Dal 16 febbraio 2024 al Museo di Roma in Trastevere la prima grande mostra nel segno di uno dei più amati cantautori italiani: Rino Gaetano.
Iconico poeta dallo stile unico e tagliente, con la sua voce ruvida e con i suoi testi apparentemente leggeri e disimpegnati ma pieni di contenuti, ha saputo graffiare società e politica senza mai nascondersi dietro etichette e maschere.
Autore innovativo, appassionato e dal forte impegno civile, dopo la prematura scomparsa, le sue canzoni, manifesti da cui traspare tutta la sua umanità, sono state riscoperte e diventate veri e propri inni tra le nuove generazioni, usate in teatro, come colonne sonore di film, sono diventate fiction, compilation, street art e festival. La denuncia sociale celata dietro l'ironia delle sue filastrocche resta ancora attualissima. Non ha mai avuto maestri, rappresentava lui stesso l'onda nuova di una corrente senza eguali.
Il songwriter, calabrese di nascita ma romano d'adozione, verrà celebrato con la grande mostra Rino Gaetano, che sarà ospitata a Roma dal 16 febbraio al 28 aprile 2024 al Museo di Roma in Trastevere, nel quartiere che amò e frequentò fin dai tempi del Folkstudio. Un viaggio straordinario di memoria collettiva al ritmo delle note delle sue stralunate canzoni e dove la sua arte sarà più viva che mai.
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali è organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. Con il patrocinio del Ministero della Cultura e la media partner di Rai che conserva la maggior parte dei filmati che riguardano l'artista e con la collaborazione di Universal Music Publishing Group. A cura di Alessandro Nicosia e Alessandro Gaetano.... leggi il resto dell'articolo»
Una mostra inedita nata da una ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che ne documentano l'intero cammino artistico e arricchita da 'tante rarità' di assoluto valore, concesse per l'occasione da Anna Gaetano, sorella di Rino: documenti, foto, cimeli artistici, la raccolta dei dischi, video, strumenti musicali, oggetti, abiti di scena come l'accappatoio indossato durante il Festivalbar all'Arena di Verona e la giacca in pelle utilizzata a Sanremo, manifesti, la collezione di cappelli. Nel corso dell'evento sarà possibile assistere alle performance live di Alessandro Gaetano in trio con la Rino Gaetano Band e con Diana Tejera che eseguirà alcuni dei brani dello zio che permetteranno ai visitatori di scoprire e vivere la forza della sua musica. La rassegna offrirà allo spettatore l'opportunità di un incontro talmente unico e speciale con l'artista che farà scoprire come la sua voce ci parli oggi più forte che mai. Le date sono comunicate sulle pagine web del Museo
Le sue canzoni, innovative e dal forte impegno civile, dopo la prematura scomparsa, sono state riscoperte e diventate veri e propri inni tra le nuove generazioni, usate in teatro, come colonne sonore di film, trasformate in fiction, compilation, street art e festival. La denuncia sociale celata dietro l'ironia delle sue beffarde filastrocche resta ancora attualissima, come la costante lotta contro i tabù, le mistificazioni, le ipocrisie e i conformismi. Non ha mai avuto bisogno di maestri, rappresentava lui stesso l'onda nuova di una corrente senza eguali. I testi dei suoi brani non vanno presi come racconti realistici, ma bisogna viverli come fossero immagini sorprendenti, idee, suggestioni, poesie che alimentano le due anime della sua ispirazione: quella anarchica e chiassosa e quella poetica e struggente, con momenti di felice fusione espressiva e di divertito abbandono. Tutto questo su musiche dagli impianti ritmici di ferro e arrangiamenti di insolita ricchezza e invenzioni, accompagnati da una vocalità moderna e aggressiva.
Nei suoi testi, fatti di sberleffi e di battute caustiche additava l'eterna crisi dell'Italia, quella delle auto blu e degli evasori legalizzati di Nuntereggae più con versi come "vedo tanta gente che nun c'ha l'acqua corrente, e non c'ha niente, ma chi me sente". O ancora l'esaltazione della forza femminile di Gianna che "difendeva il suo salario dall'inflazione", sino alla sua celebre Ma il cielo è sempre più blu, intrisa di luoghi comuni e di misfatti che i 'benpensanti' definiscono progresso, ai quali si contrappone l'indomabile speranza dei "sognatori" che vagheggiano "un cielo sempre più blu". E poi ancora, ma la lista è lunga, Berta filava, Sfiorivano le viole, che con linguaggio desueto trattava i temi dell'emarginazione. La vetta creativa viene raggiunta con l'album Mio fratello è figlio unico che resta uno dei dischi più importanti non solo della carriera del cantante, ma in generale della musica italiana.
Fra il 1973 e il 1980 ha pubblicato sei album attraverso i quali ha dipinto con schiettezza un'Italia che ci assomiglia ancora, ma proprio a causa della sferzante lucidità nell'affrontare temi di stretta attualità, ha faticato tanto per farsi conoscere, affrontando i pregiudizi della critica, del pubblico, dei colleghi, dell'ambiente e anche dell'establishment che non vedeva di buon occhio quello strano personaggio che si divertiva a schernire tutti, potenti, politici, uomini di potere, facendo nomi e cognomi. Cantò Gianna e, per la prima volta nella storia del Festival di Sanremo, fu pronunciata la parola "sesso"; nel teatro sanremese, all'epoca, l'impressione fu di vedere un 'marziano', per la forza dissacrante di quella performance ispirata più a Carmelo Bene che ai codici della musica. Non tragga in inganno la popolarità immediata delle sue canzoni: c'è molta sapienza nell'uso del sarcasmo, del calembour, del nonsense, in quel particolare mezzo di comunicazione che è la canzone, sempre troppo disposta a prendersi sul serio anche quando si tratta di operetta.
La mostra sarà corredata dal catalogo edito da Gangemi Editore che contiene storia, immagini e un lungo elenco di straordinarie testimonianze che aiutano a comprendere tutte le sfaccettature di un uomo considerato uno dei cantastorie di culto della nostra storia. Un viaggio straordinario di memoria collettiva al ritmo delle note delle sue stralunate canzoni e dove la sua arte sarà più viva che mai.
La rassegna offre allo spettatore l'opportunità di un incontro unico e speciale con l'artista che farà scoprire come la sua voce ci parli oggi più forte che mai.
Mostra: Rino Gaetano
Roma - Museo di Roma in Trastevere
Apertura: 16/02/2024
Conclusione: 28/04/2024
Organizzazione: C.O.R. Creare Organizzare Realizzare
Indirizzo: Piazza S. Egidio 1/b - Roma
Orari: da martedì a domenica ore 10.00 - 20.00;
La biglietteria chiude alle ore 19.00;
Chiuso lunedì, 1° maggio.
Info Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Sito web per approfondire: https://www.museodiromaintrastevere.it
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