Dal 5 al 29 gennaio 2024 presso Galleria360 a Firenze si tiene la mostra collettiva "New ART", per un nuovo statuto artistico.

"L'arte non ha mai smesso di partecipare alle avventure dell'umanità, accompagnando in ogni passaggio l'evoluzione della società" (Michelangelo Pistoletto, "Ominiteismo e Demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società", 2017)

Con queste parole Michelangelo Pistoletto, esponente principale del movimento artistico dell' "Arte povera", riassume efficacemente il suo "credo artistico" e dunque, la sua idea di arte; ovvero un'arte che non esaurisce la sua funzione in una finalità estetica, ma che al contrario, coglie ed ispira il cambiamento sociale. Negli ultimi decenni il panorama artistico, come un camaleonte, ha mutato velocemente le proprie connotazioni in base ad avvenimenti storici, sociali, politici ed economici. L'attuale condizione delle arti figurative è infatti contraddistinta da una estrema fluidità di stili e modelli, da costanti cortocircuiti tra presente e passato, da ibridazioni e metamorfosi continue che mettono in crisi le tradizionali categorie estetiche. Un universo artistico dunque, dove il presente è parte di un processo in continuo divenire, nel quale innovazione e rivoluzione si intrecciano costantemente alla trasformazione sociale.

"New ART" è dunque una mostra il cui scopo è quello di proporre un nuovo statuto artistico, una nuova arte; un'arte cioè, che non è solo un mero riflesso della società; ma che al contrario, è capace di limitare l'ego per promuovere il "noi", per diventare uno strumento di sensibilizzazione, invitando gli spettatori a riflettere sulla propria posizione nel tessuto comunitario ed umanitario. Attraverso le opere esposte, l'arte emerge quindi come un veicolo previlegiato per la riflessione e l'azione, trasformandosi in un potente strumento di commento sociale.
L'inaugurazione si svolgerà venerdì 5 Gennaio 2024 alle 19.30 in via Borgo Ognissanti 77r, Firenze. Durante il vernissage verrà offerto un drink di benvenuto mentre musicisti Jazz suoneranno dal vivo.
(testo di Virginia Bazzechi Ganucci Cancellieri)