Arte contemporaneaMostre a Venezia

Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta. Re-Stor(y)ing Oceania

  • Quando:   22/03/2024 - 13/10/2024
Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta. Re-Stor(y)ing Oceania
Latai Taumoepeau, “Deep Communion sung in minor (ArchipelaGO, THIS IS NOT A DRILL)”, 2024. Exhibition view of “Re-Stor(y)ing Oceania”, Ocean Space, Venezia. Co-commissionata da TBA21–Academy e Artspace, e prodotta in collaborazione con le OGR Torino. Foto: Giacomo Cosua

TBA21–Academy inaugura a Ocean Space la mostra "Re-Stor(y)ing Oceania", che presenta in anteprima due commissioni site-specific delle artiste indigene del Pacifico, Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta. Curata da Taloi Havini, artista originaria di Bougainville e recente vincitrice del premio Artes Mundi, la mostra presenta un nuovo capitolo nella collaborazione tra Havini e TBA21–Academy, iniziata con la mostra personale dell'artista nel 2021. Re-Stor(y)ing Oceania è commissionata da TBA21–Academy e Artspace, Sydney, e realizzata in collaborazione con le OGR Torino, hub di cultura e innovazione.

Re-Stor(y)ing Oceania invita il pubblico a connettersi con le voci degli/delle artisti/e delle comunità che abitano e operano nella vasta e diversificata regione delle isole e degli atolli dell'emisfero australe. Le isole del Pacifico sono una delle regioni più colpite dagli effetti nefasti del cambiamento climatico. I/Le leader e le comunità indigene hanno chiesto per decenni indagini più estese e una maggiore consapevolezza delle crisi che ne derivano. I popoli del Pacifico occupano oltre un quarto del pianeta, con legami ancestrali che si estendono da Taiwan alle Filippine fino a Papua Nuova Guinea, alle Isole Salomone, Tonga, le Samoa, le Figi e Palau, le Hawaii a nord, l'isola più meridionale di Aotearoa, Rapa Nui a est, e la costa occidentale del continente australiano.
Tuttavia, nonostante l'indipendenza di molti stati insulari nell'Oceano Pacifico a partire dal 1962, l'eredità della colonizzazione continua a pesare sulle comunità oceaniche, sia dal punto di vista sociale che economico, attraverso lo sfruttamento continuo delle loro risorse naturali. In un'epoca segnata dalla crisi climatica e ambientale, Re-Stor(y)ing Oceania si impegna a sovvertire questa traiettoria estrattiva attraverso forme d'arte, l'oratoria, il canto, la genealogia, la performance, "embodied knowlege" (conoscenza empirica) e i sistemi di credenze cosmologiche oceaniche.
La visione curatoriale di Havini è guidata da un metodo ancestrale di chiamata e risposta. Per queste nuove commissioni, Havini ha invitato l'artista Latai Taumoepeau a proporre un appello con l'opera "Deep Communion sung in minor (ArchipelaGO, THIS IS NOT A DRILL)" e l'architetta Wāhine Elisapeta Hinemoa Heta a rispondere con The "Body of Wainuiātea".

L'artista tongana Latai Taumoepeau presenta "Deep Communion sung in minor (ArchipelaGO, THIS IS NOT A DRILL)", un'installazione sonora immersiva a 16 canali che invita il pubblico a partecipare a una "durational performance" risvegliando l'attenzione globale sui pericoli legati all'estrazione mineraria in alto mare nel Pacifico. Attraverso la realizzazione di un'arena composta da macchine sonore e per pagaiare, quest'opera evoca il culto congregazionale di massa e stratifica gli attori geopolitici all'interno delle complessità culturali che circondano le credenze spirituali e le pratiche rituali, realizzando una "durational performance" faiva (incentrata sul corpo).
Onorando l'antica pratica cerimoniale del eseguita a Tongatapu all'inizio di quest'anno, Taumoepeau invita il pubblico a unirsi a lei in un'Me'etu'upaki
invocazione per richiedere assistenza e cura collettiva di Moana (Oceania).

