
Per dare il titolo alla sua mostra personale Beatrice Gallori ricorre al linguaggio scientifico: Core come nucleo, termine con cui nell’informatica si intende una parte del microprocessore, insieme al package che lo contiene. L’esposizione si compone di opere-installazioni create site specific che ruotano attorno alle ricerche dell’artista toscana sulla “cellula” che sono poi il tramite per studiare l’uomo in quanto essere vivente.
“Al Lu.C.C.A. – spiega Luca Beatrice, uno dei curatori della mostra – Gallori espone tutte opere site specific che riflettono una volta di più sulla condizione residuale della pittura, unica possibilità che tale mezzo può giocarsi in una difficile condizione contemporanea. Certo la riflessione sul monocromo parte da lontano, con sfumature e variazioni sia internazionali che italiane: è uno stile ben radicato nella tradizione tardo novecentesca e attualmente tornato di attualità per la critica e per il pubblico. Gallori però fa di più, inserendo la propria riflessione nello spazio con cui dialoga e in qualche modo combatte negandone i tratti distintivi, modificando angoli e proporzioni con la sua tipica forma a blob”.
“Viviamo il momento più interessante e imprevedibile nelle arti visive degli ultimi venticinque anni – aggiunge il co-curatore Maurizio Vanni – nel quale la realtà, privata di qualunque elemento interpretativo in grado di garantirne la coerenza, lascia il posto a coloro che non vogliono alluderla o narrarla, ma ricrearla ex novo attraverso una pluralità di codici plausibili. Beatrice Gallori riparte dalla molecola, dalla genesi della materia, non come operazione atavica e regressiva, bensì per ritrovare nel ‘concepimento del Tutto’ quelle relazioni capaci di ricostruire un nuovo mondo visivo. Core non è la risposta, ma l’unica via possibile”.
Lo speciale allestimento della mostra coinvolge il visitatore, stimolando diversi sensi attraverso il colore delle opere, le modalità con cui sono state realizzate e il movimento che creano con la loro struttura all’interno delle sale. “Mi sono divertita – sottolinea Beatrice Gallori – a cercare il vuoto, il pieno, ciò che non si vede, ciò che c’è, quello che ancora non c’è, che potrebbe accadere oppure no. È uno studio sulla cellula nuda e cruda, su quello che porta con sé e sulle informazioni che veicola dei nostri corpi, e che a volte li condanna. Una sorta di linea sottile tra la vita e la morte, ma anche una possibilità di comprensione dell’oltre. Ritengo che dobbiamo vedere l’infinitamente piccolo per capire l’infinitamente grande”.
L’esposizione è realizzata con il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Lucca, Opera delle Mura, Camera di Commercio di Lucca, Confindustria Toscana Nord, Confcommercio Province di Lucca e Massa Carrara, Confesercenti Toscana Nord, Confartigianato Imprese Lucca, e con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Gesam Gas+Luce, e-Gate, Lara&Rino Costa Arte Contemporanea, Vecchiato Arte.... leggi il resto dell'articolo»
Mostra: Beatrice Gallori. Core
Lucca - Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art
Apertura: 03/12/2016
Conclusione: 05/02/2017
Curatore: Luca Beatrice, Maurizio Vanni
Indirizzo: Via della Fratta, 36 - 55100 Lucca (LU)
Sito web per approfondire: http://www.luccamuseum.com
Facebook: https://www.facebook.com/pages/Lucca-Museum/177732972359110
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