Art Days. 19-29 ottobre 2023 - Napoli Campania annuncia il primo degli eventi speciali
della terza edizione: "Superfici Irregolari - Sette narrazioni sulla frammentazione dell'animo umano", mostra della Collezione Giuseppe Iannaccone, realtà collezionistica di arte contemporanea internazionale e arte italiana tra le due guerre,
presso la Chiesa della Compagnia della Disciplina della Santa Croce.
Ora locata a Milano ma di origine avellinese, la straordinaria Collezione Giuseppe Iannaccone entra tra i partner di Art Days 2023. Così nasce Superfici Irregolari - Sette narrazioni sulla frammentazione dell'animo umano curata da Daniele Fenaroli con l'organizzazione di Martina Campese e Letizia Mari. La mostra è ospitata nella Chiesa della Compagnia della Disciplina della Santa Croce, gioiello nel pieno centro storico di Napoli, ed è programmata dal 28 ottobre al 26 novembre 2023.
Esponendo le opere di 7 artisti contemporanei - Roberto Cuoghi, Patrizio Di Massimo, Rineke Dijkstra, Zehra Doğan, Pietro Moretti, Zanele Muholi, Tammy Nguyen - che variano per dimensioni e tecnica esecutiva, la mostra intende indagare la profondità dell'essere umano, riscoprirne la complessità del corpo e, in un certo senso, trasmettere con ciascun artista un messaggio non necessariamente esplicito, ma che induca un processo di riflessione che l'apparenza superficiale non sempre è in grado di attivare.
Riporta Daniele Fenaroli: "In questa selezione di opere si definisce la caleidoscopica molteplicità, prodotta dalla contaminazione delle esperienze umane e culturali, che questi artisti contemporanei, socialmente e geograficamente distanti, hanno saputo rappresentare liricamente. Una serie di opere che ci ricordano quanto la perfezione assoluta sia un'illusione inarrivabile, frutto dell'ingenuità umana. E come, invece, la ricerca artistica sia frutto segreto di un ecosistema complesso, come quello umano, che conta proprio sulla forza della diversità".... leggi il resto dell'articolo»
La mostra si inserisce nel più ampio progetto "La Porta dei Sogni" avviato nel 2022 da Altra Napoli in sinergia con l'Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce e reso possibile grazie al supporto di prestigiosi finanziatori e sponsor. Il progetto vede coinvolti enti del terzo settore che già operano sul territorio quali l'Associazione Sanitansamble, ASSO.GIO.CA. e la cooperativa MANALLART, giovane realtà che si occupa della promozione turistica di Forcella.
Il progetto ha come focus la riqualificazione dell'Arciconfraternita della Disciplina della Santa Croce, antica congrega laicale fondata nell'ultimo decennio del XIII secolo e chiusa al pubblico da oltre quarant'anni, e il recupero di un appartamento diventato sede della Piccola Orchestra di Forcella.
La riapertura della Disciplina della Santa Croce ha un profondo significato non solo volto al recupero dei luoghi restituiti ai cittadini napoletani, ma orientato all'inclusione sociale ed economica del quartiere.
Gli artisti
L'idea di metamorfosi attraversa la ricerca di Roberto Cuoghi (Modena, 1973). Inizialmente, l'artista effettua un'indagine sulla propria persona: ancora studente all'Accademia di Brera a Milano, decide di trasformarsi in suo padre. Impone al proprio corpo di prendere peso, si decolora i capelli fino a renderli bianchi e cambia il tono della voce. Conseguentemente, veste gli abiti e assume i modi di una persona più anziana. L'insorgere di problemi di salute lo fa desistere dal continuare l'operazione, ed è attraverso le opere che Cuoghi persegue l'analisi di svariate forme di metamorfosi. I suoi lavori comprendono le tecniche più diverse e includono fotografia, video, animazioni, pittura e disegno.
Patrizio Di Massimo (Jesi, 1983) rende ogni osservatore al contempo protagonista e voyeur di una scena in divenire, di cui non si conoscono i precedenti e di cui si può solo immaginare il corso successivo.
In un set che tanto richiama le quinte di un teatro, si diviene protagonisti e spettatori di un dramma senza parole, di una poesia senza versi e, contemplando scene enigmatiche, scopriamo il potere dell'espressione artistica nel farci riflettere sulla bellezza e sulle difficoltà celate nel silenzio e nell'intimità.
