Parigi tra Belle Époque e Art Nouveau: le mostre che la raccontano

La storia di Parigi dalla seconda metà dell'Ottocento alla prima Guerra Mondiale si intreccia con la storia dell'arte e del costume. Parigi in quei decenni era ancora il centro d'Europa e del mondo occidentale, meta imprescindibile per gli artisti, che la seppero raccontare in modi che ancora oggi non smettono di affascinare.

Giovanni Boldini, Scène de Fète au Moulin-Rouge, 1889 c., olio su tela, Paris, Musée d'Orsay (dettaglio), in mostra a Palazzo Roverella a Rovigo

Parigi viene rimodellata dal Barone Georges-Eugène Haussmann per ordine di Napoleone III, durante il Secondo Impero, diventando la città dei grandi Boulevard e degli Champs-Élysées. Lungo Boulevard des Capucines e Boulevard des Italiens aprono i Café all'aperto più frequentati dai parigini. La città offre anche i grandi magazzini e il Teatro, dove il protagonista assoluto è il compositore Jacques Offenbach. E' del 1866 l'operetta la Vie Parisienne, che girerà per l'Europa e fino agli Stati Uniti, esportando l'immagine di Parigi e del suo invidiabile stile di vita.

La nuova Parigi viene però presto attraversata anche da momenti drammatici. Il 19 Luglio 1870 viene dichiarata guerra contro la Prussia e il Secondo Impero si sgretola rapidamente. Prima di arrivare alla proclamazione della terza repubblica, nel 1875, Parigi vive anche le barricate e la rivolta della classe operaia, che il 18 marzo 1871 porta alla proclamazione della Comune di Parigi, un autogoverno che avrà vita breve, appena due mesi.

Trascorsi pochi anni tornerà comunque la prosperità, e dove c'erano le barricate sorgerà il Moulin Rouge, locale protagonista del dipinto intitolato Al Moulin Rouge, realizzato tra il 1892 e il 1895 da Henri de Toulouse-Lautrec e conservato all'Art Institute di Chicago. E ancora il Moulin de la Galette, oggi celebre anche grazie a un dipinto di Pierre-Auguste Renoir, realizzato nel 1876 e oggi conservato al museo d'Orsay di Parigi. Pierre-Auguste Renoir conduce immediatamente il pensiero all'Impressionismo, di cui, tra poco più di un mese, il 15 aprile, si celebreranno i 150 anni dalla sua nascita formale. 

Troupe de Mile Eglantine

Henri de Toulouse-Lautrec: Troupe de Mlle Eglantine, 1896, lithographie au pinceau, au crachis et au crayon, en trois couleurs / Farblithographie, cm 62,3 x 80,3

Henri de Toulouse-Lautrec e i suoi famosissimi manifesti pubblicitari, divenuti immagini iconiche di quel periodo che avrebbe preso il nome Belle Époque (l'espressione nascerà in Francia solo dopo l'inizio della Prima Guerra Mondiale) e i pittori Impressionisti non furono gli unici protagonisti in quegli anni che proiettarono Parigi e il Mondo nel nuovo secolo, sotto il suo stupefacente simbolo della modernità, la Tour Eiffel.

Il periodo che va dagli anni ottanta dell'Ottocento fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale vede anche l'affermazione del movimento dell'Art Nouveau, il cui intento era di creare uno stile universale capace di unificare le belle arti e le arti applicate. Il termine Art Nouveau apparve per la prima volta sulla rivista belga L'Art Moderne nel 1884, per identificare un gruppo di scultori, disegnatori e pittori votati alla riforma, chiamati Les XX (o Les Vingts). A Parigi l'artista di punta dell'Art Nouveau fu Alphonse Mucha. Nato il 24 luglio 1860 a Ivančice, in Moravia, e transitato per Vienna intorno al 1880, fu a proprio a Parigi, dove si trasferì verso la fine degli anni '80 dell'Ottocento, che trovò la sua fortuna. Le sue immagini, dove è protagonista la bellezza di fanciulle in fiore, ritratte in una commistione unica tra sacro e profano, diventano subito famose in tutto il mondo, il suo stile è il più imitato, la potente bellezza delle sue donne entra nell'immaginario collettivo di tutti. 