L'installazione immersiva rappresenta l'interpretazione di Taumoepeau dell'antico rituale corale chiamato Me'etu'upaki, dove me'e sta per danza, tu'u significa in piedi e paki - con le pagaie. Quando il pubblico partecipa a gruppi per alimentare le macchine per pagaiare amplifica il cerimoniale del Me'etu'upaki del popolo di Taumoepeau contribuendo con un lavoro di squadra alla resistenza contro l'estrazione mineraria in acque profonde (DMS). Al centro di quest'opera c'è l'antico culturale di mantenere viva la cosmogonia degli/delle antenati/e tongani/e dell'artista oltre il vā (spazio/tempo), in cui Kele (sedimenti marini) e Limu (alghe) rimangono intatte. Taumoepeau solleva l'interrogativo, chi è disposto a darsi da fare in questo esercizio di responsabilità ecologica?

The Body of Wainuiātea - Elisapeta Hinemoa Heta Ala ovest... leggi il resto dell'articolo»

The Body of Wainuiātea di Elisapeta Hinemoa Heta presenta una nuova installazione che incarna rituali e cerimonie guidati dai concetti Māori di kawa e tikanga, radicati nelle sue terre ancestrali di Aotearoa Nuova Zelanda. Leader e promotrice del cambiamento Māori, Samoano e Tokelauano, attraverso la propria opera offre prospettive Māori e Pasifika sull'importanza del luogo da progettare e dell'identità culturale, in relazione a whenua (terra). Con la sua pratica artistica, Heta crea spazi ed esperienze che rendono visibili storie spesso celate, ponendo particolare attenzione alle voci indigene e Wāhine (femminili). The Body of Wainuiātea è composto da karanga (appello spirituale delle donne Māori), vasi di zucca intagliata, olio di cocco profumato, legno, mattoni, tessuto e acciaio inossidabile.

La disposizione dei mattoni di terra evoca gli antichi siti cerimoniali per il riconoscimento degli atua (divinità). Questa Ātea è stata appositamente progettata da Heta per invitare i visitatori a riconoscere Wainuiātea e a portare con sé i/le propri/e antenati/e in questo luogo cerimoniale.
Sedici sedute sono state posizionate in relazione ai punti cardinali, al sorgere e al tramontare del sole. In alto, dodici pieghe graduali di tessuto onorano Ranginui/Rangi/Lagi e i dodici livelli del cielo. Un karanga (appello cerimoniale) composto e intonato da Rhonda Tibble risuona tre volte al giorno per onorare Moana (Oceania) come tapu (sacra).

Derivato da "tika", che significa modo giusto o corretto, tikanga è la definizione di ciò che è corretto per mantenere l'equilibrio nelle nostre relazioni, sia con il mondo umano che con l'ambiente. I/Le visitatori/trici sono invitati/e a entrare in The Body of Wainuiātea per apprendere, condividere e riconnettersi alle storie ancestrali. Per tutta la durata della mostra, questo spazio ospiterà un programma di conversazioni, performance e azioni con il contributo di professionisti/e multidisciplinari.
Entrare in The Body of Wainuiātea implica decidere consapevolmente di superare il divario tra l'individuale e il collettivo, tra il privato e il pubblico, per sperimentare la relazionalità con il prossimo.

Programma

Havini collabora a stretto contatto con un comitato curatoriale con il quale promuove programmi pubblici incentrati sulle prospettive indigene di tutta l'Oceania, l'Australia e l'Asia-Pacifico e le sue diaspore. Questi incontri creeranno lo spazio per scambi e conversazioni, compresi tre giorni di live performance che si terranno durante la settimana del vernissage della Biennale di Venezia (16-20 aprile 2024), che rimarranno accessibili online, creando un nuovo archivio di storie e contributi di artisti/e, curatori/trici, scrittori/trici, leader di comunità, poeti/esse, musicisti/e, navigatori/trici, marinai/e, pescatori/trici e studiosi/e delle Prime Nazioni, andando ad ampliare le attuali conoscenze sul nostro Oceano.

