Aldo Lurci da Lauraballa

La mostra dedicata ad Aldo Lurci da Lauraballa, in via Mazzini 45 - Prato, sarà visibile 24h su 24h dalla vetrina dal 18 febbraio -10 marzo 2023.

Conobbi Aldo tanti anni fa grazie a Un Prato di Fiabe - concorso letterario nazionale e per illustratori. Non sapevo che sarebbe diventato in così poco tempo un amico caro, un’artista impeccabile con cui potersi confrontare.
È Servito tempo per capire il suo linguaggio. Giorno dopo giorno, a poco a poco tutto è diventato più chiaro.
Il lavoro di Aldo è musica.
La sua colonna sonora fatta di colori , Bach e caramelle alla liquirizia.
Sottili a volte impercettibili cambi di sfumatura da un lavoro all’altro, determinano armonie e non, lasciano intuire un umore, il cambio stagione e nuovi punti di vista.
Niente o quasi è a caso e tutto ha importanza.
Questa piccola mini mostra preziosa, che con naturalezza è spuntata nella vetrina del mio studio e che nell’arco di queste 3 settimane muterà con cambi di lavori, ha un valore immenso.
Oltre ad essere l’ultima mini mostra per Artist invasion nel mio studio. Grazie Aldo di esserci.
Ps. Vi consiglio di andare a trovarlo e guardare i suoi lavori in V. Del Carmine a Prato.

Lauraballa

Artist Invasion un’ invasione di opere d'arte in città e ovunque nel mondo.

Grazie Luisa Valenzano per la Grafica

Aldo Lurci è nato a San Marcello Pistoiese nel 1949. Ha frequentato l’Istituto e il Magistero d’Arte di Porta Romana a Firenze. Successivamente il Corso Superiore di Disegno Industriale e i primi tre anni della Facoltà di Architettura di Firenze.La pittura è stato il suo centro costante di interesse. Lavora oggi negli studi di Prato e Montebenichi (AR).
Due radici distinte ed evidenti: l’astrattismo geometrico e la formazione nell’ambito della progettazione (design / architettura). Soprattutto la rigorosa ricerca compositiva incentrata sulla forma e sul colore. Tra pittura e architettura, questo è il suo sviluppo coerente e lucido, fatto di passaggi dallo spazio bidimensionale del progetto, all’invenzione del cubo dipinto, all’immagine di interno virtuale, per tornare alla pittura di grande formato. Passaggi di contesti descrittivi di fronte ai quali l’osservatore si posiziona in un percorso che può coinvolgere a diversi livelli. Un ultimo sguardo torna a fermarsi sulla tela. Il luogo che ospita la mostra è solo apparentemente neutro, si offre in realtà alla possibilità di un dialogo ancestrale: carico di significati, contenitore di idee, contestualizza le opere con sorprendente coerenza.