Ma la Parigi del secondo Ottocento e del primo Novecento accolse anche grandi artisti italiani, "les italiens de Paris", e tra questi colui che meglio di ogni altro seppe ritrarre la bellezza femminile delle donne alla moda del tempo: Giovanni Boldini (1842-1931).

Boldini, Ritratto di donna

Giovanni Boldini, Ritratto di signora, 1912, Olio su tela, 231,1x121,3 cm, Brooklyn Museum, in mostra a Palazzo Zabarella, Padova... leggi il resto dell'articolo»

Per i tanti appassionati della storia dell'arte e del costume di quel periodo apparentemente entusiasmante e spensierato, pur attraversato da contraddizioni e drammi umani, tra cui la diffusione della dipendenza dall'assenzio, è un momento particolarmente felice, in Italia, perché si concentrano una serie di mostre assolutamente significative. Ecco quali.

1. Da Monet a Matisse. French Moderns 1850–1950

Padova è protagonista dell'attualità espositiva dedicata alla seconda metà dell'Ottocento e ai primi decenni del Novecento con la mostra dedicata ai "French Moderns". Il tema della mostra non è solo l'Impressionismo, ma la pittura, e scultura, che ha visto la sua origine nella Parigi tra il 1850 e il 1950, includendo i movimenti chiave del periodo, come realismo, post-impressionismo, simbolismo, fauvismo, cubismo e surrealismo.

Fino al 12 maggio è possibile ammirare, tra altri capolavori esposti provenienti dal Brooklyn Museum di New York, lo splendido ritratto di donna di Giovanni Boldini, grande interprete della società internazionale del tempo e pittore del glamour parigino e della moda femminile, che per dimensione e qualità non può mancare di affascinare i visitatori.

Se vuoi scoprire tutto sulla mostra di Palazzo Zabarella leggi la scheda dell'evento›.

Uno sguardo al percorso espositivo

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2. Henri de Toulouse-Lautrec

La celebrazione della Parigi di fine Ottocento e della Belle Époque sono tra i temi centrali della splendida mostra allestita a Palazzo Roverella a Rovigo, dedicata alla figura di Henri de Toulouse-Lautrec, astro della Parigi di allora e delle nuove forme di comunicazione grafica. Abituati a mostre in cui il soggetto si limita alla produzione di manifesti pubblicitari, comunque innovativi per l'epoca e rimasti simbolo di uno stile riconosciuto universalmente, quella di Palazzo Roverella è una grande mostra di respiro internazionale, che ci fa scoprire un Henri de Toulouse-Lautrec artista completo e pittore, e ci racconta un'epoca affascinante, coi suoi aspetti contraddittori, tra il divertimento dei nuovi locali come Le Chat Noir, e il dramma umano causato dall'abuso di assenzio

Henri de Toulouse-Lautrec

Henri de Toulouse-Lautrec, À Grenelle: L'attente, 1887 circa, olio su tela. Williamstown, Sterling and Francine Clark Art Institute © Clark Art Institut

Scoprirai così, tra l'altro, che fu Vincent van Gogh a organizzare una mostra del gruppo di artisti chiamati Peintres du Petit Boulevard di cui Toulouse-Lautrec fece parte, o che il primo monocromo della storia è forse stato concepito nell'ambito dell'esperienza delle Arti incoerenti ("Les Arts Incohérents").

Vuoi sapere di più? Leggi il nostro articolo di presentazione della mostra.