Artisti/e, accademici/che, attivisti/e, scienziati/e, i /le custodi della conoscenza e familiari che hanno collaborato con Heta e Taumoepeau, si confrontano nei programmi pubblici e in OCEAN / UNI per condividere idee ed esperienze su come le comunità dell'Oceania navighino le sfide del nostro tempo, incluse storie di colonizzazione, migrazione, militarismo, esposizione alle radiazioni, estrazione delle risorse e cambiamento climatico.
In concomitanza con la mostra Re-Stor(y)ing Oceania, Ocean Space ospita nella research room Climate Crisis and Cultural Loss (2021-2024), la ricerca in due fasi che segna la conclusione dell'omonimo progetto guidato dalla professoressa Ute Meta Bauer presso la NTU ADM. L'indagine, in mostra dapprima presso Ocean Space, verrà presentata successivamente in un'altra configurazione presso la ADM Gallery, una galleria universitaria della School of Art, Design, and Media (NTU ADM) della Nanyang Technological University di Singapore. Climate Crisis and Cultural Loss estende le connessioni e le conversazioni avviate durante il ciclo inaugurale del programma di borse di studio The Current di TBA21−Academy guidata da Bauer dal 2015 al 2018. La ricerca continua a costruire reti degli arcipelaghi attraverso l'Alleanza dei piccoli Stati Insulari in Via di Sviluppo, approfondendo le collaborazioni esistenti con l'Oceania Centre for Arts, Culture and Pacific Studies di Fiji e sviluppandone di nuove nell'Oceano Pacifico meridionale, attraverso l'organizzazione artistica e mediatica no-profit Further Arts di Vanuatu.

Taloi Havini (tribù Nakas, popolo Hakö) è nata ad Arawa, nella Regione Autonoma di Bougainville, e vive a Brisbane, in Australia. La sua pratica di ricerca è ispirata ai legami matrilineari con la terra e le comunità di Bougainville e si manifesta in opere realizzate con mezzi diversi, tra cui fotografia, audio-video, scultura, installazione immersiva e stampa.
Cura e collabora a piattaforme multi-artistiche utilizzando archivi, lavorando con le comunità e sviluppando commissioni a livello locale e internazionale. Conoscenza - produzione, trasmissione, eredità, mappatura e rappresentazione - sono temi centrali dell'opera di Havini, che l'artista indaga in relazione alla terra, all'architettura e al luogo.

Latai Taumoepeau (nata nel 1972 a Gadigal Ngura, Sydney, Australia) realizza opere performative. La sua faiva (pratica incentrata sul corpo) proviene dalle sue terre d'origine, il Regno Insulare di Tonga e il suo luogo di nascita, la Nazione Eora. Ha replicato, esercitato e dis-imparato la danza, in molteplici istituzioni di apprendimento, a partire dal suo villaggio, dalla sala di una chiesa di periferia, dal club e dall'università. La sua faiva (arte performativa) è incentrata sulle filosofie tongane del vā relazionale (spazio e tempo), ed è contaminata da pratiche temporali antiche e quotidiane per rendere visibile l'impatto della crisi climatica sul Pacifico. Latai guida movimenti e azioni ambientali urgenti per sostenere la trasformazione in Oceania.
L'artista è impegnata nel panorama socio-politico australiano con particolare attenzione verso razza, classe e politica del corpo femminile, nell'intento di portare la voce di comunità invisibili in primo piano senza frangipani. Latai ha presentato ed esposto oltre i confini, i paesi e le coste. Le sue opere sono conservate in collezioni private e pubbliche, e includono anche delle pubblicazioni scritte.

