
Greta Schödl, grande artista e performer austriaca, è la protagonista dell'evento espositivo Il tempo non esiste, promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
La mostra - curata da Silvia Evangelisti e Valentina Rossi - sarà aperta al pubblico gratuitamente dal 26 gennaio al 17 marzo 2024 a Palazzo Paltroni (via delle Donzelle 2, Bologna).
È la prima mostra dedicata da un'istituzione bolognese a Greta Schödl, nata a Hollabrunn nel 1929, che alla fine degli anni Cinquanta scelse il capoluogo felsineo come residenza. Il titolo dell'esposizione riflette una citazione ricorrente dell'artista e rimanda all'inesistenza del concetto di tempo. Schödl sostiene che l'identità individuale sia modellata sin dalla nascita e che l'essenza di ognuno si manifesti immediatamente, già dal primo istante di vita.
Una visione del mondo e delle cose che le ha consentito, nel corso della sua carriera, di mantenere una stretta connessione con le proprie radici culturali; evidenziata, ad esempio, dall'utilizzo frequente del colore oro, scelta cromatica che rimanda chiaramente alla Secessione Viennese e alla scrittura gotica.
Il progetto espositivo si discosta da una tradizionale impostazione cronologica. Esplora infatti il processo artistico di Schödl e la sua capacità di esprimersi attraverso molteplici tecniche: il mosaico, il disegno, l'illustrazione, la scrittura, la pittura, la scultura e, non ultima, la performance.
Uno dei temi trattati dalla mostra è l'esplorazione della dimensione domestica e femminile, intimamente collegata alla sfera personale dell'artista, che mette in atto una ricerca continua su oggetti di uso comune come lenzuola, tende, strofinacci, assi da stiro e dischi musicali.... leggi il resto dell'articolo»
Dalla loro giustapposizione emerge un'idea di lavoro domestico che non è da intendersi come segno di protesta politica, ma piuttosto come un recupero di pratiche strettamente connesse al fare femminile. Gli oggetti si prestano a un cambiamento di prospettiva: da comuni utensili si trasformano in fonte di nuova energia e significati radicati nella condizione femminile. «Gli oggetti sono in grado di comunicare con noi. Ci avviciniamo a loro sia inconsciamente che consciamente, possiedono una memoria e un'energia composta da vibrazioni», commenta Greta Schödl.
In questo periodo, la sua esperienza si intreccia, sia in termini ideologici che pratici, con quella di molte artiste che partecipano alla celebre mostra di Mirella Bentivoglio, Materializzazione del linguaggio del 1978, realizzata per la Biennale di Venezia.
Un altro focus è sulla scrittura. È attraverso il gesto dello scrivere che, secondo l'artista, è possibile rielaborare e intrappolare la dinamica energetica degli oggetti. La scrittura riporta l'attenzione al nascosto, all'invisibile e conferisce nuova vita alle cose.
Una sezione della mostra è dedicata all'archivio dell'artista, con materiali che contestualizzano il suo lavoro in un periodo cruciale per l'arte italiana: gli anni Settanta, decennio caratterizzato da una profonda contaminazione tra arte e mobilitazione socio-politica collettiva.
In questo contesto, a Bologna si svolgono due rilevanti eventi artistici: la mostra Metafisica del Quotidiano, curata da Franco Solmi nel 1978, alla quale Greta Schödl ha preso parte, e le celebri Settimane della Performance.
Attraverso documenti e fotografie, tra cui un nucleo di scatti del grande fotografo bolognese Nino Migliori, i visitatori avranno occasione di entrare a contatto anche con la pratica performativa di Greta Schödl, impegnata tra gli anni Settanta e Ottanta in tre storiche performance: Tubo (1978), Bidone (1978) e Straßenpoesie (1980), realizzate a Bologna e Basilea.
Queste performance saranno oggetto un reenactment, alla presenza dell'artista e di Nino Migliori, in collaborazione con degli studenti dell'Accademia delle Belle Arti di Bologna, sabato 3 febbraio, alle ore 12.30 in Piazza Maggiore a Bologna.
Il primo febbraio alle ore 10, l'artista e le curatrici, moderate da Fabiola Naldi, saranno presenti alla terza edizione del ciclo di incontri ARTalk CITY, coordinato da Maria Rita Bentini, nato per approfondire le poetiche di alcuni dei protagonisti dell'edizione 2024 di ART CITY Bologna. L'incontro si terrà nell'Aula Magna dell'Accademia di Belle Arti (via delle Belle arti 54).
Per le opere in mostra si ringraziamo i collezionisti privati che hanno concesso il prestito, la Galleria Richard Saltoun (Londra/Roma) e la Galleria Labs di Bologna.
Greta Schödl (1929, Hollabrunn, Austria)
È una delle artiste più significative nel campo della poesia visiva italiana. Da suo padre, medico veterinario, eredita una forte curiosità per il mondo botanico, oltre che per quello dei libri e della letteratura, due temi ricorrenti nella sua pratica artistica. Nel 1948 si iscrive all'Accademia di Arti Applicate di Vienna, dove studia fino al 1953, conseguendo l'Akademiepreis, il premio per il miglior studente. Al termine degli studi, inizia la carriera a cavallo tra Vienna e la Turchia, concentrandosi sulla produzione di ceramiche, mosaici, tappeti, affreschi e smalti.
Durante un viaggio a Francoforte Schödl incontra Dino Gavina, giovane imprenditore e progettista italiano che diverrà suo marito, trasferendosi con lui a Bologna nel 1959. Dopo avere ridimensionato la propria produzione artistica per dedicarsi alla famiglia, Schödl torna in attività a metà degli anni Sessanta e, intorno alla fine del decennio successivo, si dedica alla realizzazione di performance pubbliche.
Greta Schödl ha partecipato a importanti mostre personali e collettive, tra cui: "Materializzazione del Linguaggio", a cura di Mirella Bentivoglio, nella sezione Arti Visive e Architettura della XXXVIII Biennale di Venezia nel 1978; la XVI Biennale di San Paolo, in Brasile, nel 1981; "Poesia Visiva" al MART di Trento e Rovereto nel 2011.
Opere dell'artista si trovano in numerose collezioni in tutto il mondo: al National Museum of Women in the Arts di Washington; al Museo Re Santo Stefano, Székesfehérvár, in Ungheria; al Sackner Archive of Concrete and Visual Poetry di Miami Beach; alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma; al MART di Trento e Rovereto e al MAGA di Gallarate, Varese.
Mostra: Greta Schödl. Il tempo non esiste
Bologna - Palazzo Paltroni
Apertura: 26/01/2024
Conclusione: 17/03/2024
Organizzazione: Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Curatore: Silvia Evangelisti e Valentina Rossi
Indirizzo: via delle Donzelle 2 - Bologna
Inaugurazione: venerdì 26 gennaio 2024 dalle ore 17 alle 20
Performance: Piazza Maggiore, sabato 3 febbraio ore 12.30
Orari: da martedì a sabato dalle ore 10 alle 18. Aperture speciali nei giorni di Art City:
venerdì 2 e domenica 4 febbraio, dalle ore 10 alle 20; sabato 3 febbraio, dalle ore 10 alle 24.
Ingresso libero
Sito web per approfondire: https://www.fondazionedelmonte.it/greta-schodl-artcity-2024/
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