Mostre

Manet a Roma apre il mese dell'Impressionismo

Ancora solo due giorni di attesa per l'inaugurazione della prima mostra che darà il via ad una serie di appuntamenti dedicati alla ricorrenza dei 150 anni dalla prima grande mostra impressionista.
Édouard Manet, Le Citron (Il limone), 1880, olio su tela, 14 x 22 cm. 
Parigi, Musée d'Orsay. Lascito del conte Isaac de Camondo, 1911. © Musée d'Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt

Si tratta di "Le Citron di Édouard Manet", un prestito eccezionale dal Musée d'Orsay, in mostra a Villa Medici a Roma, a partire dal 1° marzo 2024.

Era il 15 aprile 2024 del 1874 quando la "Societé Anonyme" decretò la nascita dell'impressionismo al numero 35 di Boulevard des Capucines a Parigi, presso l'ex studio del fotografo Nadar. Gli artisti organizzatori furono Claude Monet, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir, Camille Pissarro e Berthe Morisot. A quella storica mostra parteciparono 30 artisti che presentarono 165 opere.

C'è da dire che Edouard Manet, nonostante sia considerato l'ispiratore del gruppo, non partecipò mai alle mostre di quel gruppo di giovani artisti. Le sue opere, come "Colazione sull'erba" e "Olympia", avevano rappresentato una grande rottura con l'Accademia e lo stile pittorico che essa promuoveva, portando nella pittura una lettura realistica e talvolta provocatoria della vita moderna. L'uso di pennellate fluide, la luce vibrante e la tavolozza audace furono d'ispirazione per i futuri impressionisti.

Manet fu amico e mentore di molti impressionisti, tra cui Monet, Renoir, Degas e Pissarro. Frequentava il Café Guerbois, luogo di ritrovo del gruppo, e li incoraggiava a sperimentare nuove tecniche e a seguire la propria visione artistica.

Tornando a Villa Medici, "Le Citron", opera dipinta nel 1880, rappresenterà il momento clou della visita guidata della splendida sede dell'Accademia di Francia a Roma. Nonostante le dimensioni modeste (14 x 22 cm), il dipinto è una delle nature morte più potenti del pittore, che rivendicava la sua ambizione di diventare il "San Francesco della natura morta". Il pittore ha isolato il frutto dai toni gialli su un sobrio piattino in ceramica smaltata nera che ne esalta gli elementi fondamentali: il colore acceso, la grana della scorza, la semplicità.

L'appuntamento romano non è però che l'antipasto di una vera abbuffata di pittura impressionista che il mese di marzo porterà in Italia. Appena una settimana dopo, il 9 marzo, sono il Veneto e Padova al centro dell'attenzione degli amanti della pittura "moderna" della seconda metà del XIX secolo. Il Centro Culturale Altinate / San Gaetano di Padova ha appena inaugurato "Monet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi", che espone le opere che Monet ha conservato gelosamente nella sua casa di Giverny, provenienti dal Musée Marmottan.

Uno sguardo al percorso espositivo

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Da Manet a Monet quindi, in un'ideale passaggio di testimone, che consentirà di ammirare capolavori quali Ritratto di Michel Monet con berretto a pompon (1880), Il treno nella neve. La locomotiva (1875), Londra. Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905), oltre a tutte le opere di grandi dimensioni come le eteree Ninfee (1917-1920) e i Glicini (1919-1920).... leggi il resto dell'articolo»

Monet a Padova

Claude Monet (1840-1926), Ninfee, 1916-1919 circa, olio su tela, 130x152 cm, Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966, Inv.5098, @Musée Marmottan Paris

Ricordiamo che il Musée Marmottan Monet di Parigi, prestatore delle opere, custodisce la più grande e importante collezione di dipinti dell'artista francese, frutto della generosa donazione fatta dal figlio Michel nel 1966.

Se vuoi saperne di più sulla mostra, leggi il nostro articolo sulla sua presentazione dopo averla visitata.

Padova è già protagonista dell'attualità espositiva dedicata alla seconda metà dell'Ottocento con la mostra "Da Monet a Matisse. French Moderns 1850–1950". In questo caso il tema della mostra non è solo l'Impressionismo, ma la pittura, e scultura, che ha visto la sua origine nella Parigi tra il 1850 e il 1950, includendo i movimenti chiave del periodo, come realismo, post-impressionismo, simbolismo, fauvismo, cubismo e surrealismo.

Si può avere un assaggio del percorso espositivo della mostra che ha portato in Italia le opere provenienti dal Brooklyn Museum di New York in questo breve video racconto.

Uno sguardo al percorso espositivo

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Dopo Padova, saranno Palazzo Reale a Milano e il Museo Storico della Fanteria a Roma a presentare altre due grandi mostre dedicate alla stagione impressionista.

Il 19 e il 30 marzo sono le due date da segnare in agenda!

Vuoi saperne di più? Trovi tutte le informazioni nel nostro precedente articolo "Impressionismo in mostra tra Roma, Milano e Padova".


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Pubblicato il 29/02/2024

Itinerarinellarte.it