Latai ha ricevuto il Creative Australia Emerging and Experimental Arts Award 2023, dopo aver vinto il premio ANTI Festival Live Art 2022 in Finlandia. È stata premiata con le borse di studio Sidney Myer Creative Fellowship 2021 e Australia Council of the Arts Fellowship nella categoria Emerging and Experimental Arts. Nel 2019 ha ricevuto il premio Excellence in Performance Design Award di Prague Quadrennial.
In un prossimo futuro Latai tornerà alla casa natale e continuerà l'ultima faiva del viaggio nei mari profondi e della navigazione celeste prima di diventare antenata.

Elisapeta Hinemoa Heta (Ngātiwai, Ngāpuhi, Waikato Tainui, Sāmoan, Tokelauan) è un'artista multidisciplinare, designer e madre, vive e lavora a Tāmaki Makaurau Auckland, Aotearoa Nuova Zelanda.Nella sua carriera Elisapeta ha spaziato dall'architettura all'arte, dalla scrittura al cinema e alla performance, dall'insegnamento alla ricerca, dando vita a un ricco arazzo di opere e progetti collaborativi incentrati su mātauranga (conoscenza e modi di conoscere) e tikanga (protocolli e cerimonie) indigeni. Attraverso la pratica multidisciplinare, Elisapeta cerca di creare esperienze che rendano visibili le nostre storie, molte delle quali nascoste o erose, con particolare attenzione alla narrazione indigena e Wāhine (femminile).

Grazie alla sua pratica artistica e in collaborazione con il fotografo John Miller (Ngāpuhi), Elisapeta ha realizzato la mostra Pouwātū: Active Presence per la 22a Biennale di Sydney: NIRIN 2020, per poi allestirla alla Objectspace Gallery di Tāmaki Makaurau (marzo – maggio 2021). In Pouwātū: Active Presence l'artista ha lavorato con le qualità spaziali e le potenzialità della wharenui (consueta casa di riunione) per inserire l'esperienza dello spettacolo in un contesto fondamentalmente Māori, sia spirituale che fisico. In occasione di altre mostre significative ha presentato l'opera "He Wai: A Song?" un paesaggio sonoro di Elisapeta Heta e Lynda Simmons, creato per la Biennale Architettura di Venezia del 2016.

Dal 2015 Elisapeta lavora presso lo studio di architettura Jasmax, dove è direttrice e Kaihautū Whaihanga e si occupa di diversi progetti urbani e culturali. Ha co-fondato e dirige il gruppo Waka Māia, un collettivo di progettazione Māori che lavora facilitando solidi processi di coinvolgimento e mirando ad una progettazione incisiva per e con gli iwi Māori in tutta Aotearoa. Negli ultimi anni ha collaborato al Padiglione della Nuova Zelanda all'Expo 2020, al Ngā Puna o Waiōrea Western Springs College e al City Rail Link. Grazie ai contributi all'architettura, l'artista è stata recentemente pubblicata in 100 Women Architects in Practice (2023), di Harris, Parrinder e Ravenscroft ed ha partecipato al VII episodio di The Drawing Board , una serie televisiva Māori condotta da Derek Kawiri sull'architettura e gli architetti/e Māori moderni in Aotearoa Nuova Zelanda.

TBA21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary è una delle principali fondazioni internazionali per il patrocinio e l'arte, nata nel 2002 su iniziativa di Francesca Thyssen-Bornemisza, filantropa e mecenate della famiglia Thyssen che da quattro generazioni si prodiga per l'arte e i servizi alla comunità. La Fondazione gestisce la Collezione TBA21 e le sue attività di sensibilizzazione, che comprendono mostre e programmi educativi e pubblici.

TBA21 ha sede a Madrid, dove opera in collaborazione con il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, e ha altri due importanti poli d'azione a Venezia e in Giamaica. Tutte le attività di TBA21 sono fondamentalmente guidate dagli/lle artisti/e e dalla convinzione che l'arte e la cultura siano portatrici di trasformazione e cambiamento sociale e ambientale e, sostanzialmente, a servizio della pace globale.

