglienza e l'incontro con lo spettatore».

In mostra opere di Micol Assaël | Monica Bonvicini | Judy Chicago | Lygia Clark | Laura Grisi | Zaha Hadid | Aleksandra Kasuba | Kimsooja | Christina Kubisch | Léa Lublin | Nalini Malani | Marta Minujín | Tania Mouraud | Pipilotti Rist | Martha Rosler | Esther Stocker | Nanda Vigo | Tsuruko Yamazaki.... leggi il resto dell'articolo»

Secondo Marina Pugliese, curatrice della mostra: «Seppur nel contesto di una storia lacunosa, la mancata documentazione degli ambienti realizzati da artiste donne attesta una doppia subalternità. Una subalternità resa paradossale dal fatto che in occasioni espositive di rilievo e in ambiti geografici diversi, svariate artiste hanno realizzato ambienti complessi, connotati da stratificazioni di significati, talvolta imperniati su questioni politiche e tuttavia oggetto di riscontro di pubblico e di stampa. Altri spazi, appunto».

Il percorso espositivo

Ad accogliere il visitatore nella Piazza Alighiero Boetti è l'opera Don't Miss a Sec' di Monica Bonvicini, che invita il pubblico a interrogarsi sul limite tra pubblico e privato. Alla sinistra, il MAXXI progettato da Zaha Hadid è a tutti gli effetti parte del progetto espositivo come involucro e ambiente esso stesso. Diversi sono i possibili accessi in mostra, ospitata in tutto il primo piano del museo. Il primo è la scala che sale dalla hall e che indirizza lo sguardo verso la successione di opere ambientali.

A partire dall'opera Red (Forma di una zanzariera) di Tsuruko Yamazaki, costituita da una tenda in vinile rosso sospesa che ricorda le tradizionali zanzariere utilizzate in Giappone. Nella terrazza successiva l'opera di Martha Rosler, If You Lived Here..., mette in luce questioni sociali urgenti come l'emergenza abitativa. Nella terza terrazza, A casa é o corpo di Lygia Clark è un percorso sensoriale che fa rivivere l'esperienza del concepimento e della nascita. Prima installazione partecipativa di Nalini Malani, Alleyway, Lohar Chawl, mette a confronto il quartiere popolare di Lohar Chawl, dove l'artista vive e lavora, con il quartiere signorile e alla moda di South Mumbai. The Bird Tree, importante installazione sonora di Christina Kubisch, è un grande albero composto da cavi elettrici che permette di ascoltare canti di uccelli da tutto il mondo.
Con To Breathe - nella porzione vetrata della galleria - Kimsooja rende la luce e il riflesso componenti essenziali dello spazio. Proseguendo e inoltrandosi nella Galleria 2 si incontra Ambiente spaziale: "Utopie" nella XIII Triennale di Milano realizzato da Lucio Fontana e Nanda Vigo - uno spazio rilassante in cui il visitatore può sdraiarsi, avvolto da un soffice spazio onirico - e Ambiente cronotopico vivibile, in cui l'immagine del visitatore si moltiplica all'infinito.

L'opera di Laura Grisi Vento di s.e. velocità 40 nodi coglie di sorpresa il visitatore con un forte flusso d'aria improvviso. Penetración / Expulsión di Lea Lublin tratta il tema della riproduzione umana attraverso diversi elementi tra cui un tunnel che ricorda il cordone ombelicale.
In Sleeplessness, di Micol Assaël, il visitatore è costretto a porsi domande nella penombra di un ambiente vuoto e freddo. Al contrario, nell'area dietro l'ascensore, la torre d'acciaio We used to know di Tania Mouraud emette ultrasuoni e infrasuoni illuminata e riscaldata fino a 45 gradi. Subito all'uscita Feather Room concepita da Judy Chicago riempie lo spazio per mezzo metro in altezza con quasi 150 chili di piume.
All'uscita dell'ascensore nella Galleria 4, altro accesso possibile della mostra, la prima opera ambientale realizzata da Esther Stocker nel 2004 "Il termine 'affine' attrae la nostra attenzione anche se in realtà non significa nulla" si dilata nello spazio, includendo pavimento, pareti, soffitto.

L'opera monumentale di Alexandra Kasuba Spectral Passage offre agli spettatori l'opportunità di entrare in un arcobaleno, mentre alla sua sinistra il pavimento inclinato conduce a Sip My Ocean, ambiente video di Pipilotti Rist da cui i emergono corpi, forme e oggetti ripresi principalmente sott'acqua che si sdoppiano e si allontano, per poi ricomporsi e scomparire nella fessura tra i due muri. Proseguendo oltre, verso il Foyer di accesso della galleria 3, nell'ambiente realizzato da Marta Minujín, ¡Revuélquese y viva! con materassi di varie forme dipinti a mano risuonano gli iconici successi senza tempo dei Beatles.

Il progetto espositivo è arricchito da Ambiènte Archìvio, un approfondimento realizzato dal Centro Archivi Arte del MAXXI che racconta al visitatore l'evoluzione della ricerca spaziale attraverso le diverse declinazioni del termine ambiente dal 1949 al 2010.
Accompagnano la mostra un programma di performance realizzate nei suoi spazi, un fitto calendario di incontri e un film screening pensati per riflettere attorno al concetto di ambiente e come questo sia stato declinato e interpretato nel tempo dalle diverse generazioni di artiste.

E ancora, visite-esplorazione dedicate a scuole dell'infanzia, primarie e secondarie; nel fine settimana attività per famiglie con bambini dai 5 ai 10 anni e un servizio di mediazione culturale.

In una mostra che fa della partecipazione e del coinvolgimento dei pubblici il tema centrale, numerosi sono i progetti accessibili, multisensoriali e accoglienti. Il PCTO MAXXI A[R]T WORK propone alle Scuole secondarie di secondo grado il workshop "Come nasce una mostra", per scoprire le principali professioni. Formacamera – Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma collabora al PCTO.

Per l'occasione è stato prodotto un catalogo, edito da Quodlibet, che riunisce saggi e una conversazione sul tema degli ambienti dal 1956 al 1976, una cronologia visiva, un'ampia sezione di apparati con un elenco delle mostre e una bibliografica specifica, oltre alle schede critiche delle opere esposte.

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Mostra: Ambienti 1956-2010. Environments by Women Artists II

Roma, Maxxi

Apertura: 10/04/2024

Conclusione: 20/10/2024

Organizzazione: MAXXI, Haus der Kunst Monaco

Curatore: Andrea Lissoni, Marina Pugliese, Francesco Stocchi

Indirizzo: Via Guido Reni, 4/A - 00196 Roma

Orario: lunedì chiuso | martedì-domenica 11.00 – 19.00

Per info: +39 06 3201954 | infopoint@fondazionemaxxi.it

Catalogo: edizioni Quodlibet

Sito web per approfondire: https://www.maxxi.art/



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