Arte contemporaneaMostre a Vicenza

Nicoletta Magnaguagno. Le forme dei sentimenti

  • Quando:   08/03/2024 - 07/04/2024
  • evento concluso
Nicoletta Magnaguagno. Le forme dei sentimenti

Prosegue fino al 7 aprile 2024 a Palazzo Barbaran di Castelgomberto la personale dell'artista vicentina Nicoletta Magnaguagno dal titolo, "Le forme dei sentimenti" con la curatela di Giorgio Fabris. In mostra una serie di opere di grande tensione espressiva e dai cromatismi accesi. 

"Le opere di Nicoletta Magnaguagno risentono, in parte, del suo vissuto culturale, ibridato da un primitivismo che la "ossessiona", rendendo i suoi corpi turbati, inquieti, ma pieni di passione. Le sue figure sono agglutinate, dipinte con tratti taglienti per meglio esprimere la loro precarietà." (Giogio Fabbris)

"È un principio largamente accettato tra i pittori che non importa cosa si dipinge purché sia dipinto bene. È l'essenza dell'accademia (manierismo). Non esiste qualcosa come una buona pittura sul nulla. Rivendichiamo la crucialità del soggetto e il contenuto tragico ed eterno come l'unico valido. Per questo professiamo un'affinità spirituale con l'arte primitiva e arcaica". (Mark Rothko)

Testo di Giorgio Fabbris

È indiscutibile! Ogni artista, da sempre, "porta sulle spalle" uno o più artisti che l'hanno influenzato. L'originalità espressiva non esiste se non quale prova di emancipazione da precedenti esperienze influenzate da altri artisti.... leggi il resto dell'articolo»

Nel caso di Nicoletta Magnaguagno l'artista che l'ha quasi "incantata" è stato Lobo (Mariano Bettega), grande, grande pittore scomparso da poco (purtroppo non apprezzato quanto meritava), il quale ha lasciato centinaia di opere nella maggior parte delle quali spicca una vertiginosa capacità compositiva. Per lui solo la pittura era vita vera, respiro, consolazione, argine per evitare il precipizio. Era esaltato nel districarsi pittoricamente rappresentando moltitudini di soggetti con personaggi agglomerati fantasticamente che placavano il suo horror vacui. Era vulcanico, frenetico nel comporre, felice nel tratto fantasmagorico, nei cromatisti commisti di materismo e sorprendente raffinatezza. I suoi quadri sono scrigni di sensibilità dove il ritmo rende ogni immagine un'epifania.

Nicoletta Magnaguagno si aggira nei meandri della realtà portando alla luce nei suoi quadri una poetica intima del quotidiano imperniata in una ricerca spietata di corpi desideranti, dove le passioni arrivano a "contorcere" protagonisti. In questa mostra lei espone quadri dove compaiono rappresentazioni fgurative mosse dai sentimenti, più che dalla consuea Struttura compositiva. E sorprendente, meraviglioso, vedere come i suoi corpi metafisici vivano in una realtà altra, emblema che svela "Nicoletta e il suo doppio", innesco esplosivo per la sua pulsione fantastica.

È la facilità, l'immediatezza che coglie le emozioni in corpi che subisco. no piacevolmente le alterazioni morfologiche, le poetiche "deformazioni", che accentuano la presenza del desiderio. Figure immense in cromatismi delicati a tratti sinuosi, ma dove tutto si può accendere e i colori diventano saturi quando lei deve raccontare vite impastate nell'ambiguità dell'essere.

La sua freschezza esecutiva mi ricorda, oltre che Lobo, Matisse, Picasso e l'Espressionismo, ma queste sono stazioni che la "locomotiva" Nicoletta ha già superato. Lei ora si trova un po' sperduta, forse impacciata, nella quotidianità e con gioia spesso si ricovera in clausura, distante da tutto tranne che dalle sue tele, dalle sue ipotetiche icone profane, che "battezza" con sicuro tratto e pennellate emozionate, figure che d'incanto la gratificano, perché sono finalmente passate dalla fantasia alla realtà del quadro.

Lei crea personaggi che alla fine non vorrebbe più abbandonare.

Nicoletta è una sapiente pittrice, un'artista autentica, i suoi lavori nascono dall'urgenza di rappresentare avvenimenti che turbano e conturbano i corpi, corpi che lei scopre avvolti da complessità esistenziali e ciò la porta a deformazioni plastiche che esaltano la dinamica dei sensi.

Nicoletta è Narciso che nell'acqua-quadro si vede riflessa e svelata, pertanto sollecitata a rappresentare immagini inquiete, desideranti; è come se, prima di usare il pennello, lei avesse consultato Freud.

C'è sapienza esecutiva nella sua apparente leggerezza e trasparenza cromatica volta a rassicurare lo sguardo ordinario. In realtà Magnaguagno con delicatezza ci porta nel suo mondo, dove scopre l'essere che cerca di assumere fogge disinibite ostentando sicurezza, ma che sostanzialmen te ha sempre bisogno dell'altro. Per non rendere il suo percorso creativo umano, troppo umano, lei dipinge anche magnifici fiori rassicuranti fiori fieri di accostarsi vivacizzando vite talvolta piene di pena. Fiori d'incanto che nascono ostinati nelle crepe del tempo rilassato in spari ridotti nei quali Nicoletta si concede alla rappresentazione apparentemente "disimpegnata", perché i suoi ritratti di fiori offrono quel salutare benessere senza il quale le sue grandi opere potrebbero indurre a giudizi retorici

Magnaguagno sicuramente ha trovato una sua originalità espressiva valida per aver "un posto" nella strettoia concessa alla pittura oggi, dove vige il bel marasma dell'arte contemporanea.

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Mostra: Nicoletta Magnaguagno. Le forme dei sentimenti

Castegomberto, Palazzo Barbaran

Apertura: 08/03/2024

Conclusione: 07/04/2024

Curatore: Giorgio Fabbris

Indirizzo: Via Villa, 26 - 36070 Castelgomberto (VI)

Orario: giovedì 19.00-21.20 | venerdì-sabato 16.00-19.00 | domenica 10.00-12.00 e 16.00-19.00

Catalogo: in mostra, progetto grafico di Nicoletta Magnaguagno



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