TBA21–Academy è il ramo di ricerca di TBA21 che promuove una relazione più profonda con l'Oceano e altri corpi d'acqua attraverso la lente dell'arte per ispirare la cura e l'azione. Fondata nel 2011, l'Academy ha lavorato come un incubatore per la ricerca collaborativa, la produzione artistica e la sensibilizzazione ambientale, catalizzando nuove forme di conoscenza che emergono dagli scambi tra arte, scienza, politica e conservazione. Le pratiche e le metodologie di TBA21–Academy nascono dalla convinzione che sia necessaria una risposta culturale per spostare i paradigmi verso un pensiero più immaginativo e rigenerativo.

TBA21–Academy condivide con il pubblico le proprie pratiche e ricerche a Ocean Space, nella Chiesa di San Lorenzo a Venezia. Inaugurata a marzo 2019 quale centro planetario per catalizzare l'alfabetizzazione critica sugli oceani, la ricerca e il patrocinio attraverso le arti, questa ambasciata per l'Oceano promuove l'impegno e l'azione collettiva sulle tematiche oceaniche più urgenti.

Artspace
Fondato nel 1983, Artspace si trova a Sydney nella terra di Gadigal. Artspace è una delle principali istituzioni per la produzione e la presentazione di arte contemporanea nell'Asia Pacifica. L'approccio ampio e multipiattaforma alla programmazione comprende nuove commissioni, mostre, performance, residenze studio, pubblicazioni, programmi pubblici, iniziative di apprendimento e di sensibilizzazione e sostegno. Artspace è un luogo in cui artisti/e di tutte le generazioni sperimentano nuove idee e danno forma alla conversazione pubblica. Incoraggiando coraggio, sperimentazione, collaborazione e sensibilizzazione, la mission di Artspace è quella di promuovere la nostra cultura e sostenere la vitalità della comunità attraverso un impegno più profondo con l'arte contemporanea.

Le OGR Torino sono un centro di cultura e innovazione unico in Europa, dedicato alla sperimentazione: artistica, musicale – OGR Cult – scientifica, tecnologica e imprenditoriale – OGR Tech. Ex officine per la riparazione dei treni nell'Ottocento, sorgono nel cuore di Torino su un'area di 35.000 mq interamente riqualificata da Fondazione CRT e restituita alla città, per aprire a tutti nuovi orizzonti di collaborazione, creazione e convivialità.
Dal 2017 le OGR Cult rappresentano un polo di ricerca e divulgazione in campo artistico ad ampio spettro: cassa di risonanza per la musica, spazio aperto dove tutti possono entrare in contatto con l'arte contemporanea e performativa, e luogo di dialogo sulle grandi trasformazioni del nostro tempo.

Le OGR Cult accolgono grandi concerti – con artisti italiani come Moroder, Ezio Bosso, Baustelle, Motta, IOSONOUNCANE e Manuel Agnelli, e internazionali tra cui Pixies, Yan Tiersen, Kraftwerk, Apparat, New Order e Tom Walker – e invitano alla scoperta di nuove sonorità, con progetti originali come OGR Club. Quest'ultima iniziativa è organizzata dalle ex Officine per accogliere in città un panorama musicale senza confini: in poco più di un anno si sono esibiti nel Duomo delle OGR Lorenzo Lemme aka Lepre, Galea, Edda con Gianni Maroccolo, Niccolò Bosio, Amalfitano e Elephant Brain, Jeremiah Fraites, Casino Royale, Bud Spencer Blues Explosion, Bobby Joe Long's Friendship Party e Daniela Pes.
L'arte viene resa accessibile grazie a mostre site-specific gratuite, spettacoli e un ricco calendario di visite guidate, workshop e contenuti online, dedicati a opere in grado di offrire una chiave di lettura del presente e, quindi, uno sguardo sul futuro. Una vocazione valorizzata dalla collaborazione con partner sul territorio – fra i molti, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, MAO, GAM e Castello di Rivoli – e internazionali – quali MoMA PS1, la Caixa, il Centre d'Art Contemporain di Ginevra, Serpentine e Artangel – per portare a Torino le personali di artisti quali Tino Seghal, Susan Hiller, Mike Nelson, Monica Bonvicini, Pablo Bronstein, Maria Hassabi, Arthur Jafa e Sarah Sze, ma anche grandi collettive quali Come una falena alla fiamma, Like a Moth to a Flame, la Biennale dell'Immagine in Movimento The Sound of Screens Imploding e Cut a Rug a Round Square, curata da Jessica Stockholder.

