Inaugurerà venerdì 15 settembre alle ore 17:30 presso la Rocca di Dozza (BO) La nascita di mille inferni, la mostra personale dell'artista tessile Elisabetta Cameli a cura di Lucrezia Caliani. La mostra rientra nel calendario ufficiale degli eventi della Biennale del Muro Dipinto 2023 e sarà visitabile fino al 15 ottobre 2023.
La nascita di mille inferni è la mostra antologica di Elisabetta Cameli che raccoglie alcune delle più importanti opere della produzione dell'artista ed altre create ad hoc, su ispirazione del luogo che ospiterà l'esibizione: le prigioni della Rocca di Dozza. L'esposizione è infatti l'esito di una riflessione profonda sulla nascita, come primigenio atto di separazione e scaturigine di eterni conflitti, tematica da cui si dipana e si concentra la ricerca dell'artista.
Qual è la linea di confine tra il nascere e il mancare? Quanti atti di morte e rinascita dobbiamo compiere nell'arco della nostra esistenza per vivere davvero? E cosa significa venire alla luce, se non far sì che qualcosa resti nell'ombra? Da queste domande si avvia la riflessione dell'artista che è stata ulteriormente stimolata in quest'occasione proprio dal luogo che ospiterà l'esibizione: le prigioni della Rocca di Dozza, un luogo estremamente suggestivo ed evocativo, che mantiene ancora perfettamente conservate le incisioni sui muri dei detenuti che nel corso degli anni vi furono rinchiusi. Scendendo in questo ambiente si ha la sensazione di entrare in un territorio ctonio, infernale e al contempo intimo e racchiuso, al confine tra la dimensione cavernicola e quella uterina. Questo spazio ha ricondotto Elisabetta Cameli alla sensazione di "Regressus ad Uterum", ovvero un mistico ritorno allo stato primordiale dell'essere e le è stato d'ispirazione per la creazione della sua ultima scultura, un'opera che riflette sul principio di dicotomia incluso in quello di nascita. L'artista, andando a lavorare sull'idea dello spazio cavo come spazio contemporaneamente vuoto e pieno, ha realizzato infatti un'opera che ci indica la doppiezza del dentro e fuori, diventando un'allegoria dell'utero materno. La scultura si compone di due parti, cave appunto, il cui interno si può scorgere grazie alla trasparenza del merletto. In essa l'artista, attraverso l'uso delle corde avvolte, richiama parti del corpo vive e in divenire, che diventano anche il legame indissolubile tra le due parti. Quest'opera è rappresentazione dell'atto in cui è contenuto il passaggio dall'individualità alla dualità, come rapporto di separazione.
Sarà visibile nell'ambito dell'esposizione anche la serie dei quattro "Burial Clothes", opere che si legano, come una sorta di capitolo successivo, alla scultura. La tecnica del merletto a macchina e dell'intreccio a mano permettono a Elisabetta Cameli di ottenere in queste opere delle trame che alternano trasparenze e consistenze e che simboleggiano le pagine di vita del diario personale di ogni individuo, raccontando l'esistenza con il suo continuo mutare nel tempo. Questi lavori realizzati a merletto, diventano come delle pelli, in cui l'inserimento delle corde diventa rappresentazione di ciò che c'è dentro di noi e vuole emergere.
"Le opere, come vere e proprie ecdisi, costituiscono ciò che resta di noi dopo un processo di morte e rinascita, dunque di separazione. Queste spoglie tessili costituiscono un modo per preservare l'esperienza del proprio vissuto mostrando le lacerazioni, le perdite e i conflitti che ci portano alla consapevolezza di chi siamo, verso la necessaria ricerca della nostra identità e saranno di stimolo ai visitatori verso una riflessione personale ed intima" – spiega Lucrezia Caliani, curatrice della mostra.
Inaugurazione della mostra venerdì 15 settembre 2023, ore 17.30 ad ingresso libero fino ad esaurimento posti; info e prenotazioni: 0542 678240 - rocca@comune.dozza.bo.it
Tutte le informazioni e il programma completo sono disponibili sul sito https://www.murodipinto.com/
Nata a Bologna, si laurea in Sociologia e Lettere Moderne e successivamente consegue un Master in Fotografia a Roma nel 2011 presso la Scuola Romana di Fotografia e un diploma in Ricamo e Merletto presso l'Emilia Ars a Bologna nel 2016. Seguirà inoltre diversi workshop che andranno a formare la sua costellazione artistica, creando un percorso artistico eterogeneo in cui il medium tessile diventa un punto di approdo che lega tutta la sua formazione come il retro di un arazzo. Attraverso un alfabeto gestuale in cui la forza simbolica del merletto e delle corde si incontrano, mette in luce la difficoltà del separarsi e dell'esistere, il conflitto in tutte le sue forme. La sua ricerca nasce dall'analisi dell'identità personale con una particolare attenzione ai conflitti interiori e alle soglie dell'esistenza che come delle tracce percorrono l'essere umano fin dalla nascita. I suoi lavori sono una profonda riflessione sui principi della memoria del proprio vissuto concentrandosi sul ciclo di separazione e appartenenza che ci restituisce l'incerta e tormentosa dimensione dell'esistenza. I materiali organici che utilizza evocano pelli, corpi vivi, muscoli, viscere e organi, tessuti lacerati e allo stesso tempo tenaci che ci restituiscono elementi in bilico, come soglie o linee di confine, metafore del rapporto tra l'interno e l'esterno, tra il visibile e l'invisibile, tra la nascita e la perdita. L'antinomia di questi elementi li rende imprescindibili l'uno per l'altro e insieme indispensabili per l'esistenza, in un'eterna e irraggiungibile ricerca di equilibrio nella trasformazione. Le opere dell'artista sono state presenti in mostre nazionali e internazionali: Scythia", Ivano-Frankivs'k, Ukraine, XS Project", Bergamo art Fair, Bergamo, Italia, No name gallery, Bologna, Italia, Whit roots and without", Roots Art Gallery, Pisa, Italia, in concorsi: The 11° International mini textile and Fiber Art exhibition, Scythia, Ivano- Frankivs'K, Ukraine, Miniartextile 32° edizione, Como, Italia. L'artista è stata selezionata a residenze quali "Ramo" a Caramanico Terme nel 2022 a cura di Giuliana Besana e alla Palermo Summer School of International Art a Cura di Daria Filardo e Stefania Galegati.
Titolo: Elisabetta Cameli. La nascita di mille inferni
Apertura: 11/09/2023
Conclusione: 15/10/2023
Organizzazione: Biennale del Muro Dipinto 2023
Curatore: Lucrezia Caliani
Luogo: Dozza, Museo della Rocca di Dozza
Indirizzo: Piazza Rocca -Dozza (BO)
Inaugurazione: venerdì 15 Settembre 2023, Ore 17:30 ad ingresso libero
Info e prenotazioni: 0542 678240 - rocca@comune.dozza.bo.it
Biglietti:
intero € 7,50 - ridotto € 6,00 (studenti maggiorenni, tesserati FAI e Touring Club Italiano, gruppi sopra 20 unità) - gratuità per under 18, residenti del Comune di Dozza, disabili con accompagnatore, giornalisti, guide turistiche, tesserati Card Cultura
Orari: da lunedì a sabato ore 10-13 e 14-19 Domenica e festivi ore 10-19:30
Sito web per approfondire: https://www.fondazionedozza.it/programma-eventi/eventi-spettacoli-alla-rocca-di-...
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