Helena Janeczek, autrice del romanzo che ha raccontato la vita di Gerda Taro, dialoga con il direttore artistico di CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, Walter Guadagnini, co-curatore della mostra "Robert Capa e Gerda Taro": la fotografia, l'amore, la guerra" giovedì 15 febbraio 2024 – ore 18.30.
Vincitore nel 2018 del Premio Strega, del Premio Bagutta e finalista al Premio Campiello, "La Ragazza con la Leica" di Helena Janeczek è la biografia romanzata della vita di Gerda Taro, protagonista insieme a Robert Capa della mostra "La fotografia, l'amore, la guerra": un percorso in 120 scatti per raccontare il rapporto professionale e sentimentale tra i due fotografi, tragicamente interrotto dalla morte della Taro nel 1937, a soli 27 anni (CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, 14 febbraio – 2 giugno 2024, a cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi).
Giovedì 15 febbraio 2024 dalle 18.30 il Centro ospita l'incontro dell'autrice del romanzo, in dialogo con Walter Guadagnini, direttore artistico di CAMERA e co-curatore della mostra.
«Così era finita Gerda Taro, per non aver voluto abbandonare il fronte quando non c'era più nessuna speranza, ed era rimasta ferita a morte come tanti altri, in una strada polverosa; lasciò nelle sue foto testimonianza dell'enorme delitto che era stata la guerra. Aveva dedicato la sua splendida vita a un degno compito, a una giusta causa persa.»
La Ragazza con la Leica racconta la vita di questa ragazza ribelle, l'amore con Robert Capa, l'avventura di fotografare e la gioia di vivere nella Parigi degli anni Trenta. Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna.... leggi il resto dell'articolo»
Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa: Ruth Cerf, l'amica di Lipsia con cui ha vissuto i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di cavalier servente da quando l'irresistibile ragazza gli ha preferito Georg Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà sono scintille capaci di riaccendersi anche a distanza di decenni. Basta una telefonata intercontinentale tra Willy e Georg, che si sentono per tutt'altro motivo, a dare l'avvio a un romanzo caleidoscopico, costruito sulle fonti originali, del quale Gerda è il cuore pulsante. È il suo battito a tenere insieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, restituendo vita alle istantanee di questi ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l'ascesa del nazismo, l'ostilità verso i rifugiati che in Francia colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro. Ma per chi l'ha amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché Gerda è vissuta, tutto sembrava ancora possibile.
Helena Janeczek, nata a Monaco di Baviera da una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da oltre trent'anni. È autrice di Lezioni di tenebra, Premio Bagutta opera prima, Le rondini di Montecassino, finalista al Premio Comisso e vincitore del Premio Napoli, del Premio Sandro Onofri e del Premio Pisa e La ragazza con la Leica, Premio Strega 2018, Premio Bagutta, Selezione Premio Campiello. Tutti i suoi libri sono editi da Guanda.
La mostra
La mostra "Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l'amore, la guerra" a cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi è visitabile da dal 14 febbraio al 2 giungno 2024.
120 fotografie per raccontare uno dei momenti più intensi della storia della fotografia del XX secolo: il rapporto professionale e sentimentale tra i fotografi Robert Capa e Gerda Taro, tragicamente interrotto dalla morte di lei in Spagna nel 1937.
Dopo le personali di Eve Arnold, Dorothea Lange e André Kertész, un'altra grande mostra racconta, attraverso circa 120 fotografie, uno dei momenti cruciali della storia della fotografia del XX secolo: il rapporto professionale e sentimentale fra Robert Capa e Gerda Taro, tragicamente interrotto dalla morte della fotografa in Spagna nel 1937.
Fuggita dalla Germania nazista lei, emigrato dall'Ungheria lui, Gerta Pohorylle ed Endre, francesizzato André, Friedmann – questi i loro veri nomi – si incontrano a Parigi nel 1934, e l'anno successivo si innamorano, stringendo un sodalizio artistico e sentimentale che li porta a frequentare i cafè del Quartiere Latino ma anche a impegnarsi nella fotografia e nella lotta politica. In una Parigi in grande fermento ma invasa da intellettuali e artisti da tutta Europa, trovare committenze è però sempre più difficile. Per cercare di allettare gli editori, è Gerta a inventarsi il personaggio di Robert Capa, un ricco e famoso fotografo americano arrivato da poco nel continente, alter ego con il quale André si identificherà per il resto della sua vita. Anche lei cambia nome e assume quello di Gerda Taro.
L'anno decisivo per entrambi è il 1936: in agosto si muovono verso la Spagna, per documentare la guerra civile in corso tra i repubblicani e fascisti; il mese dopo Capa realizzerà il leggendario scatto del Miliziano colpito a morte, mentre Gerda Taro scatta la sua immagine più iconica, una miliziana in addestramento, pistola puntata e scarpe con i tacchi, con un punto di vista inedito della guerra fatta e rappresentata da donne. Insieme a queste due icone, i fotografi realizzano tanti altri scatti che testimoniano di una partecipazione intensa all'evento, sia dal punto di vista del reportage di guerra, sia da quello della vita di quotidiana dei soldati, delle soldatesse e della popolazione drammaticamente vittima del conflitto. Le loro fotografie vengono pubblicate sui maggiori giornali del tempo, da Vu a Regards a Life, conferendo alla coppia – che spesso firma con un'unica sigla, senza distinguere l'autore o l'autrice dello scatto – che gli assicurano una solida fama e molte richieste di lavoro. Nel corso del 1936 e del 1937 i due si spostano tra Parigi e la Spagna, documentando ad esempio gli scioperi nella capitale francese e le elezioni del 1937, conclusesi con la vittoria del raggruppamento antifascista del Fronte Popolare. Ma anche il Convegno Internazionale degli Scrittori Antifascisti a Valencia, dove Taro fotografa personaggi come André Malraux, Ilya Ehrenburg, Tristan Tzara, Anna Seghers.
Proprio poco dopo la vittoria del Fronte Popolare, però, durante la battaglia di Brunete, in Spagna, il 24 luglio del 1937, Gerda Taro viene involontariamente investita da un carro armato e muore, mettendo fine così tragicamente alla vita della prima reporter di guerra. L'anno successivo, Robert Capa darà alla luce l'epocale volume Death in the Making, dedicato alla compagna, nel quale si trovano molte delle immagini visibili in mostra, di entrambi i fotografi.
L'intensa stagione di fotografia, guerra e amore di questi due straordinari personaggi è narrata nella mostra di CAMERA attraverso le fotografie di Gerda Taro e Robert Capa, nonché dalla riproduzione di alcuni provini della celebre "valigia messicana", contenente 4.500 negativi scattati in Spagna dai due protagonisti della mostra e dal loro amico e sodale David Seymour, detto "Chim". La valigia, di cui si sono perse le tracce nel 1939 – quando Capa la affidò a un amico per evitare che i materiali venissero requisiti e distrutti dalle truppe tedesche – è stata ritrovata solamente nel 2007 a Mexico City, permettendo di attribuire correttamente una serie di immagini di cui fino ad allora non era chiaro l'autore o l'autrice.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore con testi dei curatori.
Helena Janeczek. La ragazza con la Leica
Torino - CAMERA
Apertura: 15/02/2024
Conclusione: 15/02/2024
Organizzazione: CAMERA
Indirizzo: via delle Rosine 18 - 10123 Torino
Per info: +39 011 0881151 | camera@camera.to
Sito web per approfondire: https://camera.to/