Sempre attente all'innovazione in tutte le sue espressioni, le OGR Cult espongono le intersezioni tra arte e tecnologia come in Perfect Behaviors, curata da Giorgio Olivero, ed esplorano i cambiamenti della nostra società grazie a momenti di approfondimento con produzioni originali come OGR Talks – live e in diretta streaming – insieme a filosofi, artisti, scrittori e pensatori da Tlon a Francesco Costa, da Zerocalcare e Luciano Ligabue a Michela Murgia.

La mostra è commissionata da TBA21–Academy e Artspace, Sydney, e prodotta in collaborazione con le OGR Torino.

Programma Pubblico Attività 2024

Il programma offrirà scambi trans-pacifici e interculturali in un dialogo attivo, capace di creare una nuova "ondata" di storie che, in questi tempi incerti, promuovono solidarietà e suggeriscono – attraverso pratiche di riverenza per la vita dei nostri Oceani – modi per rallentare l'orologio dell'estrazione.
Il programma pubblico si concentrerà sul concetto di ospitalità, proponendo attività partecipative rivolte ai diversi tipi di pubblico di Venezia e dando spazio alla comunità locale.
Il programma si svilupperà attraverso molteplici eventi tra aprile e ottobre 2024, mettendo in collegamento l'Oceano Pacifico con la Laguna di Venezia. Ci faremo condurre dai suoi flussi nell'imparare a formulare le azioni consapevoli che plasmano la nostra vita quotidiana:

Listening
DJ set, conferenze, listening session e workshop per metterci in ascolto delle voci e dei suoni del Pacifico in questo lungo viaggio verso Venezia.

Moving
Attraverso performance, rituali e attività partecipative, mettiamo in scena il movimento del corpo, prestando attenzione alla sua resistenza in uno sforzo corale e ascoltando le sue profondità, uno con uno sguardo sempre rivolto alla laguna. In collaborazione con l'Associazione Spazio Levante.

Seeing
Una serie di eventi di screening dedicati al tema dell'estrazione in alto mare (Deep Sea Mining). Tale tematica è il punto di partenza del programma di TBA21–Academy Culturing the Deep Sea, un'esplorazione delle narrazioni e delle complessità dell'estrazione in alto mare, ampliata in due cicli della piattaforma di studio collettivo online OCEAN / UNI sviluppati in dialogo con Taloi Havini.

Eating
Un programma di ricerca che contribuisce concretamente all'attuale discussione sulle risorse alimentari sensibilizzando sui potenziali danni delle routine quotidiane e incoraggiando un approccio interspecie alla catena di approvvigionamento alimentare che sia rigenerativo per il nostro ecosistema. Curata con Barena Bianca e strettamente allineata ai temi di "Re-Stor(y)ing Oceania", Tavole Conviviali: Progettare una dieta di resistenza mira ad attivare un processo di resistenza alle questioni ambientali nelle aree dell'Oceania, dell'Australia e dell'Asia-Pacifico.