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3. Toulouse Lautrec. Il mondo del circo e di Montematre

Henri de Toulouse-Lautrec è protagonista di una seconda mostra, per cui bisognerà però attendere fino al 20 aprile per poterla visitare. Allestita al Mastio della Cittadella a Torino, la mostra si concentra su manifesti, locandine e litografie create dall'artista, in cui i soggetti sono le donne delle "maisons closes" di Parigi, sul quartiere di Montmartre e il mondo del circo, dei cavalli che corrono in pista, dei trapezisti e degli acrobati.

Toulouse Lautrec

Anche questa mostra, quindi, contribuirà a restituire le atmosfere e i costumi bohémien della Belle Époque. Non mancano i ritratti della nuova società borghese, intellettuali, artisti, personaggi della vita notturna parigina. In mostra anche 12 stampe della serie Elles (1952) con ritratti di prostitute di Montmartre con le quali Toulouse-Lautrec condivideva una particolare quotidianità, poichè scelse egli stesso di abitare per un periodo nelle maisons closes parigine. Continua a leggere›.

4. Alphonse Mucha. La seduzione dell'Art Nouveau

Per conoscere più da vicino la storia dell'Art Nouveau dobbiamo dirigerci a Firenze, dove fino al 7 aprile il Museo degli Innocenti ospita la mostra dedicata ad uno dei padri dell'Art Nouveau: Alphonse Mucha. 

Tra fine ottocento e inizio novecento Parigi era considerata il centro del mondo dell'arte. È la cosiddetta Belle Époque, c'è un grande entusiasmo, e Alphonse Mucha, anche grazie all'incontro con Sara Bernhardt, diventa il più famoso e conteso artista dell'epoca. Le sue opere, le sue illustrazioni, i poster teatrali e la nascente pubblicità sono accessibili a tutti. 

Alfons Mucha

Alfons Mucha, Les Amants (1895; Litografia a colori, 106,5x137 cm) © Mucha Trust 2023

Le sue immagini, dove è protagonista la bellezza di fanciulle in fiore, ritratte in una commistione unica tra sacro e profano, diventano subito famose in tutto il mondo, il suo stile è il più imitato, la potente bellezza delle sue donne entra nell'immaginario collettivo di tutti. Il percorso dell'esposizione, tematico e cronologico, presenta manifesti, libri, disegni, olii e acquarelli, oltre a fotografie, gioielli, opere decorative, che permettono al visitatore di approfondire la complessità e l'eclettismo di Alphonse Mucha accanto a un nucleo di opere italiane che raccontano il contesto dell'evoluzione dello stile Art Nouveau in Italia.

Se vuoi saperne di più non mancare di leggere la scheda completa della mostra›.

5. Boldini, De Nittis et les italiens de Paris

Al Castello di Novara, fino al 7 aprile 2024, è possibile ammirare le opere esposte per la mostra dedicata ad alcuni degli artisti italiani più noti e amati dal grande pubblico. 

Il percorso espositivo, articolato in otto sezioni, segue l'andamento delle suggestive sale del Castello e si propone di illustrare, attraverso confronti dal ritmo serrato e stimolante, il lavoro dei pittori italiani di maggior successo attivi nella Parigi del secondo Ottocento e del primo Novecento, a partire dal ferrarese Giovanni Boldini (1842-1931) e il barlettano Giuseppe de Nittis (1846-1884). Le opere in mostra, provenienti da collezioni pubbliche e private, sono circa una novantina.

Fin dai primi anni Venti dell'Ottocento la Francia aveva attratto numerosi artisti italiani da un lato desiderosi di confrontarsi con la cultura figurativa d'Oltralpe e dall'altro di ampliare il proprio mercato oltre confine. 

Boldini, De Nittis et les italiens de Paris

Giovanni Boldini, Giovane donna in deshabille, al Castello di Novara

La Belle Époque, i salotti, le nobildonne e la moda sono il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un'epoca straordinaria. Scopri di più sulla mostra›.


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Pubblicato il 11/03/2024

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