Rineke Dijkstra (Sittard, 1959) esegue ritratti i cui soggetti emergono da varie ambientazioni, come le spiagge, e catturano con la loro bellezza non convenzionale e una persistente voglia di affermazione. Attraverso un senso di eroismo sotteso, Rineke ci dona l'essenza dell'artificio, svelando la teatralità che giace dietro la complessità psicologica di ciascun individuo.
Zanele Muholi (Umlazi, 1972) e Zehra Doğan (Diyarbakır, 1989) condividono nella loro esistenza, il rapporto complesso tra l'espressione della propria libertà e le autorità. La prima, fotografa e attivista sudafricana, si presenta spesso nei suoi scatti indossando copricapi e oggetti che incarnano l'ambivalenza tra elementi decorativi, simboli di costrizione e tortura utilizzati contro le comunità nere e LGBTQIA+ del suo paese d'origine. D'altra parte, Zehra Dogan, artista e giornalista turca, ha sperimentato un diverso tipo di repressione. La sua produzione, perseguita con tenacia anche in carcere attraverso materiali di riutilizzo e di derivazione organica, è diventata un simbolo di resistenza contro l'oppressione del suo paese.
Pietro Moretti (Roma, 1997) porta sulla tela tutta la matericità di una prova, quella della cipolla per l'appunto, che è il nodo di ogni esistenza; è il momento in cui ciascuno di noi è richiamato a scrutare nel proprio io più profondo, a cercare, se presente, quella coerenza proclamata, che percorre gli anni e le situazioni, manifestandosi nella nostra continua evoluzione. La prova della cipolla manifesta il nostro essere protagonisti di un'azione, di un taglio come di una scelta, da cui scaturirà inevitabilmente una serie di conseguenze.
Tammy Nguyen (San Francisco, 1984) traspone sulla tela la contaminazione delle credenze religiose, la cui pratica, durante i bombardamenti degli anni '70 nel suo stato natale, il Vietnam, era assicurata all'interno di una fitta foresta.
La matrice pittorica si fonde e si stratifica attraverso pitture diverse in un continuo rimando religioso, ambientale, geopolitico e storico, in cui le piccole foglie d'orate, che si disseminano e fermano l'opera in superficie, sono in realtà il monito di un cambiamento radicale. Le figure religiose, solo accennate sullo sfondo e cardini della fede cristiana, si fondono e si confondono in una foresta popolata da creature in via di estinzione e in cui, il simbolo del peccato, sembra contaminare, dal basso, le forme dell'intera composizione.
La Chiesa della Compagnia della Disciplina della Santa Croce - Cenni storici
L'Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce fu fondata nell'ultimo decennio del XIII secolo ed è considerata la più antica arciconfraternita laicale napoletana con continuità di funzionamento, attiva dal Duecento fino ai nostri giorni.
La chiesa è uno scrigno d'arte con opere di altissimo pregio storico-artistico, tra cui il prezioso retablo quattrocentesco. La facciata settecentesca e il bel pavimento maiolicato all'interno sono frutto di pesanti rimaneggiamenti avvenuti nel XVIII secolo che contribuirono a trasformare l'aspetto decorativo della chiesa. Del complesso fa parte anche il giardino dove in origine vi era un agrumeto e affreschi del secolo XVII raffiguranti la storia di Gesù e di cui ancora oggi si conservano due scene. Oggi l'antico edificio, tramite il sodalizio ancora attivo dell'Arciconfraternita della Disciplina della Santa Croce, è al centro di un importante progetto socio-culturale che interessa il rione Forcella. L'idea è quella di realizzare una rinascita sociale e culturale, del tipo di quella già compiuta nel rione Sanità, veicolando e richiamando il turismo, nazionale e internazionale, con il fine ultimo di offrire ai residenti una concreta alternativa.
Mostra: Superfici Irregolari. Sette narrazioni sulla frammentazione dell'animo umano
Napoli - Chiesa della Compagnia della Disciplina della Santa Croce
Apertura: 28/10/2023
Conclusione: 26/11/2023
Organizzazione: Martina Campese e Letizia Mari
Curatore: Daniele Fenaroli
Indirizzo: Vico Croce S. Agostino - 80139 Napoli
Inaugurazione: sabato 28 ottobre alle ore 17.00
Orari di apertura: giovedì 10.00-13.00 | venerdì 10.00-13.00 | sabato 10.00-18.00 | domenica 10.00-12.00
Per info: info@artdaysnapolicampania.com
Sito web per approfondire: https://www.artdaysnapolicampania.com/
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