Calendario Programma Pubblico

Venerdì, 22 marzo h 18:00: Inaugurazione mostra Re-Stor(y)ing Oceania #moving
Sabato, 23 marzo 17:00: THIS IS NOT A DRILL - Performance partecipativa coreografata da Latai Taumoepeau con squadre sportive locali

Mercoledì, 17 aprile
11:00: Sailing Through Storms: Art's Response to Crisis 
Conversazione tra Lia Dostlieva, Viktoria Bavykina e Max Gorbatskyi, Vid Simoniti, moderata da Tetyana Filevska. Follow the plants: Performance di Alevtina Kakhidze.
15:00: THIS IS NOT A DRILL - Performance partecipativa coreografata da Latai Taumoepeau con squadre sportive locali 

16:00: Deep dive into the Moana, un pomeriggio di sessioni d'ascolto, interventi di artisti, letture, musica e bevande a cura di Taloi Havini, Latai Taumoepeau e Seini Sistanative. Conversazione con il curatore e l'artista 

Giovedì, 18 aprile
16:00: Immergiamoci ancora di più nel Moana esplorando le cosmogonie e la vita marina sul fondo del mare e scavando nelle ragioni della competizione globale in queste acque contese con Margarita Mendez e Latai Taumoepeau, a cura di Taloi Havini #listening

Venerdì, 19 aprile
11:00: Conversazione tra Stephanie Comilang e la co-curatrice della Biennale di Sharjah 16 Amal Khalaf. Evento in collaborazione con la Biennale di Sharjah #listening
15:00: THIS IS NOT A DRILL - Performance partecipativa coreografata da Latai Taumoepeau con squadre sportive locali

Sabato, 20 aprile
17:00: Ocean evening. Serata di performance, discussioni e proiezioni in collaborazione con Art Explora e LAS Art Foundation 

Programma educativo 

Il programma educativo di TBA21–Academy a Ocean Space mira a favorire la creazione di identità coscienti e partecipi all'evoluzione della società contemporanea nella complessità dei suoi aspetti e mutamenti. La sua missione consiste nel favorire una comprensione più approfondita dell’Oceano tramite la lente dell’arte e nel generare soluzioni creative ai suoi problemi più urgenti, per una nuova visione trasformativa e partecipativa.

Calendario appuntamenti aprile/ maggio / giugno

Sabato 27 aprile
Ore 12:30, Ocean for All. Visita in Lingua dei Segni
Ore 14:30, Ocean for All. Visita tattile

Sabato 4 maggio Zoomarino. Dalle origini della vita alla giungla del mare.
Ore 11, I appuntamento del ciclo di laboratori per bambini e famiglie, con un/a ricercatore/trice e condotto da un/a giovane performer (6-12 anni)
Ore 15:30, I appuntamento del ciclo di laboratori per bambini e famiglie, con un/a ricercatore/trice e condotto da un/a giovane performer (3-5 anni)

Sabato 18 maggio Zoomarino. Dalle origini della vita alla giungla del mare.
Ore 11, II appuntamento del ciclo di laboratori per bambini e famiglie, con un/a ricercatore/trice e condotto da un/a giovane performer (6-12 anni)
Ore 15:30, II appuntamento del ciclo di laboratori per bambini e famiglie, con un/a ricercatore/trice e condotto da un/a giovane performer (3-5 anni)

Mercoledì 22 maggio
Ore 11, Ocean Schools. Evento finale scuole

Sabato 8 giugno
Ore 12:30, Ocean for All. Visita in Lingua dei Segni Ore 14:30, Ocean for All. Visita tattile

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Mostra: Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta. Re-Stor(y)ing Oceania

Venezia, Chiesa di San Lorenzo Castello 5069

Apertura: 22/03/2024

Conclusione: 13/10/2024

Organizzazione: TBA21–Academy e Artspace, OGR Torino

Indirizzo: Campo S. Lorenzo, 5067 - 30122 Venezia

Sito web per approfondire: https://tba21.org/academy



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